ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PARIGI

luglio 22, 2012
Categoria: Approfondimenti

Anche al Tour 2012 vi proporremo l’appuntamento giornaliero con l’almanacco, rubrica contenitore con la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, la presentazione della tappa del giorno, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà, il ricordo del Tour del 1953 e una vista “retrospettiva” sul Tour in corso. Seguiteci.

Foto copertina: tramonta il sole dietro l’arco di trionfo, sullo sfondo degli Champs-Élysées (www.futura-sciences.com)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Cavendish e Wiggins, apoteosi a Parigi(Gazzetta dello Sport)

Tour, Wiggins trionfa. Nibali è terzo (Corriere dello Sport / Stadio)

Francia

God save the king!(L’Equipe)

Svizzera

Cavendish vince sugli Champs-Elysées (Corriere del Ticino)

Wiggins Meisterstück nach dem Auf und Ab (Neue Zuercher Zeitung)

Regno Unito

Bradley Wiggins makes history with Tour de France victory (The Daily Telegraph)

Wiggins wins the Tour de France (The Independent)

Triumph for Wiggins and Cavendish (The Times)

Spagna

Cavendish se suma a la fiesta de Wiggins (AS)

Bradley Wiggins clava la bandera británica en París (Marca)

God save Bradley Wiggins (El Mundo Deportivo)

Belgio

Un Tour de France à l’accent britannique (Le Soir)

Cavendish plaatst de kroon op het werk voor Sky (De Standaard)

Les Sky à la fête : l’étape pour Cavendish, le général pour Wiggins (L’Avenir)

Cavendish au-dessus du lot sur les Champs Elysées (La Dernière Heure/Les Sports)

Bradley Wiggins, vainqueur du Tour de France après un dernier coup de main à Cavendish (Sudinfo.be)

Cavendish plaatst de kroon op het werk voor Sky (Het Nieuwsblad)

Germania

Wiggins fährt in die Geschichtsbücher der Tour de France (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Eil+++ Wiggins gewinnt als erster Brite Tour de France (Bild)

Lussemburgo

Wiggins gewinnt als erster Brite Tour de France (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Wiggins triumphiert in Paris (Tageblatt)

Paesi Bassi

‘Cav’ zet kroon op Sky-Tour (De Telegraaf)

Danimarca

Cavendish triumferede i Paris(Jyllands-Posten)

Cavendish slog til på Champs Élysées (Sporten)

Sky tager det hele på Champs-Élysées (Politiken)

Repubblica Slovacca

Skvelá bodka za Tour. Sagan špurtoval v Paríži druhý (Pravda)

Canada

With Tour win, Wiggins is one step closer to reaching goal – Bradley Wiggins becomes first British rider to win Tour de France (The Globe and Mail)

USA

Wiggins Wins Tour De France (The New York Times)

Wiggins wins Tour de France (Usa Today)

Colombia

Wiggins ganó el Tour de Francia, Cavendish la última etapa en París (El Tiempo)

Sky, el triunfo del método – Bradley Wiggins, primer británico en ganar el Tour de Francia (El Espectador)

Australia

Wiggins Britain’s first winner. (The Age)

Aussie brain behind Tour’s Brit winner (The Australian)

Cavendish wins final stage (Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

15 LUGLIO

N@po: Il tour di quest’anno è una farsa.

Ceemo: E poi qualcuno dice che è spettacolare…

16 LUGLIO

Howling Wolf14: Non so a cosa ti riferisci. Forse dovresti essere più chiaro. Io sento tutti parlar bene del Tour, anche alcuni di coloro che in passato coglievano qualsiasi occasione per parlarne male. Temo che a volte l’invidia sia una cattiva consigliera.

17 LUGLIO

Salitepuntocià: Il fatto che non succeda mai nulla di imprevedibile posso essere d’accordo (tour gia finito alla crono, mancano i 2 big, si sapeva che nelle poche tappe pseudo-montagnose, gli altri pseudo-big non si staccano i 2 sky , cosi come si vedra’ nelle 2 pseudo tappe pirenaiche, ci son si belle fughe ma comprimari come al giro2012, che sia rolland o rabottini …) ma una farsa non penso perchè incide il percorso, in cui Moser e Saronni avrebbero detto la loro per la vittoria

Salitepuntocià: Si parla di Saronni e Moser dell’epoca , non quelli attuali che han 50-60 anni… a cronometro erano tuttaltro che dei sprovveduti, e su queste salite avebbero retto o perso poco, anche perchè mancano appunto i big … ovvio avrebbero vinto a patto non ci fosse stato un hinault…

18 LUGLIO

Howling Wolf14: Moser era uno con le palle, nel gruppo stava davanti. Saronni era il tipico tremacùa: nella prima settimana avrebbe corso il rischio di perdere 7-8 minuti. Non parliamo poi della tappa ventosa della Camargue: lì avrebbe preso il quarto ventaglio, nemmeno il secondo. Il Tour non è corsa da Saronni.

Salitepuntocià: Questo Tour si… Ovviamente non avrebbe avuto i problemi che dicevi se avesse fatto esperienza al Tour… ma ripeto sarebbe bastato che il Saronni nemmeno vero, ma quello del 1986 a vincere sto tour

Hotdogbr: Madeleine, Croix de Fer e La Toussuire erano tutte salite di 20 km nello stesso giorno, dubito che sia Saronni che Moser sarebbero riusciti a superarle davanti al di là dei Giri vinti da entrambi

Howling Wolf14: Non dimentichiamo che prima che arrivino le tappe di montagna al Tour si corre a 50 all’ora tutti i giorni. Nei giri vinti da Saronni erano tante le tappe cicloturistiche. Poi la scena si apriva quando iniziava la diretta tv. Prima tutti in gruppo. Comodo. Le corse italiane dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, più quelle pilotate da Cipollini, sono state le più facili di tutta la storia.

19 LUGLIO

Salitepuntocià: Ma il cast di sto TOur rende possibile la vittoria non solo di Saronni del 1986 addirittura, ma persino quella di Moser sia quello vero che quello di conconi… semplicemente perchè non ci son grandi campioni a sto Tour e ha un percorso facile. Il trio madeleine-fer-toussoire ALL’EPOCA i nostri 2 big,non li avrebbero digeriti, ci si alzava sui pedali nei primi anni 80 … tutto è relativo, ora sarebbero salite e son salite pedalabili , senza contare che correndo gli ultimi giri, si sarebbero dovuti adattare alle pendenze estreme oltre che alle salite lunghe… e gli ultimi giri si va forte dall’inizio, quindi bisogna vedere in un ottica moderna il passato. Una volta il Pordoi era uno spauracchio, oggi è facile. Per me avrebbero sofferto solo sul grand colombiere,ma in discesa recuperavano, e un po sul Port de Bales

Howling Wolf14: Caro PuntoCià, quando si fanno queste ipotesi bisogna tener conto anche del modo di correre. Saronni non si è mai abituato al modo di correre internazionale, lui correva all’italiana. E correndo all’italiana al Tour non vai lontano. Bisogna star sempre davanti, Saronni era un autentico succhiaruote. Per Moser il discorso è diverso. Lui sapeva stare davanti, sempre, in qualsiasi condizione e pericolo. Credo che se avesse voluto avrebbe potuto essere protagonista al Tour. Magari non l’avrebbe vinto, ma sarebbe stato in prima fila. Poi i discorsi con i se e con i ma portano poco lontano. Chissà se il Giro di quest’anno lo avrebbe potuto vincere anche Garrigou o se il Tour dell’anno scorso sarebbe stato alla portata di Learco Guerra. La nostra fantasia può farci volare, ma poi la realtà è un’altra

20 LUGLIO

Salitepuntocià: Saronni sarà stato un succhiaruote, ma è un pregio, era il suo punto forte, era un gatto-volpe e vinceva col minimo sforzo, anche se paradossalmente proprio per questo ha vinto meno di quel che poteva fare potenzialmente… un talento sprecato, rigiudicandolo anni dopo… la sua fortuna/sfortuna è stato proprio Moser, senza di lui saronni non esisteva e moser idem… cioè, c’erano lo stesso, ma sarebbe mancato il DUALISMO. E il DUALISMO è il sale di ogni sport. Moser certo era piu generoso, vinceva spesso ma spesso lo prendeva in c*lo in linea e non solo da Saronni, non era un gatto Moser ma l’opposto, cioè il cane forte e generoso,ma gli altri sfurttavano il suo lavoro,Maertens e Kntetemann ad esempio… mentre per le gare a tappe era inferiore a Saronni perchè questi piu agile, digeriva meglio le salite, quindi coi se e coi ma non si hanno prove, se Moser avesse fatto il Tour, Saronni bene o male, ci finiva davanti a lui 8 volte su 10, come nei giri insomma e al tour c’erano piu salite del giro… Moser dichiarò sempre che non andava al tour, perchè c’erano troppe salite, non fece mai lo stelvio 2 volte per scelta, una volta per una neve mai vista, nel senso che si poteva farlo lo Stelvio.. insomma era coraggioso ma non “oltre”… insomma un coraggio calcolato.Paura del Tour, paura dello Stelvio, giri su misura come un sarto. Saronni non andò al tour perchè sapeva di non vincerlo, tutto qua. Lui partecipava solo per vincere, non gli interessava il podio o la maglia verde, ne entrare nei 10, aveva tutto qui, come Moser, che dovevano perdere di immagine andando al tour? a beccare 10′ da hinault e fignon?
ci fossero stati wiggins froome e nibali, allora si che potevano fare qualcosa… le salite attuali del tour, ripetiamolo, come l pordoi o il amcerone, non son piu spauracchi come 30 anni fa… il giro e vuelta si son aggiornati ,il tour no… e il tema del topic non è chi era meglio fra Saronni e Moser, ma il tour, e questo tour era per loro… poi che erameglio uno o l’altro, non è l’argomento…

Howling Wolf14: Moser ha vinto 3 parigi-roubaix. Le avrebbe vinte anche senza Saronni. Ha battuto dei mostri sacri. Saronni è stato un’invenzione. Un ottimo corridore da corse in linea trasformato in vincente in due giri che sono stati corsi come se fossero delle corse in linea, con una tappa tirata agonisticamente e tante frazioni corse ad andatura cicloturistica per dar modo di recuperare. Se il Giro fosse stato corso come il Tour Saronni non lo avrebbe vinto. Lo ha vinto perché ci sono stati giorni e giorni di tregua e sono poche tappe decisive. Se fosse arrivato al gancio alle salite del Giro Saronni non avrebbe avuto scampo. Ma evidentemente i suoi successi al Giro erano stati costruiti a tavolino, nella più bieca logica della lottizzazione ciclistica. Tanto di cappello al Saronni dei mondiali, della Sanremo e delle classiche, ma per le corse a tappe per me non meriterà mai nemmeno un posticino marginale nel Gotha. Se al Tour dovesse andare solo chi lo può vincere, allora i partenti sarebbero cinque per edizione. Bisogna avere rispetto per la storia del ciclismo e se si sa di non poter vincere si può anche andare per conquistare il 9° posto. O si teme di mettere in gioco così la propria fama? Se è così, è un po’ una posizione … pelosa.

Mauro Facoltosi: Durante la diretta dell’ultima tappa Beppe Conti si è espresso sulla facilità del tracciato di quest’anno propronendo una sua teoria che, a mio parera, è plausibilissima. Gli organizzatori si sono accorti che alla Vuelta molti corridori si ritirano prima di Madrid per preparare il mondiale. Considerata la vicinanza delle Olimpiadi alla tappa conclusiva del Tour, si è scelto un tracciato più morbido per fare in modo che arrivassero a Parigi anche coloro che puntano alla prova olimpica (prevista tra una settimana), Cavendish su tutti (che, in effetti, è in gara)

N@po: I potenziali soldi di Sky sono una motivazione molto più efficace. (anche se Desgrange, Levitan e Goddet si rivoltano nella tomba.) La cosa che fa rabbia è che tutti i commenti sono di questo tenore:
cliccare qui
Ma personalmente non mi aspetto che le cose cambino molto. Aggiungeranno qualche salita altisonante, il trittico corso sarà spettacolare perchè la corsica NON PERMETTE percorsi anonimi, ma non mi aspetto tapponi leggendari ne montagne distribuite con intelligenza nelle singole tappe. Sono troppi anni che aspettiamo invano.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

PIU’ O MENO
Ecco chi ha rispettato o deluso le attese in questa giornata

++ Cavendish, Sagan
+ Goss, Voigt
- Greipel
– Farrar

a cura di Marco Salonna

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

God Save the Queen (Inno nazionale inglese)

a cura di DJ Jorgens

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Bulbarelli: “Williams” (Wiggins)
Berton (Eurosport): “Hincapie ha vinto 9 Tour da gregario” (Il conto è giusto – 7 con Armstrong, 1 con Contador e 1 con Evans – ma non li ha vinti lui)
Bulbarelli: “Intanto il gruppo è arrivato sugli Champs-Élysées, questa è Rue de Rivoli” (se è Rue de Rivoli, non sono gli Champs-Élysées; infatti, dovevano ancora passarci)
Bulbarelli: “La premiazione del Tour 2012″ (ma non aveva vinto Wiggins?)
De Stefano: “Il podio sta scivolando qui davanti agli Champs-Élysées”
Cassani: “Quisto è il momento”
Ordine d’arrivo su Cyclingnews.com: “Greg Henderson” (Greg è il soprannome, in un ordine d’arrivo bisognerebbe mettere il nome vero, Gregory)
Televideo: “Champs-Elysée” (Champs-Élysées), “grande boucle” (Grande Boucle)
Televideo: “A testimoniare lo strapotere Team Sky”

TOUR DE GOMEZ

Ricordate Gomez Addams, il capo della celebre famiglia televisiva americana? Ci siamo ispirati alla sua passione per il francese (quando lo parlava l’amata Morticia) e alle sue “verticali” per proporvi giornalmente una curiosa vista retrospettiva sul Tour, ordine d’arrivo e classifica visti dal basso… la maglia nera, insomma!

Ordine d’arrivo della tappa Rambouillet – Parigi

1° Danilo Hondo (Lampre – ISD) (ritardo abbuonato per caduta)
2° Mikael Cherel (AG2R La Mondiale) (ritardo abbuonato per caduta)
3° (1°) Christophe Kern (Team Europcar)
4° (2°) Brice Feillu (Saur – Sojasun) a 28″
5° (3°) Jelle Vanendert (Lotto Belisol Team) a 1′11″
6° (4°) Bernhard Eisel (Sky Procycling), s.t.
7° (5°) Anthony Roux (FDJ-Big Mat) a 1′49″
Miglior italiano Marco Marzano (Lampre – ISD), 15° (13°) a 2′16″

Classifica generale

1° Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun)
2° Jan Ghyselinck (Cofidis, Le Credit En Ligne) a 32″
3° Tyler Farrar (Garmin – Sharp) a 2′51″
4° Sebastian Langeveld (Orica GreenEdge Cycling Team) a 7′24″
5° Julien Fouchard (Cofidis, Le Credit En Ligne) a 15′05″
Miglior italiano Alessandro Vanotti (Liquigas-Cannondale), 36° a 52′57″
Ultimo: Bradley Wiggins (Sky Procycling) a 3h57′36″

L’ULTIMA DOPPIETTA DEL CAMPIONISSIMO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Tour del 1952, quello dell’ultima doppietta Giro-Tour di Fausto Coppi. Le altimetrie sono prese dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

22a TAPPA: CLERMONT-FERRAND – VICHY (63 Km – cronometro)

FIORENZO MAGNI TENACE E GENEROSO VINCE LA TAPPA A CRONOMETRO CLERMONT – VICHY
Grossa sorpresa nella tappa a tic-tac: Coppi sconfitto.
Ockers è secondo – Carrea terzo e Corrieri quarto completano l’affermazione italiana – Coppi quindicesimo! – Bartali raggiunge in classifica generale Robic ma è a sua volta superato da Ruiz – Oggi l’arrivo a Parigi.

23a TAPPA: VICHY – PARIGI (354 Km)

FAUSTO COPPI E LA SQUADRA D’ITALIA CONCLUDONO IL “TOUR” NEL TRIONFO DI PARIGI
La grande corsa si e’ conclusa ieri con il tappone di 354 chilometri
Il bilancio dei bianco-rosso e verdi: vittoria assoluta individuale e a squadre, vittoria nel G.P. della Montagna e nella classifica delle “tappa di punta” – 7 vittorie di tappe, 17 maglie gialle – Bartali quarto e Magni sesto – Gli italiani sono arrivati al completo – L’ultima tappa vinta dal francese Rolland

ARCHIVIO ALMANACCO

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