LA ETAPA DEL DÍA: RIVAS-VACIAMADRID – MADRID
Passerella finale per la Vuelta, che termina il suo annuale cammino sul tradizionale circuito di Paseo de la Castellana. È un invito a nozze per i velocisti l’anello madrileno, facile al punto giusto, caratterizzato com’è da due sole curve a 180° gradi. Per loro saranno destinati i penultimi flash, prima che l’attenzione di tutti cada sui festeggiamenti ad Alejandro Valverde Belmonte, vincitore dell’ultima grande corsa a tappe della stagione 2009. Poi la sera calerà sulla Vuelta di Spagna.
La Vuelta 2009 non ha più nulla da dare e da dire. Le sfide che contano si sono concluse ieri sul rettilineo d’arrivo di Toledo e quest’ultima giornata ci offrirà da registrare solo il nome del vincitore, che sarà un velocista. Dal 2003, dopo alcuni anni caratterizzati da edizioni terminate contro il tempo, gli organizzatori hanno deciso di ripristinare in pianta stabile la passerella finale destinata alla volata, che il Tour ha adottato nel 1975 e che Zomegnan, invece, ha sostituito negli ultimi due giri da una frazione a cronometro.
Sarà, come consuetudine, una tappa noiosa all’inizio perché i corridori interpreteranno come una scampagnata la marcia d’avvicinamento all’ultimo traguardo: saluti, pacche sulle spalle, brindisi a tre per Valverde, Sánchez ed Evans. La media si manterrà su tenori da crociera per i primi 75 Km, tanta strada si dovrà percorrere nella periferia madrilena. Dopo il primo passaggio sulla linea d’arrivo, i reiterati applausi dei tifosi a bordo strada finiranno, come sempre accade quando la conclusione è affidata a un circuito cittadino, per “galvanizzare” i corridori e il gruppo sarà come percorso da una scossa elettrica, mentre la velocità prenderà a innalzarsi sempre più, sempre più veloci con l’approssimarsi dell’ultimo traguardo. Non sarà difficile per i corridori lanciare le loro bici a tutta nell’anello madrileno, molto filante nel disegno, grossomodo costituito da due ampi viali raccordati da due curve a 180° gradi, l’ultima delle quali sarà affrontata a 700 metri dalla retta d’arrivo. Questa arriverà al termine d’un tratto di strada in lieve pendenza, ma ciò non costituirà un grosso ostacolo per i velocisti, che non hanno mai mancato l’appuntamento su questo circuito, certamente meno impegnativo di quello sul quale si è girato in occasione dei mondiali del 2005, pure finiti nel carniere di uno sprinter del calibro di Tom Boonen.
Poi, dopo le celebrazioni di rito, calerà la sera sulla Vuelta a España 2009.
LA TAPPA IN DIRETTA
Volete vivere “online” la tappa in corso? Collegatevi al sito http://atdhe.net/8300/watch-la-vuelta-a-espana-2009 che vi proporrà la trasmissione televisiva della frazione, in “diretta” sul vostro PC.
RECUERDOS DE LA VUELTA 1
Al pari della Granja, anche Rivas Vaciamadrid ha accolto un arrivo e una partenza della Vuelta, in due edizioni recenti. La prima volta coincide con l’episodio che più conta, poiché si trattò dell’ultima cronometro della Vuelta 2006, disputata in circuito e vinta dalla maglia amarillo Alexandre Vinokurov, che percorse 27,5 Km alla media di 49,034 Km/h, staccando di 6” e 19” gli spagnoli Samuel Sánchez e Valverde, incrementando così il vantaggio che aveva su colui che, in queste ore, si appresta a essere incoronato vincitore. L’anno successivo da Rivas scattò la tappa conclusiva della Vuelta vinta da Menchov e, come tradizione quasi fissa, diretta a Madrid. La capitale spagnola è, ovviamente, in testa alla classifica delle città più visitate (65 traguardi, primato conteso a lungo a Barcellona, ora ferma a quota 53), anche se in diverse occasioni fu totalmente dimenticata dal tracciato: senza contare gli anni nei quali la Vuelta non fu organizzata (dal 1937 al ’40, poi nel ’43, nel ’44, nel ’49 e dal 1951 al ’54), il nome di Madrid non comparve sul tracciato in sette edizioni, mentre nel 1986 la capitale fu relegata al semplice ruolo di partenza di tappa. Per quanto riguarda la conclusione assoluta della corsa, anche quella di arrivare l’ultimo giorno nella capitale non è stata per molto tempo una tradizione rispettata poiché, negli anni della direzione basca, sovente l’ultima tappa aveva come meta Bilbao (12 volte) o San Sebastian (6 volte). È con l’avvento di Unipublic che si è stabilito di arrivare sempre a Madrid, una regola che è stata infranta solamente nel 1985 (Salamanca), nel 1986 (Jerez de la Frontera) e, per l’ultima volta, nel 1993 quando, in occasione dell’Año Santo Jacobeo (l’anno santo dedicato a San Giacomo), la Vuelta finì a Santiago de Compostela.
Il primo vincitore sul traguardo madrileno è stato il belga Gustaaf Deloor che, il 15 maggio del 1935, conquistò allo sprint la tappa conclusiva della prima edizione della Vuelta, imponendosi anche nella classifica finale, precedendo di oltre 12 minuti lo spagnolo Cañardo.
Sette le vittorie italiane conseguite a Madrid, per opera di Celestino Camilla nel 1942, Donato Piazza nel 1955 (un successo seguito dalla vittoria della formazione Italia A, nella cronosquadre madrilena del giorno successivo), Nino Assirelli nel 1960, Alessandro Petacchi nel 2003 e nel 2005. Buon ultimo Daniele Bennati che nel 2007 vinse la citata tappa che muoveva da Rivas Vaciamadrid.
RECUERDOS DE LA VUELTA 2
Situata 20 Km a sud-est di Madrid, Rivas Vaciamadrid è un centro giovane e moderno, nato nel ‘800 dalla fusione di due comuni distanti tra loro e ricostruiti in un unico centro urbano dopo la guerra civile. L’attuale aspetto è dovuto alla creazione di nuovi quartieri, definiti sotto il nome di “Rivas Urbanizaciones”, realizzati negli anni 80 e che hanno permesso a questo centro di assistere a una delle più grandi crescite demografiche del secolo: nel corso degli ultimi venti anni, infatti, gli abitanti sono centuplicati, passando dalle originali 500 anime alle odierne 60.000. Il “ripense” più celebre è il torero Marcial Lalanda del Pino, considerato uno dei più grandi “matadores” della storia. Suo ammiratore fu Ernest Hemingway, che lo elogiò nel romanzo “Morte nel pomeriggio”, definendolo “completo e scientifico, il migliore che ci sia in Spagna”.
Come tradizione, Madrid accoglierà la Vuelta sul Paseo de la Castellana, una delle principali arterie cittadine. È un tratto della striscia verde lunga quasi 6 Km che nel ‘700 fu trasformata in una monumentale passeggiata, che imitasse, ampliandolo, l’esempio dei Champs-Élysées. Un’area che stava degradando perché abbandonata a se stessa divenne così un viale alla moda, sul quale era d’obbligo, se si voleva contare qualcosa, il semplice farsi vedere passeggiare. Acquistare un’abitazione in quella zona equivaleva a ottenere un titolo nobiliare. Oggi quest’asse viario ha mantenuto un suo ruolo di prestigio nella Madrid moderna, grazie alla presenza diversi ministeri, mentre i turisti sono attratti dal celebre Museo del Prado. Sarà l’omonimo viale ad accogliere le ultime pedalate dei partecipanti alla Vuelta, che concluderà il suo annuale cammino in Plaza de Cibeles, sotto gli occhi della dea dell’abbondanza, alla quale è dedicata la venerata fontana centrale, amata dai madrileni al punto che, durante la guerra civile, molti rischiarono la vita per proteggerla con sacchi di sabbia.
EL TIEMPO
Il sole sarà una comparsa nella giornata conclusiva della Vuelta 2009. Rimasto al nascosto per tutta la mattina, uscirà dalla coltre nuvolosa proprio nelle ore d’avvio dell’ultima tappa, per poi tornarsene nel suo “buen retiro” immediatamente dopo la volata finale. Il sole contribuirà a scaldare l’aria di una giornata iniziata con temperature fresche (16° gradi alle otto del mattino), ma destinate a innalzarsi fino a un massimo di 24°C, che si registrerà proprio alla fine del pomeriggio. Il caldo contribuirà anche ad asciugare l’umidità, i cui tassi passeranno da un 62% mattutino a un minimo pomeridiano del 34%, per poi tornare lievemente a innalzarsi nella serata. Sempre deboli i venti, mai oltre gli 8 Km/h.
Mauro Facoltosi