MILLAR, GOSS, SAGAN E… TUTTO IL RESTO E’ NOIA
Dopo una prima parte di tappa in cui i due GPM di prima categoria assottigliano il gruppo maglia gialla ad una ventina di corridori, non succede praticamente nulla nei restanti 140 Km e una lunghissima fuga di cinque uomini, tenuta a lungo sotto tiro, prende il largo. Millar batte in volata Peraud, con il quale s’era avvantaggiato nel finale. Nella volata del gruppo Goss ostacola Sagan, in lotta per la maglia verde della classifica a punti.
Foto copertina: nove anni dopo la crono di Nantes Millar torna ad imporsi in una frazione del Tour (foto AFP)
Con la dodicesima tappa, da Saint-Jean-de-Maurienne ad Annonay Davézieux (226 Km), il Tour de France lascia le Alpi con una situazione di classifica ben delineata e solo quattro corridori a giocarsi il podio. Le principali asperità di giornata erano concentrate nella prima metà della tappa e i 166 corridori che hanno preso il via oggi, dopo un avvio molto intenso, solo nella seconda metà del percorso hanno avuto modo di recuperare gli sforzi della frazione di ieri.
Nei primi chilometri pianeggianti ci sono stati tanti tentativi di fuga, finché al Km 15 un gruppo di diciannove corridori riesce a prendere vantaggio e inizia il Col du Grand Cucheron (cat. 1: 12,5 Km al 6,5%) con circa 2’ sul gruppo maglia gialla. Lungo la salita, affrontata a ritmo piuttosto sostenuto sia davanti che dal gruppo tirato dal solito instancabile Edvald Boasson Hagen (Sky), ci sono altri tentativi di attacco e la testa della corsa si assottiglia. Robert Kiserlovski (Astana) transita primo in solitaria al GPM, con alcuni secondi su Jean-Christophe Peraud e Maxime Bouet (AG2R-La Mondiale), Yaroslav Popovyc (RadioShack-Nissan), Nicolas Edet (Cofidis), Vladimir Gusev e Eduard Vorganov (Katusha), Cyril Gautier (Europcar), David Millar (Garmin-Sharp), Kristijan Koren (Liquigas-Cannondale) e Nicki Sorensen (SaxoBank-Tinkoff), che rientreranno tutti lungo la discesa. Stava cercando di riportarsi sui fuggitivi anche David Moncutié (Cofidis), che però è caduto lungo la discesa ed è stato costretto al ritiro. Il gruppo, scollinato a meno di 1’ e con ancora Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) presente, sembra voler tenere cucita la corsa.
Nel tratto pianeggiante al termine della discesa Cristopher Horner (RadioShack-Nissan) desiste dall’inseguimento dei fuggitivi, mentre Egoi Martinez (Euskaltel-Euskadi) riesce a raggiungerli all’inizio dell’impegnativo Col du Granier (cat. 1: 9,7 Km all’8,6%). Sotto il ritmo regolare ma impegnativo del team Sky il gruppo maglia gialla continua ad assottigliarsi e riporta il ritardo dalla fuga sotto al minuto (dopo che aveva raggiunto i 2’25”). Si staccano dal gruppo, tra gli altri, anche il talento francese Thibaut Pinot (AG2R-La Mondiale) e il vincitore di ieri Pierre Rolland (Europcar), con Sagan che resiste quando sono rimasti una ventina di corridori e dimostra di voler provare a puntare alla vittoria. Kiserlovski conquista anche il secondo GPM di giornata, mentre solo Millar, Martinez, Peraud e Gautier restano assieme al croato. Nel frattempo Christophe Kern (Europcar) e Jérôme Coppel attaccano in cima alla salita ed è Bradley Wiggins in prima persona che chiude sul tentativo di attacco con straordinaria facilità, forse anche perché ha visto nuovamente Cadel Evans (BMC) in leggera difficoltà.
Lungo la discesa Sagan, temendo forse che nessuna squadra si metta ad inseguire i fuggitivi, si lancia d’istinto, sfruttando la sua abilità di conduzione della bicicletta, aspettando poi un gruppo di contrattaccanti composto dal suo compagno Dominik Nerz, Kern, Sorensen, Gorka Izaguirre (Euskaltel-Euskadi) e Rein Taaramae (Cofidis). L’azione del campione slovacco si rivela tatticamente intelligente, perché effettivamente il gruppo maglia gialla rallenta vistosamente l’andatura, nell’attesa che rientrino da dietro i corridori staccatisi lungo la salita. Questo gruppo rientra su Vorganov e Popovyc, anche con l’aiuto dell’altro uomo Liquigas Koren, e tenta di riportarsi sul quintetto al comando, forte di un vantaggio di circa 1’30” e di un’ottima collaborazione.
Una volta rientrato nel gruppo principale anche Matthew Goss, l’Orica-GreenEdge si mette davanti a tirare con diversi uomini con l’obiettivo di rientrare su Sagan prima dello sprint intermedio di Marcilloles (Km 153), quando il ritardo al Km 100 è di 3’45”. L’azione della squadra di Goss è tanto veemente da rientrare rapidamente sul gruppo di Sagan, causando poi un altro rallentamento che permette ai cinque uomini al comando di far tornare a crescere il proprio vantaggio in modo esponenziale (6’ al Km 120, 9’ al Km 130).
L’andatura del gruppo è talmente tranquilla che riesce a rientrare persino il gruppetto dei velocisti, tra cui Mark Cavendish (Sky) e André Greipel (Lotto-Belisol) e finalmente al Km 140, quando il vantaggio della fuga ha toccato un vantaggio di 11’45”, l’andatura torna a crescere leggermente sotto l’impulso dello stesso team Sky. A Marcilloles passa per primo sotto lo striscione dello sprint intermedio Millar, senza che si sia disputata la volata, mentre dietro i restanti 10 punti per la maglia verde vengono conquistati da Goss su Greipel, Van Hummel e Sagan. La tappa si trascina poi stancamente e, in attesa di giocarsi il tutto per tutto nel finale, Martinez, Millar, Kiserlovski, Peraud e Gotier iniziano a studiarsi, avendo a disposizione 12’20” a 40 Km dall’arrivo.
L’armonia dei cinque non si rompe nemmeno sulla Côte d’Ardoix (cat. 3: 5,9 Km al 3,4%), il cui scollinamento distava ancora 18,5 Km dal traguardo e senza una vera discesa: troppi per un solo uomo. Transita al comando in cima alla salita ancora Kiserlovski, che con questi ulteriori 2 punti si porta al 4° posto nella classifica degli scalatori, capeggiata dal suo compagno di squadra Kessiakoff. A 4 Km prova a scattare per primo Martinez ma senza troppa convinzione; tenta due volte anche Kiserlovski, ma solo l’allungo di Peraud in un tratto di leggera salita spacca i fuggitivi, venendo ripreso solamente da un brillante Millar. Sono i due trentacinquenni a giocarsi la vittoria in volata, con il britannico David Millar che regala alla Garmin-Sharp la prima vittoria in questo Tour de France estremamente sfortunato; curioso, inoltre, che questa sia la quarta vittoria inglese alla Grande Boucle, per opera di quattro diversi atleti. Deve accontentarsi del secondo posto Peraud, mentre Martinez regola Gautier e Kiserlovski.
Il gruppo maglia gialla, che arriverà con 7’53” di ritardo, si contende i 15 punti rimanenti per la maglia verde. Daniel Oss (Liquigas-Cannondale) prova a lanciare Sagan ma con troppo anticipo, mentre il team Sky continua imperterrito la propria azione. Il treno della Orica-GreenEdge funziona meglio e durante lo sprint Goss taglia la strada ad un rimontante Sagan, che è costretto a rallentare e ha giustamente di che lamentarsi. Una protesta, quello dello slovacco, accolta dai giudici che decidono di declassare l’australiano.
Non cambia nulla nella classifica generale e domani, nella tappa da Saint-Paul-Trois-Châteaux a Le Cap d’Agde (217 Km), dovrebbe essere un giorno di vera tranquillità per i pretendenti alla maglia gialla.
Giorgio Vedovati