ROLLAND SORRIDE, EVANS CROLLA
A La Toussuire lo scalatore della Europcar vince in solitaria la tappa regina delle Alpi al termine di una lunga fuga, mentre i big si danno battaglia fin dal Col de la Madeleine. Cadel Evans, dopo aver provato un attacco da lontano sulla salita della Croix de Fer, viene ripreso facilmente dall’armata del team Sky e va in crisi lungo l’ascesa finale. Vincenzo Nibali, coraggioso anche oggi, conquista provvisoriamente il podio del Tour de France.
Foto copertina: l’arrivo di Rolland al traguardo di Le Toussuire (foto AFP)
L’undicesima tappa del Tour de France, breve ma intensissima con i suoi 148 Km da Albertville a La Toussuire, era attesissima, soprattutto per ritestare la tenuta di Bradley Wiggins sulle Alpi. Il percorso infatti si prestava agli attacchi, anche da lontano, presentando quattro salite di tutto rispetto per un ammontare complessivo di circa 4700 metri di dislivello, distribuiti in 71 Km di salita, con pochissima pianura: una dozzina di chilometri all’inizio e una decina prima di iniziare il Col du Glandon.
Come prevedibile, la corsa è partita veramente veloce con numerosi tentativi di fuga fin dallo sventolare della bandiera a scacchi, con Robert Gesink (Rabobank) molto attivo e una trentina di uomini che si avvantaggiano. All’inizio del Col de la Madeleine (cat. HC: 25,3 Km al 6,2%) prova ad uscire dal gruppo anche Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), mentre davanti Robert Kiserlovski (Astana) aumenta l’andatura per scremare l’affollato gruppo di primi attaccanti, portandosi dietro tra gli altri Alexander Vinokourov (Astana) e Daniel Martin (Garmin-Sharp). Il team Sky sembra non voler lasciar prendere vantaggio a Basso e si mette a tirare ad un ritmo costante in testa al gruppo, mentre anche Alejandro Valverde (Movistar), Michele Scarponi (Lampre-ISD), Christopher Horner (RadioShack-Nissan) e ancora Ivan Basso provano a rientrare sui primi. Si forma così un gruppo di attaccanti veramente interessante, con anche Levi Leipheimer (OmegaPharma-QuickStep) e Pierre Rolland (Europcar) tra i ventisei corridori presenti, che riescono finalmente a conquistare un buon margine di vantaggio. Peter Velits (OmegaPharma-QuickStep) conquista i 25 punti del GPM dopo una lunga battaglia con Fredrik Kessiakoff (Astana), mentre il gruppo transita a 2’55”. Da segnalare l’attacco in vetta di Daniel Oss e Peter Sagan (Liquigas-Cannondale), con il fine di recuperare alcuni dei fuggitivi lungo la discesa e conquistare punti per la maglia a punti.
Sullo slancio della volata per il GPM Velits e Kessiakoff affrontano la discesa in solitaria e guadagnano 25”, ma non insistono e vengono ripresi nel tratto pianeggiante da una parte dei fuggitivi. Non è riuscita invece l’azione degli uomini Liquigas, che si sono rialzati una volta capito di non farcela a prendere dei punti per consolidare la maglia verde di Sagan allo sprint intermedio di Saint-Etienne-de-Cuines (Km 70), che viene conquistato da Kessiakoff.
Inizia il Col de la Croix de Fer (cat. HC: 22,4 Km al 6,9% e Souvenir Henri Desgrange con i suoi 2067m di quota), che consiste in realtà nell’interezza del Col du Glandon (Km 90) più l’immissione sulla strada vera e propria della Croix de Fer dal versante del Barrage de Grand-Maison. Sulla testa della corsa rientrano i fuggitivi che erano rimasti leggermente staccati, mentre perdono presto contatto Scarponi, comunque ammirevole per averci riprovato dopo il secondo posti di ieri, Vinokourov e Leipheimer. Sotto la spinta di Christophe Kern (Europcar), che lavora in favore del compagno di squadra Rolland, il vantaggio della fuga cresce fino a superare i 4’ e si staccano, tra gli altri, anche Basso e Valverde. Al km 80 spezza la quiete nel gruppo maglia gialla l’attacco di Tejay Van Garderen (BMC), seguito poco dopo dall’attacco deciso del suo capitano Cadel Evans, che rientra sul giovane americano e prova a far saltare il banco del Tour de France. Il team Sky non si scompone, dato che mancano ancora più di 66 Km all’arrivo, e Michael Rogers tiene sotto controllo il duo della BMC, che diventa momentaneamente un trio quando viene recuperato anche il fuggitivo della prim’ora Amaël Moinard. Evans non sembra però brillantissimo e perde la ruota di Van Garderen, mentre il gruppo maglia gialla si assottiglia ad otto unità (di cui quattro della Sky), con anche Menchov (Katusha), Schleck e Zubeldia (RadioShack-Nissan) in crisi. Quando mancano ancora 61 Km Evans, al gancio, viene ripreso dalla maglia gialla, che dimostra ancora una volta la forza della propria squadra. Davanti nel frattempo sono rimasti Rolland, Martin, Horner, Kiserlovski, Kessiakoff, Chris Sorensen (SaxoBank-Tinkoff), Laurens Ten Dam (Rabobank) e Vasili Kiryienka (Movistar): Kessiakoff beffa in volata Rolland, conquista il prestigioso premio Desgrange e indosserà al termine della tappa la maglia a pois, mentre il gruppo dei big transita con 2’07”.
Dopo 14 Km di discesa tecnica, in cui alcuni corridori rientrano sulla maglia gialla, viene affrontato il Col du Mollard (cat. 2: 5,7 Km al 6,8%), dove i superstiti della fuga si scremano ulteriormente e scollinano, nell’ordine, i soli Rolland, Kiserlovski e Kiryienka, seguiti a pochi secondi da Sorensen, mentre gli altri hanno alzato definitivamente bandiera bianca. Il gruppo, che ha affrontato questa salita con tranquillità, transita con un distacco di 3’15”, restando ancora in gioco per la vittoria di tappa.
Nella discesa verso Saint-Jean-de-Maurienne Rolland cade in un tornante a sinistra, ma riparte senza conseguenze e riesce a riportarsi sulla testa della corsa, imitato poco dopo da Sorensen. Thibaut Pinot (FDJ-Bigmat), che ha provato a scattare in cima al Col du Mollard per andare alla conquista della maglia bianca, si rialza in fondo alla discesa e viene ripreso dal gruppo maglia gialla quando restano gli ultimi 20 Km e il quartetto al comando conserva ancora un vantaggio di 3’39”.
La salita finale di La Toussuire (cat. 1: 18 Km al 6,1%) fa tornare in difficoltà Sorensen, che fa a lungo l’elastico, mentre la fuga sembra lanciata a giocarsi la vittoria, perché contrariamente alle previsioni nessuno dei big ha provato ad attaccare Wiggins lungo la discesa e il vantaggio accumulato potrebbe anche bastare. Intanto anche nel gruppo sembra dominare la stanchezza e il ritmo regolare di Richie Porte (Sky) basta a fare la selezione e a ridurre leggermente il distacco dai primi. A 13 Km scatta Janez Brajkovic (Astana), che suscita la reazione di Pinot e Jurgen Van den Broeck (Lotto-Belisol), mentre davanti Rolland riesce finalmente a fare il vuoto. A 11 Km scatta deciso anche Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), che costringe ad entrare in azione Christopher Froome (Sky) e, una volta ripreso, ha la forza di ripartire e di riportarsi sugli altri attaccanti, mentre con Wiggins e Froome restano solo Evans, Van Garderen e Schleck. Nibali trova la collaborazione soprattutto di Van den Broeck, mentre Evans paga dazio per lo sforzo scriteriato sulla Croix de Fer e viene aspettato da Van Garderen, mentre Froome e Wiggins, cercando di ridurre il ritardo da Nibali, che aveva toccato i 25’, riescono a staccare anche Schleck e rientrano sugli altri contendenti. Contro ogni logica scatta violentemente Froome, staccando tutti, compresa la maglia gialla, per poi rialzarsi subito e tornare a scandire l’andatura in favore del proprio capitano.
Pierre Rolland arriva in solitaria a conquistare una meritatissima vittoria al termine di un’altra grande azione dopo l’Alpe d’Huez dello scorso anno, regalando al team Europcar il secondo successo consecutivo al Tour, precedendo di 55” Pinot e Froome e di 57” Van den Broeck, Nibali e Wiggins. Brajkovic perde 1’01” dalla maglia gialla, Schleck, Evans e Van Garderen 1’26”, gli altri uomini RadioShack e Cobo 2’56” e tutti gli altri più di 5’. Cambia così il podio della classifica generale: Wiggins comanda ora con 2’05” su Froome, 2’23” su Nibali e 3’19” su Evans; si confermano fuori dai giochi per il podio tutti gli altri, a partire da un Van den Broeck in costante crescita e salito al quinto posto (+4’48”).
La dodicesima tappa porterà domani la carovana del Tour da Saint-Jean-de-Maurienne ad Annonay Davézieux (226 Km) e, superate due impegnative salite nella parte iniziale (Col du Grand Cucheron e Col du Granier), non dovrebbe riservare sorprese per i corridori di classifica, mentre un GPM di terza categoria negli ultimi chilometri potrebbe essere terreno adatto per lanciare verso la vittoria chi ha ancora energie in gruppo.
Giorgio Vedovati