SEMBRA SAGAN, MA E’ MORENO MOSER

luglio 10, 2012
Categoria: News

Con una fucilata degna del suo illustre coetaneo e compagno di squadra sul rettilineo in leggera ascesa di Jelenia Gora il trentino della Liquigas si aggiudica la prima tappa del Giro di Polonia davanti a Kwiatkowski e Boom. Buone prove anche di Mori 5° e Visconti 7° mentre perde terreno nell’ultima discesa Pozzovivo

Foto copertina: Moser battezza l’edizione 2012 del Giro di Polonia (foto Szymon Gruchalski)

Per la prima volta da quando è stato inserito nel circuito World Tour il Giro di Polonia, corsa a tappe di una settimana giunta alla sua 69a edizione, si disputa nel mese luglio e malgrado la spietata concorrenza del Tour de France il campo partenti è paragonabile a quello delle passate edizioni, con diversi atleti che hanno scelto questa corsa invece della Grande Boucle per preparare le Olimpiadi di Londra e altri che, reduci dal Giro d’Italia, inaugurano la loro seconda parte di stagione che culminerà nella Vuelta e nei successivi Mondiali di Valkenburg: stella assoluta di quest’edizione è il dominatore della campagna del Nord Tom Boonen (Omega-QuickStep) insieme al quale hanno preso il via Viviani e Moreno Moser (Liquigas), Niemiec (Lampre), Kolobnev (Katusha), Kreuziger, Gasparotto e Gavazzi (Astana), Majka (Saxo Bank-Tinkoff), Boom, Breschel e Kelderman (Rabobank), Bennati e Machado (RadioShack), Meersman (Lotto-Belisol), Haussler e Wegmann (Garmin), Flecha, Uran ed Henao (Sky), Nocentini (Ag2r), Demare (Fdj), Visconti (Movistar), Anton (Euskaltel), Degenkolb (Argos-Shimano), Pozzovivo e Modolo (Colnago-Csf), Gatto (Farnese), e Rutkiewicz (Nazionale polacca), ma la squadra faro è la Bmc di Pinotti, Van Avermaet, Hushovd e Ballan, unico tra i partenti ad essersi già imposto nella classifica generale nel 2009.
La prima tappa, 179,5 km da Golebiewski Karpacz a Jelenia Gora, si presentava già come una delle più impegnative di una corsa in verità priva di grandi asperità, con un tratto iniziale pianeggiante e un circuito di 39,2 km da ripetere per 4 volte, caratterizzato dalla salita di Karpacz Orlinek, il cui ultimo scollinamento era posto a 22 km dalla traguardo, e da un km finale tutto in leggera ascesa. In realtà, sebbene fosse classificata come gpm di 1a categoria, la salita non era tale da provocare grande selezione e vi erano ampi tratti per poter recuperare, il che ha fatto sì che nei primi 150 km, corsi in buona parte sotto la pioggia prima che le condizioni meteo migliorassero, non sia successo molto, con la lunga fuga di Matysiak (Nazionale polacca), Marycz (Saxo Bank-Tinkoff), Georges (Ag2r), del talentuoso eritreo Teklehaymanot (Orica-GreenEdge) e del bergamasco Rocchetti (Utensilnord), che hanno acquisito un vantaggio massimo di 9′ ma poco prima dell’ultimo passaggio a Karpacz Orlinek sono stati ripresi grazie al lavoro prima della Rabobank e poi della Bmc, con Georges ultimo ad arrendersi dopo aver staccato i compagni d’avventura; da segnalare anche un’azione piuttosto incomprensibile di Henao scattato nel penultimo giro quando i fuggitivi avevano ancora un buon vantaggio, ma dopo essere rimasto per una ventina di km in avanscoperta il colombiano grande rivelazione al Giro d’Italia si è rialzato attendendo il resto del gruppo.
Sull’ultima salita un accenno di forcing dell’Astana, con Kreuziger in testa in prima persona a lavorare in vista di una possibile volata di Gasparotto e Gavazzi, ha ridotto il gruppo a un’ottantina di unità ma la vera selezione è avvenuta nella successiva discesa piuttosto tecnica nella quale vi sono stati diversi attacchi, il più significativo dei quali ad opera di Mori (Lampre), Pires (Saxo Bank-Tinkoff), Bakelandts (RadioShack), Geniez (Argos-Shimano) e del neo campione polacco Golas (Omega-QuickStep), e il plotone si è scisso in due tronconi, con Ballan, Niemiec, Kelderman e soprattutto Pozzovivo, atteso a una nuova grande prova dopo il successo al Giro del Trentino e il secondo posto al recente Giro di Slovenia, che sono rimasti indietro e al traguardo hanno accusato un distacco di 1′13”. A 4 km dalla conclusione ci ha provato Le Mevel (Garmin) e immediatamente dopo Kolobnev, che ha saltato a doppia velocità il francese guadagnando una decina di secondi sugli inseguitori, che sembravano sufficienti per consentirgli di giungere al traguardo in solitudine; l’ultimo km in leggera ascesa ha però tagliato le gambe al russo vicecampione mondiale a Stoccarda e Mendrisio e negli ultimi 200 metri è venuto fuori Moreno Moser, che ha dimostrato una volta di più il suo enorme talento con una fucilata irresistibile, che ha ricordato moltissimo quelle del suo compagno Sagan al Tour de France e che gli ha consentito di imporsi quasi per distacco davanti a Kwiatkowski (Omega-QuickStep), che a sua volta ha dimostrato di non essere solamente un cronoman, Boom, Wegmann, Mori, Bakelandts e un Visconti (Movistar) ancora alla ricerca del miglior colpo di pedale in questa stagione ma comunque autore di una prova incoraggiante. Per Moser si tratta del terzo successo stagionale dopo il Trofeo Laigueglia e il GP di Francoforte e, alla luce di un percorso privo di cronometro e con salite brevi molto adatte alle sue caratteristiche, il 21enne trentino ha grandi chances di mantenere fino alla fine la leadership del Giro di Polonia, che ora guida grazie agli abbuoni con 4” su Kwiatkowski, 6” su Boom e 10” su Wegmann e sul resto dei corridori arrivati nel gruppo dei migliori, tra i quali Capecchi, Nocentini, Henao, Uran e Anton; la seconda tappa, 239,4 km da WaÅ‚brzych a Opole, presenta come unica difficoltà l’elevato chilometraggio e sarà pertando dedicata ai velocisti.

Marco Salonna

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