FUGLSANG VINCE, MA IN AUSTRIA E’ TANTA ITALIA
Con l’arrivo di Vienna si chiude anche la sessantaquattresima edizione dell’Int. Österreich-Rundfahrt, vittoria finale per Fuglsang, ma anche tanta Italia nella otto giorni austriaca con ben sette vittorie: bis di Modolo e una vittoria a testa per Di Luca, Bazzana, Taborre, Colli e Pinotti. Il giovane Fuglsang si impone però nella tappa decisiva, la quarta, dove riesce a prendere il vantaggio decisivo per la vittoria finale.
Foto copertina: il podio del Giro dell’Austrra (foto Mario Stiehl)
Nonostante la vittoria finale del danese Fuglsang si può dire che la sessantaquattresima edizione del Giro d’Austria sia stato dominato dall’Italia. Ad aprire le danze è il portacolori della Type1 che si impone nella volata di apertura ad Innsbruck. Alle sue spalle altri due azzurri: Gavazzi e Canola, battuti nella volata conclusiva, ovvio epilogo di tappa dopo l’esaurimento della fuga che aveva visto protagonisti Bagot, Brandle, Bodrogi e Zoldi.
Nella tappa successiva, con arrivo a Kitzbuheler, torna alla vittoria Danilo Di Luca che giunge al traguardo in solitaria con una manciata di secondi su Morabito e Rohreggher con il danese Fuglsang a quasi due minuti.
Contrariamente alle attese termina in volata anche la terza tappa con lo sprint vinto ancora da un italiano, questa volta è Sacha Modolo a mettere la sua ruota davanti Schorn e Gavazzi, il portacolori della Colnago riuscirà a bissare poi il successo nella sesta tappa, davanti a Colli e Napolitano, chiude il poker italiano Guarnieri dell’Astana.
Nel frattempo si era disputata la tappa più importante della corsa austriaca, la Lienz-Alpendorf di circa 140km. Nella tappa che vedeva la scalata all’impinente Grossglockner ha vinto il danese Fuglsang grazie ad un’imponente fuga con la quale ha dato più di un minuto al primo inseguitore, Konig, il quale al traguardo dichiererà di non aver mai patito così tanto i crampi come nella lotta con il corridore della Radioshack. Terzo Vrecer che prende più di due minuti e mezzo, sesto Di Luca che perde 2′47” e anche la maglia di leader, per il killer di Spoltore grande rammarico e anche un po’ di leggerezza nel lasciar andare una fuga così pericolosa e non essere più in grado di riprenderla compromettendo il resto della gara.
La gara successiva ha visto l’Italia tornare sul primo gradino del podio, grazie al portacolori dell’Acqua&Sapone Taborre che si è imposto su Bandiera e Brandle, sul traguardo di Sonntagberg, a coronamento di una lunga fuga partita fin dai primi chilometri, giornata resa ancora più positiva per la squadra in tenuta bianca con Di Luca che non si arrende e nel finale rosicchia qualche secondo al capoclassifica e diretto avversario.
Detto della sesta tappa andata a Modolo, il dominio azzurro continua nella cronometro di Podersdorf, circa 24km, con la vittoria dell’ingegner Pinotti. Il corridore BMC corre senza rivali staccando di 33” Vandewalle (più di un secondo a chilometro) e quasi un minuto Rabon, dietro di loro Brutt, Barta, King e Bodrogi, con i primi di classifica che corrono una corsa parallela: Fuglsang giunge dodicesimo e incrementa il proprio vantaggio ipotecando la vittoria in vista della tappa conclusiva in cui è prevista volata, Di Luca invece non riesce a sorprendere e come da pronostico perde diversi secondi finendo in generale alle spalle di Morabito e Vercer fuori dal podio. La passerella finale fino a Vienna non cambia la situazione della generale, l’arrivo in volata premia ancora un italiano, è la volta di Colli che si impone su Tsatevich e Jarc calando il sipario su una settimana davvero raggiante per i colori azzurri, almeno sul fronte austriaco!
Andrea Mastrangelo