SAGAN SENZA RIVALI A BOULOGNE-SUR-MER
Lo slovacco si impone per distacco nello strappo conclusivo della terza tappa del Tour de France, contrassegnata da diverse cadute e da un finale estremamente concitato. Fabian Cancellara difende la maglia gialla, mentre perdono tempo prezioso Christian Vande Velde e Thomas Voeckler.
Foto copertina: il bis di Sagan sulle strade del Tour 2012 (foto AFP)
Con la terza tappa, da Orchies a Boulogne-sur-Mer di 197 Km, il Tour torna stabilmente in territorio francese, regalando un finale appassionante. Dopo una prima metà pianeggiante, il percorso prevedeva infatti sei GPM negli ultimi 70 Km e, soprattutto, ben quattro negli ultimi 16 Km, con solamente due chilometri di pianura tra la fine della discesa del penultimo colle di terza categoria e lo strappo finale, che in 700 m al 7,4% porta al traguardo di Boulogne-sur-Mer.
La tappa è stata caratterizzata da una lunga fuga di cinque uomini, partita già al Km 5: il danese Michael Morkov (Saxo Bank – Tinkoff), all’attacco in ciascuna di queste prime tre tappe e intenzionato a difendere la maglia a pois, l’ucraino Andriy Grivko (Astana), il miglior piazzato nella generale e per tantissimi chilometri maglia gialla virtuale, i francesi Sébastien Minard (AG2R La Mondiale) e Giovanni Bernaudeau (Europcar) e lo spagnolo Ruben Perez Moreno (Euskaltel – Euskadi). La fuga arriva ad avere un vantaggio massimo di 5:07m, mentre il gruppo controlla con tranquillità, tirato da Radioshack – Nissan (Popovyich e Voigt) e Liquigas (Szmyd).
Un primo sussulto di emozioni si ha allo sprint intermedio di Senlecques (Km 119): se i fuggitivi transitano senza disputare la volata, tra i velocisti del gruppo si scatena la bagarre per accaparrarsi i dieci punti ancora in palio per la maglia verde. Mark Cavendish (Sky) si impone piuttosto facilmente davanti a Van Hummel (Vacansoleil – DCM) e Sagan, con il britannico che battibecca con l’olandese per una leggera scorrettezza involontaria.
Morkov transita per primo sulla Côte de L’Éperche (cat. 4) e sulla Côte de Mont Violette (cat. 3), mentre al Km 140 una caduta a centro gruppo coinvolge diversi corridori, costringendo al ritiro Kanstantin Sivtsov (Sky). Compaiono in testa al gruppo a lavorare anche la Movistar e la Katusha e quando mancano 41 Km alla conclusione il vantaggio della fuga scende finalmente sotto i tre minuti.
Tra i fuggitivi si rompe l’accordo e, sulla spinta di Grivko, Bernaudeau si stacca. Nel frattempo al Km 168 un’altra caduta coinvolge la prima parte del gruppo: Gerrans (GreenEdge) e Caruso (Katusha) riescono a ripartire, mentre José Rojas abbandona il Tour. Il gruppo maglia gialla risulta spezzato in diversi tronconi e tra gli attardati rimangono anche Thomas Danielson e Christian Vande Velde (Garmin – Sharp) e Thomas Voeckler (Europcar), che non riescono a ricucire e arriveranno al traguardo staccati.
All’inizio della Côte de Herquelingue (cat. 4) dalla testa della corsa si staccano anche Perez e Minard, mentre Morkov resiste alle progressioni di Grivko e riesce a transitare nuovamente primo al GPM. I due fuggitivi insistono e riescono a scollinare con qualche secondo di margine anche sulla Côte de Quéhen (cat. 4), preda ancora del danese, ma nell’immediatamente successiva Côte du Mont Lambert (cat. 3) vengono ripresi dal forcing di Ivan Basso (Liquigas), che screma notevolmente l’ormai esiguo gruppo maglia gialla e impedisce gli scatti. È durante la discesa, quando restano solamente 5,5 Km da compiere, che scatta Sylvain Chavanel (Omega Pharma – Quick Step), riuscendo a creare un gap di una dozzina di secondi. La BMC e poi la Radioshack controllano tuttavia la corsa e tengono nel mirino il francese, ripreso proprio all’inizio della rampa finale. Sono molti i corridori che vogliono giocarsi la tappa e, allo scatto potente di Wouter Poels (Vacansoleil – DMC), lo sbilanciamento di un corridore della Katusha butta a terra Marco Marcato (Vacansoleil – DMC) e innesca una caduta a catena che coinvolge – senza conseguenze – anche Bradley Wiggins (Sky). Vengono scompaginati tutti i piani, ma Peter Sagan (Liquigas) ha la lucidità di trovare anche oggi l’attimo giusto per partire e fa nettamente la differenza, mentre Poels sbaglia completamente l’ultima curva. Lo slovacco stacca con facilità tutti di ruota e arriva dopo essersi rialzato e aver inventato una nuova esultanza, conquistando la sua quindicesima vittoria stagionale. Alle sue spalle Edvald Boasson Hagen (Sky) ha la meglio in volata su Peter Velits (Omega Pharma – Quick Step) e Fabian Cancellara (Radioshack – Nissan), con Albasini, Evans, Roche, Sanchez e tutti i migliori appena dietro. Wiggins e gli altri corridori attardati dalla caduta arrivano dopo oltre 40”, ma come da regolamento ricevono lo stesso tempo del vincitore. A causa delle cadute degli ultimi 30 Km perdono invece del tempo prezioso Christian Vande Velde (Garmin – Sharp, +2’08”) e Thomas Voeckler (Europcar, + 7’27”), apparso comunque ben poco brillante.
Non cambia praticamente nulla nella testa della classifica generale, capeggiata da Cancellara, mentre Sagan allunga con decisione nella classifica della maglia verde, portandosi a 43 punti di vantaggio da Cavendish. Da rimarcare il numero di Michael Morkov: oltre ad essersi portato a 9 punti nella classifica della maglia a pois, il danese ha già superato i 530 Km di fuga in questo Tour de France.
Domani la quarta tappa porterà i corridori da Abbeville a Rouen (214,5 Km): i quattro GPM di quarta categoria disseminati nella prima parte del percorso non dovrebbero intimorire i velocisti, ma un dente nel finale potrebbe trasformarsi nel trampolino di lancio per qualche finisseur.
Giorgio Vedovati