SKY TUTTA PER WIGGINS? CAV FA DA SE’
Il campione del mondo pur senza aiuti da parte dei compagni di squadra conquista il suo 21° successo al Tour de France in quel di Tournai sfruttando il lavoro della Lotto-Belisol di Greipel e superando il tedesco negli ultimi metri. Sul gradino più basso del podio Goss davanti a Veelers e a un buon Petacchi mentre Sagan non va oltre il 6° posto e Cancellara conserva senza patemi la maglia gialla
Foto copertina: il 21° successo di Cavendish al Tour (foto AFP)
La tre giorni vallone che ha aperto il Tour 2012 si è conclusa con la Visé-Tournai, frazione senza particolari difficoltà altimetriche se si eccettua lo strappo di Namur, in cima al quale si è conclusa una tappa del Giro d’Italia 2006 vinta da Stefan Schumacher, posto comunque nella fase iniziale del percorso: terreno dunque ideale soprattutto in questa fase iniziale della Grande Boucle per gli sprinter che non si sono lasciati sfuggire l’occasione, con l’Orica-GreenEdge di Goss, l’Argos-Shimano di Kittel e la Lotto-Belisol di Greipel in testa al gruppo all’inseguimento dei tre fuggitivi di giornata Morkov (Saxo Bank-Tinkoff), che dopo la fuga verso Seraing si è nuovamente lanciato in avanscoperta approfittandone per consolidare la sua maglia a pois aggiungendo un altro punticino, Kern (Europcar), grande protagonista al Delfinato 2011 ma da allora lontano da quei livelli complici svariati problemi fisici, e Roux (Fdj), che malgrado il dolore al polso per via di una caduta nella tappa di ieri è andato all’attacco ed è stato anche l’ultimo ad arrendersi al ritorno del gruppo che aveva lasciato ai tre un vantaggio massimo di 6′ e ha operato il ricongiungimento a 14 km dal traguardo; peraltro sono molti i corridori che stanno soffrendo per le conseguenze delle cadute nella tappa di Seraing e su tutti il campione mondiale a cronometro Tony Martin (Omega-QuickStep), che ha riportato una microfrattura a uno scafoide, e Luis Leon Sanchez (Rabobank), che hanno sofferto per tutto il giorno nelle posizioni di coda del plotone concludendo la tappa con oltre 4′ di ritardo. L’unica emozione è risultata quella dello sprint intermedio, disputato comunque a mezzo gas da diversi atleti che hanno badato a prendere qualche punto per la maglia verde e nel contempo a non sprecare energie in vista della volata finale, in cui Goss (Orica-GreenEdge) è transitato dietro ai tre fuggitivi e davanti a Renshaw (Rabobank), Cavendish (Sky) e all’attuale leader della classifica a punti Sagan (Liquigas).
Nel tratto dai -10 ai -3 sono stati principalmente gli uomini della Bmc a tirare con l’unico intento di mantenere nelle prime posizioni Evans e quest’andatura ha fatto male a Kittel che piuttosto stranamente ha perso contatto dal gruppo, specie se si considera il gran lavoro nei km precedenti della Argos-Shimano che comunque si è mantenuta nelle prime posizioni puntando sull’altro sprinter Veelers. La lotta per prendere il lungo rettilineo finale in testa è stata vinta dalla Lotto-Belisol di Greipel ma qui si è consumato il capolavoro di Cavendish, che pur non avendo gregari a disposizione in un Team Sky costruito per tentare di vincere il Tour con Wiggins ha rimontato posizioni su posizioni fino a portarsi alla ruota del tedesco e a saltarlo negli ultimi 50 metri, malgrado il suo ex compagno di squadra ai tempi dell’Htc abbia dato tutto per resistere e sia stato battuto per non più di mezza ruota: per Cavendish si tratta del 21° successo in carriera al Tour de France e il dato che deve spaventare gli avversari anche in ottica Olimpiadi è che abbia centrato il bersaglio nella prima occasione favorevole mentre in Grandi Giri occasioni precedenti aveva faticato nelle prime frazioni per velocisti per poi ritrovare il top della forma strada facendo. Tutti gli altri non hanno mai dato l’impressione di poter competere per il successo con Goss che ha chiuso 3° davanti a Veelers e a un più che discreto Petacchi (Lampre), che a differenza di altre occasioni è stato bravo a non rimanere chiuso e ha anche rimontato qualche posizione negli ultimi metri; dal canto suo Sagan non è andato oltre il 6° posto, davanti a Hutarovich (Fdj), Haedo (Saxo Bank), Renshaw e Farrar (Garmin), a dimostrazione che lo slovacco in volate lineari come è stata quella di Tournai non è ancora così dominante come in quelle su arrivi più tecnici e movimentati.
La classifica generale resta immutata con Cancellara leader con 7” su Wiggins e Chavanel, 10” su Van Garderen e 11” su Boasson Hagen ma qualcosina potrebbe cambiare al termine della quarta tappa, la prima in territorio francese con i sui 197 km da Boulogne sul Mer che presenta un finale molto insidioso con quattro gpm negli ultimi 14 km e il traguardo posto in cima a uno strappo di 700 metri al 7,4%, sul quale Sagan sarà nuovamente l’uomo da battere.
Marco Salonna