KESSIAKOFF BEFFA CANCELLARA, RUI COSTA VERSO LO SVIZZERA
Nella cronometro del Giro di Svizzera lo svedese dell’Astana precede di soli 2″ il diretto di Berna, mentre un motivatissimo Faria Da Costa riesce ad incrementare su quasi tutti i rivali nella classifica generale. Deludono Leipheimer e gli italiani, mentre sorprende in positivo Gesink. Il portoghese della Movistar, con le ultime due tappe impegnative ma non durissime, è ora il grande favorito per portarsi a casa la maglia gialla.
Foto copertina: Kessiakoff in azione nella cronometro (www.eurosport.se)
Nella settima tappa del Giro di Svizzera, la cronometro di Gossau lunga 34,3 Km, sono bastati 186 centesimi di secondo a Fredrik Kessiakoff (Astana) per precedere il favorito di casa Fabian Cancellara (Radioshack-Nissan), secondo ancora una volta dopo il prologo che aveva aperto le danze a Lugano. Lo svedese ha saputo interpretare al meglio il tracciato molto impegnativo, contraddistinto da una prima parte per lunghi tratti in salita (con punte di pendenza anche superiori all’8%), un tratto misto centrale e un finale più filante, percorrendo strade piuttosto strette e con numerose curve tecniche e insidiose: da qui la media di 44,163 Km/h, insolita per una cronometro ma più che giustificata dal disegno della tappa.
Kessiakoff, già al comando al primo intermedio in vetta alla salita principale, ha saputo resistere alla rimonta virtuale di un Cancellara non ancora pienamente ristabilito dopo l’infortunio subìto al Fiandre ma comunque capace di una prestazione convincente e rassicurante per il proseguo della stagione, e ha fermato il tempo a 46:36,71. Completa il podio un altro portacolori della Radioshack, il belga Maxim Montfort distanziato di 20″.
Nella lotta per la maglia gialla in molti si aspettavano una prestazione superlativa da parte di Levi Leipheimer (Omega-QuickStep), ma i problemi fisici non pienamente recuperati hanno frenato l’americano al 17° posto a 1′19″ di distacco, appena dietro a Roman Kreutziger (Astana, +1′16″) e sui tempi di Alejandro Valverde (Movistar, +1′22″) e Tom Danielson (Garmin-Barracuda, +1′24″). Motivato dalla maglia gialla, Rui Alberto Faria Da Costa (Movistar) ha strappato un eccellente 8° posto a soli 41″ dal vincitore, distanziando nettamente Frank Schleck (Radioshack-Nissan, 28° +1′37″), che pure si era difeso ottimamente nel primo tratto di salita. L’unico scalatore ad aver fatto meglio del portoghese è stato un sorprendente Robert Gesink (Rabobank), addirittura 5° a soli 27″ da Kessiakoff; l’olandese deve recriminarsi il distacco accumulato nell’arrivo di Verbier, ma ha ancora qualche possibilità con le prossime tappe e, soprattutto, può puntare in alto in vista del Tour de France.
Per i colori italiani ci si aspettava qualcosina di più da parte del giovane Moreno Moser (Liquigas), il cui 23° posto (+1′27″) resta positivo considerando il lavoro svolto nelle tappe precedenti per il compagno di squadra Peter Sagan, oggi in relativa vacanza. Damiano Cunego (Lampre) ha confermato il suo stato di forma calante con una prestazione opaca nonostante un percorso abbastanza adatto alle sue caratteristiche (55°, +2′40″), mentre s’è difeso meglio Dario Cataldo (Omega-QuickStep, 26°, + 1′35″). Tra le delusioni di giornata possiamo annoverare anche lo svedese Thomas Lövkvist (Sky), mai in gara e incapace di approfittare del suo terreno preferito (30°, +1′42″), e il danese Jakob Fuglsang (Radioshack, 33°, +1′42″).
In classifica generale Faria Da Costa guida ora con 50″ di margine su Kreuziger e 55″ su Gesink, con Valverde e Schleck a 1′04″. Per questi cinque corridori il Giro di Svizzera è ancora aperto, ma il portoghese sembra avviato verso il successo finale, forte di una Movistar attrezzata e di una condizione in salita già esibita vittoriosamente a Verbier. Chi nutre ambizioni dovrà sfruttare al meglio l’arrivo in salita di domani ad Arosa, dove sarà comunque difficile creare ampi distacchi considerando che l’ascesa finale misura in realtà soli 5 Km, perché il disegno della nona ed ultima tappa, pur con due GPM HC, terminerà con la pedalabile salita di Sörenberg e, salvo attacchi da lontano imprevedibili in questo ciclismo estremamente livellato, i migliori arriveranno tutti assieme.
Giorgio Vedovati