LA ETAPA DEL DÍA: CIUDAD REAL – TALAVERA DE LA REINA
Sarà un’altra tappa noiosa, destinata alla conclusione allo sprint e poco incline a fornire emozioni. Molto probabilmente anche oggi assisteremo a una fuga fiume e a una corsa al rallentatore, mancando spunti d’interesse lungo tutto il tracciato. Anzi, l’assoluta mancanza di traguardi a premio nei primi 160 Km potrebbe anche non invogliare gli ardimentosi di giornata e trasformare questa tappa in una lenta transumanza, ancor più soporifera rispetto a quelle vissute nelle scorse giornate. La concentrazione dei due traguardi volanti nel finale, inoltre, potrebbe mandare all’aria il consolidato meccanisco dei treni dei velocisti.
Una tappa inutile e noiosa. Non ci sono altri termini per definire la diciassettesima fatica della Vuelta 2009, che proprio faticosa non sarà a causa di un tracciato molto facile, che non proporrà nessun GPM e solo qualche lieve “mangia e bevi”. Sta in questo l’inutilità della frazione odierna, da interpretare in tal senso in ottica classifica, che non subirà modifiche al vertice: oggi i big se ne staranno nascosti nella “pancia” del gruppo, mentre davanti furoreggeranno le fughe, come capitato nelle ultime due frazioni. Per chi punta all’ultima maglia amarillo della storia (dall’anno prossimo, quando la Vuelta scatterà da Siviglia con una cronometro in notturna, il suo colore diventerà rosso) sarà un’altra giornata tranquilla, ideale per ritemprarsi prima di affrontare le frazioni decisive: domani si arriverà ad Ávila dopo aver scavalcato l’inedita ascesa al Collado Mediano (un gemellino dello Xorret de Catì), venerdi ci sarà la doppia scalata al Navacerrada nel finale della frazione della Granja e, infine, alla vigilia della conclusione madrilena si disputerà una cronometro nei dintorni di Toledo. Il copione, dunque, dovrebbe essere molto simile a quello delle tappe di Córdoba e Puertollano, particolarmente noioso e privo di colpi di scena. Ma quella di Talavera rischia d’esserlo ancor di più, per l’infelice collocazione dei traguardi volanti. Non offrendo il terreno di gara occasione di proporre GPM, gli organizzatori avrebbero dovuto prevederli nei chilometri iniziali, dove sarebbero andare a costituire incentivi ai tentativi di giornata. Così è stato nella frazione di ieri, per prendere a campione un episodio “fresco”, quando il protagonista di giornata, lo spagnolo Jesús Rosendo Prado, se n’è andato a 8 Km dalla partenza, subito dopo il primo dei due GPM previsti. Invece, a uso e consumo della diretta televisiva, i due traguardi parziali verranno entrambi affrontati nel finale, il primo a 30 Km dalla meta e il secondo una decina di chilometri più avanti. Disposti in questo modo, non solo non invoglieranno le fughe (non è detto che non ci siano, ma la mancanza di traguardi a “premio” – leggi anche euro – costituirà un grosso deterrente), ma finiranno per dar noie anche alle squadre dei velocisti, in quei frangenti solite tirate a tutta per tener cucito il gruppo che, sullo slancio dello sprint – dove qualcuno potrebbe cogliere l’occasione per tentare un assolo – potrebbe allungarsi e spezzarsi, vanificando tutto il lavoro fatto fino a quel momento e offrendone altro extra per sanare la frattura.
LA TAPPA IN DIRETTA
Volete vivere “online” la tappa in corso? Collegatevi al sito http://atdhe.net/8300/watch-la-vuelta-a-espana-2009 che vi proporrà la trasmissione televisiva della frazione, in “diretta” sul vostro PC.
RECUERDOS DE LA VUELTA 1
Entrambe le località che oggi accoglieranno la Vuelta hanno finora collezionato lo stesso numero di traguardi della corsa spagnola, tre a testa. Talavera vanta una maggior “anzianità di servizio” rispetto a Ciudad Real, che è stata per la prima volta sede di tappa nel 1974, quando vinse allo sprint il belga Eddy Peelman. Nel 2006 la vittoria ha arriso allo spagnolo José Luis Arrieta, mentre qui si è svolta la prima tappa importante della scorsa edizione, una cronometro di 42 Km conquistata dall’americano Levi Leipheimer. Il debutto di Talavera risale al 1950, quando il centro spagnolo accolse la penultima tappa della 10a edizione, l’ultima disputata prima di uno stop durato cinque anni: il successo andò allo spagnolo Bernardo Capo, mentre il giorno successivo sarà incoronato vincitore assoluto il connazionale Emilio Rodriguez. In seguito, si è tornati a Talavera nel 1969 e nel 2007 e in entrambe le occasioni sono stati corridori di casa nostra a tagliare per primo la linea d’arrivo, Luigi Sgarbozza e Daniele Bennati.
RECUERDOS DE LA VUELTA 2
“Città reale” è la principale città della Mancha, regione culturale e storica della Spagna, il cui simbolo sono i celebri mulini a vento contro i quali si battè Don Chisciotte. Fondata nel XIII secolo dal re castigliano Alfonso X (detto “il Saggio”), al ‘500 risale il periodo di maggior sviluppo di Ciudad Real, in seguito al trasferimento in loco d’importanti uffici statali e all’installazione di piccole aziende che producevano merletti e giacche di pelle. Anche oggi riveste una notevole importanza, essendo tappa intermedia della linea ferroviaria ad alta velocità Madrid – Siviglia; inoltre, nel 2007 vi è stato aperto un importante aeroporto mentre un progetto prevede la realizzazione di una cittadella del gioco, sul modello di Las Vegas. I luoghi più caratteristici della città sono la cattedrale di Nuestra Señora del Prado, il convento della Merced, la cinquecentesca chiesa di San Pedro e la trecentesca porta di Toledo.
“Ciudadrealeñi” illustri sono il poeta Angel Crespo, il politico Manuel Marín (presidente della Commissione Europea nel 1999) e i ciclisti Andres Bermejo Siller, Jesus Javier Ramirez Torres e Manuel Sanroma, campione nazionale dei dilettanti nel 1993.
Talavera de la Reina è l’antica Talabriga, ma questo nome è l’unico ricordo rimasto della dominazione romana (originariamente fu Caesarobriga), assieme ai resti della villa di Saucedo. Oggi è un centro moderno, situato ai piedi della Sierra de Gredos, che ha parzialmente recuperato il prestigio goduto nel ‘400, quando fu celebre per la produzione degli azulejos, tipico ornamento dell’architettura spagnola e portoghese, costituito da piastrelle in ceramica smaltata e decorata. In questi ultimi anni, infatti, è stata ripresa quest’attività artigianale, della quale rappresenta un autentico museo “vivo” la basilica di Nuestra Señora del Prado. Altri edifici degni di nota sono la casa-palazzo della Calle del Sol, le mura di Talavera, il Teatro Victoria, la Plaza de Toros, il monastero cistercense di San Benito, il convento di Santo Domingo, la collegiata di Santa Maria e diverse alte chiese.
“Talaverani” celebri sono lo scrittore Fernando de Rojas, il “conquistador” Francisco de Aguirre, il cardinale Gil Carrillo de Albornoz, il motociclista Álvaro Bautista, i ciclisti Sergio Herrero Dominguez e David Arroyo Duran, vincitore della tappa di Segovia nella scorsa edizione della Vuelta.
EL TIEMPO
Questo sarà uno degli ultimi pomeriggi di stampo estivo per la Vuelta che, nel giro delle prossime ventiquattrore, assisterà a un drastico calo delle temperature. Per oggi i corridori avranno la possibilità di godersi uno degli ultimi “caldi” di una stagione che sta chiudendo i battenti anche in Spagna, con qualche giorno di ritardo rispetto a quanto sta accadendo in queste ore in Italia. Per noi paiono quasi un sogno, adesso, i 22° C che si registreranno al raduno di partenza da Ciudad Real, e ancor più le temperature al traguardo di Talavera, che proprio attorno alle 17, ora prevista per l’arrivo, toccheranno il loro massimo giornaliero (26°C). Molto bassi, in tutto l’arco della giornata, sia i valori dell’umidità (23% al traguardo), sia l’intensità del vento. Rischio di precipitazioni debolissimo, maggiore nelle fasi centrali di questa frazione.
Mauro Facoltosi