SOLO QUINTANA SCALFISCE LA CORAZZATA SKY
La formazione britannica impone sul Joux Plane un ritmo forsennato che non consente alcun attacco ad eccezione di quello del 22enne colombiano che taglia in solitudine il traguardo di Morzine con 16” su Evans scattato nella conclusiva discesa e 24” sul gruppetto di Wiggins che ipoteca il secondo Giro del Delfinato consecutivo. Distacchi pesanti per Tony Martin, Menchov e Nibali, abbandona Andy Schleck.
Foto copertina: Quintana in trionfo a Morzine (foto AFP)
La sesta frazione del Giro del Delfinato, 167,5 km da Saint-Alban-Leysse a Morzine, era la tappa regina di una corsa per il resto piuttosto avara di grandi salite, con sei gpm tra cui il Col de Plainpalais immediatamente dopo la partenza, il Col de la Colombiére a 65 km dal traguardo e infine il Col de Joux Plane, una delle salite più impegnative di Francia con i suoi 11,7 km all’8,4% di pendenza e punte oltre il 12% che ha sempre visto grandi battaglie tra gli uomini di classifiche anche al Tour, prima degli ultimi 12 km in picchiata verso Morzine. La partenza in salita invitava agli attacchi e immediatamente si sono avvantaggiati 19 atleti tutti a loro agio quando la strada sale come Voeckler e Rolland (Europcar), Kadri e Riblon (Ag2r), Machado (RadioShack), Paterski e la maglia a pois Sarmiento (Liquigas), Di Gregorio e Moncoutié (Cofidis), Martinez (Euskaltel), Marzano (Lampre), Hernandez (Saxo Bank), Chavanel (Omega-QuickStep), Brice Feillu (Saur-Sojasun), Geniez (Argos-Shimano), Carrara (Vacansoleil), Ignatenko, Losada e Trofimov (Katusha), quest’ultimo vittorioso nel 2008 nell’ultima occasione in cui il Delfinato fece tappa a Morzine dopo la scalata del Joux Plane; dell’andatura sostenuta ha fatto le spese Andy Schleck (Leopard) che dolorante in tutta la parte destra del corpo dopo la caduta della cronometro ha immediatamente perso contatto dal gruppo e al km 64 ha abbandonato la corsa.
La situazione si è quindi stabilizzata con i fuggitivi, cui si è aggiunto Grivko (Astana) con un bel numero sulle rampe della Colombiére, che hanno proseguito a un ritmo regolare e il gruppo guidato come sempre dal Team Sky della maglia gialla Wiggins che ha concesso loro non più di 4′ dal momento che Machado era distanziato di 5′33” in classifica generale; nel lungo tratto che dalla fine della discesa portava ai piedi del Joux Plane l’accordo tra gli uomini al comando si è rotto e Feillu ha preso l’iniziativa sulla Côte de Châtillon guadagnando addirittura 2′ sugli ex compagni di fuga, a ridosso dei quali si è riportato il gruppo guidato dalla Lotto-Belisol a caccia del successo parziale con il suo leader Van den Broeck.
Sulle prime rampe della scalata finale la formazione belga e la Bmc di Evans hanno provato a imporre un ritmo sostenuto ma ben presto il Team Sky con Boasson Hagen e Porte su tutti ha ripreso in mano la situazione aumentando ulteriormente l’andatura il che ha fatto sì che i contrattaccanti venissero tutti raggiunti e staccati, con i soli Machado e Geniez che sono riusciti per un breve tratto a mantenere il ritmo, e che ci fosse selezione spietata da dietro con Menchov (Katusha) tra i primi a perdere contatto seguito da Nibali (Liquigas), che si conferma in ritardo di condizione dopo la deludente cronometro, e dal 2° della generale Tony Martin (Omega-QuickStep) che per l’ennesima volta conferma la sua idiosincrasia con le grandi salite, e più avanti da altri uomini importanti come Luis Leon Sanchez e la maglia bianca Kelderman (Rabobank), Brajkovic (Astana), Van Garderen (Bmc) e Moreno (Katusha) che sarà l’unico a rientrare nella successiva discesa: alla ruota di ben 4 uomini del Team Sky, ovvero Porte, Froome, Rogers e Wiggins, sono rimasti i soli Evans, Van den Broeck, Weening (Orica-GreenEdge), Zubeldia (RadioShack), Kiryienka e Quintana (Movistar), con il 22enne colombiano già vincitore nel 2010 al Tour de l’Avenir e in questa stagione di una tappa e della classifica generale della Vuelta Murcia, che a 4 km dalla vetta ha avuto la forza di scattare superando l’esausto Brice Feillu, scollinando in solitudine e affrontando con grande lucidità anche la picchiata conclusiva il che gli ha consentito di imporsi con 16” su Evans e 24” sul resto del gruppetto, con gli uomini del Team Sky che non si sono presi rischi, regolato da Moreno davanti a Wiggins, Weening e Froome. Per quanto riguarda gli altri Brajkovic ha recuperato molto nel finale e ha chiuso 12° a 44”, Van Garderen 13° a 1′12”, Kelderman 16° a 2′05”, Rolland ancora lontano dalla migliore condizione 17° a 2′08” malgrado avesse iniziato la salita in fuga, Luis Leon Sanchez 21° a 2′29”, Tony Martin 29° a 4′01” e Nibali 61° a 9′14”.
La nuova classifica generale fotografa il dominio assoluto del Team Sky con Wiggins in maglia gialla, Rogers 2° a 1′20” e Froome 4° a 1′48” tra i quali si inserisce il solo Evans 3° a 1′36”, seguiti da Van den Broeck a 2′22”, Kiryienka a 2′58” e Brajkovic a 3′07”. La settima e ultima tappa, 124,5 km da Morzine a Châtel, presenta ancora salite con il Col du Corbier a 22 km dal traguardo posto in cima a uno strappo di 1,5 km all’8,7% di pendenza ma alla luce della netta superiorità di Wiggins e della sua squadra è probabile che ci sarà battaglia solo per il successo di tappa e le posizioni di rincalzo.
Marco Salonna