COLPO VICHOT, RISCOSSA EVANS E NIBALI
Il 23enne francese si aggiudica la combattutissima tappa di Rumilly distanziando nel finale i sette compagni di fuga mentre l’australiano e il messinese dopo la sconfitta subita a cronometro vanno all’attacco nella discesa del Grand Colombier ma la loro azione viene annullata in prima persona da Wiggins che mantiene saldamente la maglia gialla.
Foto copertina: l’arrivo di Vichot a Rumilly (foto AP)
Dopo la lunga crono di Bourg-en-Bresse che ha dato una fisionomia ben precisa alla classifica generale il Giro del Delfinato propone le prime vere montagne nella quinta tappa, 186,5 km da Saint-Trivier-sur-Moignans a Rumilly, con la Côte de Corlier in avvio e soprattutto il temuto Col du Grand Colombier, che verrà affrontato per la prima volta nella storia anche nel prossimo Tour de France, a 68 km dall’arrivo seguito da una discesa tecnica inframezzata dal pedalabile Col de Richemond ma anche, a differenza di quanto accadrà nella Grande Boucle in cui il traguardo sarà posto poco oltre il termine della picchiata in località Bellegarde-sur-Valserine, da 30 km conclusivi in pianura che sulla carta avrebbero impedito che ci fosse battaglia tra gli uomini di classifica. Malgrado la pioggia caduta nel primo pomeriggio lungo il percorso i corridori sono partiti a spron battuto con innumerevoli tentativi di fuga per finchè al km 69 finalmente non sono riusciti ad andarsene Fofonov (Astana), Sarmiento (Liquigas), Di Gregorio (Cofidis), Martinez (Euskaltel), Vichot (Fdj), Losada (Katusha), Jeandesboz e Mederel (Saur-Sojasun), Reza (Europcar) e Navarro (Saxo Bank), tenuti sotto controllo dal Team Sky della maglia Wiggins che ha concesso loro un margine massimo di 6′ dal momento che lo spagnolo fedelissimo di Contador era distanziato di soli 4′07” dal britannico in classifica generale.
Il Col du Grand Colombier, malgrado i suoi 17 km di lunghezza con pendenza media del 7,2% e punte oltre il 12, è stato affrontato a un ritmo blando sia dai fuggitivi, con il solo Reza che ha perso contatto, che dal gruppo ma l’andatura è stata comunque troppo sostenuta non solo per Andy Schleck (RadioShack) e Samuel Sanchez (Euskaltel), già usciti di classifica nei giorni scorsi ed entrambi alle prese con vari acciacchi, ma anche per Taaramae (Cofidis), Vanendert (Lotto-Belisol), il 4° della generale Chavanel (Omega-QuickStep) e l’enigmatico Cobo (Movistar) che ha addirittura abbandonato la corsa e non vanta nessun risultato di rilievo in stagione dopo l’inatteso trionfo alla Vuelta del settembre scorso: hanno provato invece ad avvantaggiarsi rispetto al plotone diversi corridori tra cui il nostro Marzano (Lampre) ma gli unici a scollinare con un certo margine sul gruppo, ridotto a una sessantina di unità , sono stati Kern (Europcar) e Brice Feillu (Saur-Sojasun). Sembrava che non sarebbe più accaduto nulla di rilevante con i fuggitivi a giocarsi il successo ma la discesa la Bmc approfittando dell’asfalto bagnato ha attaccato in forze con il leader Evans, Schaer, Hincapie e Van Garderen cui si sono accodati prontamente Nibali, Nerz e Paterski (Liquigas), Bouet e Cherel (Ag2r), Malacarne (Europcar) e Kashechkin (Astana) che hanno riassorbito Kern e Feillu e sono riusciti a guadagnare oltre 1′ sul gruppo maglia gialla ma, malgrado l’impegno dei Bmc e dei Liquigas, sul Col de Richemond Boasson Hagen e Porte hanno svolto un lavoro strepitoso in funzione di Wiggins che in vista dello scollinamento ha dato a sua volta una grande dimostrazione di forza con uno scatto che gli ha consentito di riportarsi in solitudine sul plotoncino di Evans, seguito successivamente da Van den Broeck (Lotto-Belisol) e dal resto del gruppo dei migliori.
La grande bagarre ha fatto sì che il vantaggio dei fuggitivi si riducesse a meno di 1′ e che si riaccendesse dunque la lotta per il successo parziale con l’attacco di Moinard (Bmc), Machado (RadioShack), Paterski (Liquigas), Mate (Cofidis), Cherel e Kadri (Ag2r), Luis Leon Sanchez (RAB) e degli attivissimi Kern e Kashechkin che si sono portati fino a 20” dagli uomini di testa, rimasti in 8 per il cedimento di Jeandesboz, che però hanno ripreso a spingere allontanando gli inseguitori che sono stati riassorbiti dal gruppo; davanti ha tentato l’azione solitaria Navarro ma quella vincente è stata di Vichot, che a 7 km dall’arrivo si è riportato sullo spagnolo e ha contrattaccato tirando dritto fino a Rumilly dove è giunto a braccia alzate con 26” su Martinez, Fofonov, Di Gregorio, Sarmiento, Losada, Navarro e Mederel mentre Gallopin (RadioShack), in grande evidenza in tutto il Giro del Delfinato, ha regolato il gruppo dei big che ha chiuso con un distacco di 59”.
Se si eccettua il crollo di Chavanel la classifica generale non muta con Wiggins che precede di 38” Martin, di 1′20” Rogers, di 1′44” Evans, di 1′45” Kelderman e di 1′48” Froome con Nibali 18° a 3′39” ma il terribile Col de Joux Plane, che sarà affrontato nel finale della tappa di 167,5 km che da Saint-Alban-Leysse porta a Morzine e che prevede anche la scalata del Col de Plainpalais in partenza e del Col de la Colombière dopo 102 km, ha sempre fatto selezione sia al Critérium du Dauphiné che al Tour de France e costituisce l’ultima vera occasione per chi avrà gambe di spodestare un Wiggins che però ha un margine piuttosto cospicuo da poter gestire e pare inattaccabile.
Marco Salonna