BOASSON HAGEN, GREGARIO VINCENTE
Dopo che nelle precedenti giornate lo si era visto spesso in testa al gruppo a tirare per Wiggins il forte norvegese del Team Sky si aggiudica con una volata di potenza la frazione di La Clayette davanti a Ciolek e Bozic mentre il suo capitano conserva la maglia gialla in attesa di sferrare l’attacco nella crono di Bourg-En-Bresse, Tony Martin ed Evans permettendo.
Foto copertina: il successo di Boasson Hagen a La Clayette (foto AFP)
La terza tappa del Giro del Delfinato, 167 km da Givors a La Clayette, presentava un percorso vallonato nella prima parte con tre gran premi della montagna sia pure di 3a e 4a categoria e diverse altre salitelle ma gli ultimi 80 km erano quasi interamente piatti ed era prevedibile che le squadre dei seppur pochi velocisti in corsa non si sarebbero lasciati sfuggire l’unica occasione loro favorevole nell’intera settimana di gara: i soli Mate (Cofidis) e Martinez (Euskaltel) hanno avuto via libera acquisendo un margine massimo di 4′ e venendo riassorbiti a 15 km dal traguardo dal plotone controllato dalla Fdj di Bouhanni, dalla Lampre del 22enne friulano Cimolai e dall’Argos-Shimano di Degenkolb, probabilmente l’uomo da battere alla luce dei due successi ottenuti in volata nella passata edizione del Critérium du Dauphiné e dei cinque già conquistati in questa stagione tutti in terra francese, ma una foratura quando mancavano meno di 2 km lo hanno costretto a dire addio a ogni speranza di vittoria.
Nel finale ha preso in mano la situazione l’Omega-QuickStep di Ciolek con anche gli uomini di classifica Tony Martin e Chavanel a supportare l’ex campione tedesco ma uno scatto di Gilbert (Bmc), desideroso di riscatto dopo aver mancato l’appuntamento con le prime posizioni nell’arrivo a lui adatto di Saint-Félicien, ha scompaginato i piani della formazione Patrick Lefevere: a incaricarsi di riprendere il fuoriclasse vallone è stato Popovych (RadioShack) e ne è venuto fuori uno sprint piuttosto caotico in cui Kluge (Argos-Shimano) si è lanciato in testa ma nulla ha potuto di fronte alla prepotente rimonta di Boasson Hagen che ha prevalso nettamente su Ciolek, Bozic (Astana) e lo stesso Kluge con Cimolai primo dei nostri al 7° posto. Per il 25enne norvegese, che nelle tappe precedenti, pur essendo in possesso della maglia bianca di miglior giovane e pur avendo i mezzi per giocarsi anche in quei contesti le proprie carte, aveva lavorato in testa al gruppo come gregario di Wiggins, si tratta del quinto successo stagionale e del secondo in carriera al Giro del Delfinato dopo quello di Sallanches nel 2010.
Nulla cambia in classifica generale con Wiggins in giallo con 1” su Evans, 2” su Grivko e Barredo, 4” su Martin e Mertens e 5” su Chavanel ma le quattro prossime tappe saranno quelle decisive, a cominciare dalla maxi-crono di 53,5 km da Villié-Morgon a Bourg-En-Bresse, prova generale di quella che di disputerà nella penultima tappa dell Tour de France a Chartres: prevedibile come avvenuto un anno fa in quel di Grenoble, quando il campione del mondo della specialità precedette il britannico di 11”, che Martin e Wiggins si giocheranno il successo parziale con Evans che dovrà limitare al minimo i danni per ribaltare la situazione sulle montagne e nel contempo guadagnare terreno sui vari Nibali (Liquigas), atteso a miglioramenti contro il tic-tac dopo i lavori specifici compiuti negli scorsi mesi, Van den Broeck (Lotto-Belisol) e Voeckler (Europcar); sono attesi a una buona prova anche gli altri atleti del Team Sky Porte, Froome, Rogers e perchè no lo stesso Boasson Hagen 3° un anno fa a Grenoble, nonchè i giovani Coppel (Saur-Sojasun) e Taaramae (Cofidis) e il vincitore dell’edizione 2010 Brajkovic (Astana) e c’è infine curiosità per la prestazione su una distanza così impegnativa del vincitore del prologo Durbridge (Orica-GreenEdge).
Marco Salonna