SPETTACOLO EVANS, E’ GIA’ DUELLO CON WIGGINS
Il campione del mondo di Mendrisio si rende autore in compagnia di Coppel e Kashechkin di una magnifica azione nella discesa conclusiva verso Saint-Vallier e batte i compagni di fuga in volata portandosi a 1” dal britannico che strappa la maglia gialla a Durbridge. In ritardo Andy Schleck, brutta caduta per Samuel Sanchez la cui partecipazione al Tour de France è a rischio
Foto copertina: è un Evans già in forma Tour quello visto sulle strade del Delfinato (foto AFP)
La prima tappa del Giro del Delfinato, 187 km da Seyssins a Saint-Vallier con sei gran premi della montagna non troppo impegnativi l’ultimo dei quali, la Côte de la Sizeranne, era però posto a soli 9 km dal traguardo, è vissuta sulla fuga partita al km 4 di Bernaudeau (Europcar), Irizar (RadioShack), Vanmarcke (Garmin) e Tjallingii (Rabobank), cui si sono aggiunti poco dopo Edet (Cofidis) e Doi (Argos-Shimano), che hanno acquisito in breve oltre 13′ di vantaggio, con l’Orica-GreenEdge della maglia gialla Durbridge che ha scelto di non controllare la corsa e nessun’altra squadra che si è presa la responsabilità di andare in testa a tirare, dal momento che un po’ l’assenza di grandi velocisti in gara e un po’ l’ultima salita rendevano difficile identificare un chiaro favorito: il rischio era quello di una fuga bidone che avrebbe potuto decidere l’intera settimana di gara come avvenuto nel 2005 con il successo di Landaluze ma intorno a metà percorso il Team Sky di Wiggins ha preso il comando e l’Orica-GreenEdge, la Saur-Sojasun di Coppel, la Lotto-Belisol di Van den Broeck e la Bmc di Evans hanno a loro volta collaborato all’inseguimento di un gruppo del quale non faceva però più parte il campione olimpico Samuel Sanchez (Euskaltel), che in seguito a una brutta caduta insieme a Fedrigo (Fdj) al km 47 è riuscito comunque scortato da due gregari a concludere la tappa con 24′ di ritardo ma ha riportato la sospetta frattura a una costola che rischia di escluderlo non solo dal Giro del Delfinato ma anche e soprattutto dal prossimo Tour de France.
Il vantaggio dei sei battistrada dopo essere rapidamente calato fino a 4′ si è stabilizzato finchè non si sono portati in testa gli uomini dell’Omega-QuickStep che, in vista di una possibile volata di Ciolek, hanno ridotto il gap a meno di 1′ ai piedi dell’ultima salita finale, 2,9 km al 6,6% lungo i quali hanno perso contatto uomini importanti come Westra (Vacansoleil), il rientrante Vinokourov (Astana) e soprattutto Andy Schleck (RadioShack), che come spesso accade è irriconoscibile in corse che non siano la Liegi-Bastogne-Liegi piuttosto il Tour de France. Davanti Irizar ha staccato i compagni d’avventura e scollinato con ancora qualche secondo di vantaggio su un gruppo dal quale nessuno si è mosso fino a poche centinaia di metri dalla vetta, quando Rolland (Europcar) ha operato uno scatto telefonato che ha però fatto sì che l’Omega-QuickStep si sfaldasse e nessun’altra squadra riuscisse più a prendere in mano la situazione: la bagarre è proseguita nella successiva tecnica discesa con Amador (Movistar), Luis Leon Sanchez (Rabobank) e Gilbert (Bmc) a provarci ma l’azione vincente è nata a 5 km dalla conclusione ad opera di Coppel, cui si sono accodati Kashechkin (Astana), ritrovato con il rientro in patria dopo l’infelice esperienza alla Lampre, e soprattutto Evans che ha dato una dimostrazione di forza impressionante tirando dritto fino al traguardo e, malgrado i pochissimi cambi ricevuti dai due compagni d’avventura, ha resistito al ritorno di un gruppo in testa al quale si erano portati prima Siutsou (Sky) in funzione di Wiggins e poi il campione mondiale a cronometro Tony Martin (Omega-QuickStep) e ha trovato anche la forza di battere Coppel e Kashechkin in volata. Lo sprint del gruppo giunto a 4” di distacco è stato vinto da Bouhanni (Fdj) davanti a Gallopin (RadioShack) e Bozic (Vacansoleil), con il bergamasco Ratto (Liquigas) che si è piazzato 9°, mentre a causa di un buco creatosi nell’ultima discesa hanno perso 27” Kern (Europcar), il vincitore della Liegi Iglinskiy (Astana) e il leader Durbridge: il ritardo di Andy Schleck e Vinokourov è stato invece di 3′10” e quello di Daniel Martin (Garmin), coinvolto a sua volta in una caduta a crca 20 km dal traguardo, di oltre 17′.
Con questo successo, il terzo stagionale dopo una tappa e la classifica generale del Criterium International, Evans balza al 2° posto in classifica a 1” dal nuovo leader Wiggins, con il quale si giocherà probabilmente non solo il Giro del Delfinato come già avvenuto un anno fa quando conquistò la piazza d’onore dietro al britannico, ma anche il Tour de France che presenta un percorso ideale per le caratteristiche di entrambi: alle loro spalle troviamo Grivko e Barredo a 2”, Tony Martin e Martens a 4” e Chavanel a 5” mentre Nibali, sempre attento nelle prime posizioni anche se forse non ha colto l’attimo quando è scattato Coppel, è salito al 19° posto con un distacco di 9”. La seconda tappa, 160 km da Lamastre a Saint-Felicien, sarà molto difficile da interpretare con la lunga seppur pedalabile salita verso il Col de Montivernoux nelle fasi iniziali e altri due gran premi della montagna di seconda categoria prima degli ultimi 40 km quasi tutti in discesa e pianura: l’arrivo è però posto in cima a uno strappo di 2,5 km al 4,4% che potrebbe esaltare le caratteristiche di Gilbert e dello stesso Evans, sempre che non prenda corpo una fuga da lontano data la difficoltà che avranno le squadre nel controllare la corsa.
Marco Salonna