FERRARI, STAVOLTA E’ POLE POSITION

maggio 16, 2012
Categoria: News

Dimenticate le polemiche di Horsens il bresciano esce bene dall’ultima curva in cui finiscono a terra Modolo e Haedo e trionfa davanti al rimontante Chicchi e a Vaitkus mentre Cavendish penalizzato da un errore di traiettoria del compagno Thomas deve accontentarsi del quarto posto. Ancora attardato Frank Schleck che lascia sul piatto 46” alla maglia rosa Rodriguez e agli altri uomini di classifica

Foto copertina: Ferrari trionfa a Montecatini, sul traguardo che nel 2003 fu di Mario Cipollini (foto Bettini)

Il Giro d’Italia approda in Toscana con la sua frazione più lunga, 255 km da Assisi a Montecatini Terme là dove nel 2003 Mario Cipollini ha conquistato il suo 42° e ultimo successo alla corsa rosa superando lo storico record di Alfredo Binda fermo a quota 41 Anche in quest’occasione malgrado la distanza ragguardevole e la salita di Vico posta a 11 km dal traguardo il percorso era per velocisti e le prime 6 ore di corsa si sono risolte in un lungo trasferimento con Saez (Euskaltel), Denifl (Vacansoleil), Delage (Fdj), Kaisen (Lotto-Belisol) e il vicecampione italiano a cronometro Boaro (Saxo Bank) in fuga dopo 3 km e il gruppo guidato dalla Sky di Cavendish, motivatissimo per il fatto che si transitava da Quarrata dove ha abitato per diversi anni, e dalla Rabobank di Renshaw che pur procedendo a un’andatura blanda non ha mai concesso più di 5 minuti ai battistrada; inizialmente in avanscoperta c’era anche Ponzi (Astana) ma nel momento in cui è apparso evidente che il plotone non avrebbe lasciato spazio l’ammiraglia ha fermato il 25enne di Manerbio che sarà un uomo importante per Kreuziger nelle prossime giornate. In ogni caso a 30 km dal traguardo quando era prossimo il ricongiungimento Boaro non si è arreso ed è riuscito a riguadagnare un minuto ma anche lui è stato ripreso in coincidenza con il primo passaggio a Montecatini ai piedi della salita di Vico.
Come già accaduto diverse volte nei momenti delicati della corsa è stata la Liquigas di Basso a prendere in mano la situazione lungo i 3,3 km con pendenze al 5% dell’ascesa imponendo un ritmo regolare ma troppo alto per le possibilità di Guardini (Farnese), Kristoff (Katusha) e della maglia rossa Goss (Orica-GreenEdge) non al meglio per i postumi della caduta di Frosinone mentre davanti hanno provato a muoversi dapprima Selvaggi (Vacansoleil) e in vista dello scollinamento Visconti (Movistar), Vicioso (Katusha), Gatto (Farnese) e la maglia bianca Damiano Caruso (Liquigas) sui quali si sono portati nella successiva breve discesa due big come Scarponi (Lampre) e Kreuziger (Astana) ma una volta che la strada è tornata pianeggiante il Team Sky con anche gli scalatori Uran ed Henao in testa a tirare ha annullato il tentativo e quelli successivi di Ballan (Bmc) e ancora Visconti.
Così come a Frosinone vi era una curva molto tecnica negli ultimi 500 metri e a farne le spese è stato in primis Modolo (Csf) che è caduto coinvolgendo altri corridori tra cui Juan Josè Haedo (Saxo Bank) ma anche Cavendish che è stato costretto ad arrivare leggermente lungo dall’errore di traiettoria del compagno Thomas che si trovava in testa per lanciargli lo sprint: ne hanno approfittato Vaitkus (Orica-GreenEdge) e Ferrari (Androni) per guadagnare diversi metri su tutti gli altri e il 29enne di Gavardo non ha avuto difficoltà a saltare nettamente il campione lituano conquistando il suo più importante successo in carriera in un Giro che per lui ha rischiato di finire anticipatamente dopo la manovra secondo alcuni passibile di squalifica che ha portato alla caduta di Cavendish e altri nella tappa di Horsens. Al 2° posto ha chiuso un Chicchi (Omega-QuickStep) rinvenuto fortissimo dalle posizioni di rincalzo che ha scavalcato negli ultimi metri Vaitkus mentre Cavendish ha sofferto l’alto chilometraggio e non è riuscito a rimontare terminando 4° davanti a Belletti (Ag2r), Nizzolo (RadioShack) e Schorn (NetApp) ma può consolarsi con la conquista della maglia rossa. Tutti gli uomini di classifica hanno concluso con il primo gruppo ad eccezione di Frank Schleck (RadioShack) che è scollinato a Vico nelle retrovie del gruppo ed è rimasto staccato nella successiva discesa concedendo 46” agli avversari diretti.
Il campione lussemburghese è scivolato così al 23° posto a 2′11” da Rodriguez in una classifica generale che vede sempre al comando lo spagnolo con 17” su Hesjedal, 32” su Tiralongo, 52” su Intxausti e Kreuziger e 57” su Basso: la dodicesima tappa, un su e giù lungo l’Appennino Ligure da Seravezza a Sestri Levante, dovrebbe favorire una fuga da lontano ma anche i big dovranno fare attenzione alla salita conclusiva di Villa Tassani, 4 km con pendenze intorno al 7%, e soprattutto alla successiva discesa molto tecnica che termina a soli 5 km dal traguardo.

Marco Salonna

Commenta la notizia