PURITO, BASTANO 200 METRI
Vittoria annunciata per Joaquin Rodriguez cui è sufficiente dare il massimo sul rettilineo finale per aggiudicarsi la tappa di Assisi davanti alla rivelazione Huzarski e al campione italiano Visconti e strappare la maglia rosa Hesjedal, giunto al traguardo insieme agli altri big ad eccezione di Frank Schleck che lascia sul piatto 26” ed è il grande sconfitto del giorno.
Foto copertina: Rodriguez si impone ad Assisi (foto Bettini)
La decima tappa del Giro d’Italia, 186 km da Civitavecchia ad Assisi, pur essendo piuttosto vallonata presentava le uniche vere difficoltà negli ultimi 4 km caratterizzati dallo strappo di San Damiano con punte fino al 15% seguito da una breve discesa e dagli ultimi 1200 metri ancora in salita sia pure con pendenze più dolci fino al centro storico della città d’arte umbra: un arrivo dunque ideale per Joaquin Rodriguez (Katusha) che ha fatto sì che lo svolgimento della corsa fosse abbastanza prevedebile con gli uomini di Valerio Piva costantemente in testa al gruppo a tirare all’inseguimento dei fuggitivi della prima ora Bonnafond (Ag2r), Minguez (Euskaltel), Failli (Farnese), Brandle (NetApp) e Keizer (Vacansoleil), alcuni dei quali già in evidenza nelle giornate precedenti, cui a 30 km dal traguardo si è aggiunto il cronoman olandese Clement (Rabobank) bravo a recuperare da solo 1′ ai battistrada ma all’ingresso del muro finale il gruppo è ritornato compatto con tutte le squadre degli uomini di classifica che hanno portato i rispettivi capitani nelle prime posizioni vista la sede stradale molto stretta degli ultimi 4 km.
Ci si attendeva grande bagarre fin dalle prime rampe e invece la discesa tra i 2500 e i 1200 metri dal traguardo ha bagnato le polveri a tutti con il solo Slagter (Rabobank) a provarci con una certa decisione e Scarponi (Lampre) che si è portato in testa per qualche centinaio di metri ma senza compiere una vera accelerazione, e se si eccettua un tentativo all’inizio della discesa di Uran (Sky) e Gadret (Ag2r) immediatamente rintuzzato dagli inseguitori la battaglia è stata rimandata agli ultimi 200 metri con Slagter che si è riportato al comando e Rodriguez che ben supportato dal fedelissimo Moreno ha saltato facilmente l’olandese andando a vincere con 2” su Huzarski (NetApp), atleta mai visto in passato su questi livelli ma che ha dimostrato di possedere una grande condizione già alla Coppi&Bartali e al Giro del Trentino, e sul campione italiano Visconti (Movistar). 4° a 6” è giunto un ancora brillantissimo Pozzovivo (Csf) davanti a un Gadret in netta crescita, alla maglia rosa Hesjedal (Garmin) e a Slagter in un gruppo che comprendeva anche Kreuziger (Astana) nonchè Basso (Liquigas) e Scarponi apparsi però entrambi in leggera difficoltà nel finale: appena più indietro sono arrivati Cunego (Lampre) 22° a 12” e Rujano (Androni) 23° a 15” ma chi ha perso più di tutti è stato Frank Schleck (RadioShack) che con il suo 31° posto a 26” subisce la prima battuta d’arresto di un Giro fin qui al di sopra delle aspettative. Da segnalare che non ha preso il via Pozzato (Farnese) in seguito alla caduta di Frosinone in cui ha riportato la frattura dello scafoide.
Grazie anche ai 20” di abbuono Rodriguez conquista per la prima volta in carriera la maglia rosa con 17” su Hesjedal, 32” su Tiralongo, 52” su Kreuziger e Intxausti e 57” su Basso mentre Scarponi è 11° a 1′11”, Pozzovivo 12° a 1′12”, Frank Schleck 13° a 1′25” e Cunego 15° a 1′37”. Questi distacchi potrebbero addirittura consentire a Purito di correre sulla difensiva di qui a Milano senza temere la crono conclusiva ma in attesa dei verdetti delle grandi montagne i corridori sono ora attesi da tre giorni di relativa calma, a partire dalla frazione di 255 km da Assisi a Montecatini che pur essendo la più lunga della corsa rosa è dedicata agli sprinter sempre che riescano a superare indenni la salita di Vico, 3,3 km al 5% circa di pendenza con la vetta posta a 11 km dal traguardo.
Marco Salonna