GOSS SPEZZA L’INCANTESIMO, CAV E PHINNEY A TERRA

maggio 7, 2012
Categoria: News

Il Giro lascia la Danimarca con l’australiano della GreenEdge che torna finalmente al successo in quel di Horsens dopo una lunga serie di secondi posti davanti ad Haedo e Farrar mentre il campione del mondo e la maglia rosa, che pur essendone uscito piuttosto malconcio conserva comunque il primato, vengono tirati giù da Ferrari a 400 metri dal traguardo. Nessun cambiamento nella generale

Foto copertina: è di Goss l’ultimo traguardo danese del Giro 2012 (foto Bettini)

La tre giorni danese che ha inaugurato il Giro d’Italia si è conclusa con una frazione di 190 km con partenza e arrivo da Horsens leggermente più mossa rispetto a quella di Herning che l’ha preceduta ma se si considera che l’unico gran premio della montagna era posto ai 159 metri di Ejer Bavnehoj, peraltro il punto più alto di tutta la Danimarca, è facile intuire che ancora una volta i velocisti non si sarebbero lasciati sfuggire l’occasione anche perchè il vento non ha disturbato la marcia dei corridori. In ogni caso a differenza di quanto accaduto a Herning il gruppo fin da subito non ha lasciato spazio agli atleti che si sono lanciati in avanscoperta dalle prime fasi della corsa vale a dire Minguez (Euskaltel), Hollenstein (NetApp), Keizer (Vacansoleil), la maglia azzurra Balloni (Csf), la rivelazione della crono d’apertura Navardauskas (Garmin) e Christensen (Saxo Bank) che hanno a lungo viaggiato con un vantaggio compreso tra i 3 e 4′ sul plotone guidato dagli uomini della Sky di Cavendish, grande favorito per bissare il successo di ieri; malgrado un ginocchio bendato in seguito a una caduta Christensen voglioso di ben figurare sulle strade di casa ha tentato l’avventura solitaria a 37 km dal traguardo ed è riuscito a resistere a lungo al ritorno del gruppo ma alla fine ha dovuto arrendersi e stessa sorte è capitata all’altro danese Bak (Lotto-Belisol), che già aveva tentato un’azione analoga nel finale della tappa di Herning. Inevitabile quindi la volata e ancora una volta il Team Sky, privo di Renshaw passato in questa stagione alla Rabobank e del suo sostituto Swift che ha dovuto dare forfait a pochi giorni dalla partenza del Giro, non è riuscito a portare Cavendish in testa sul rettilineo d’arrivo mentre lo ha fatto l’Orica-GreenEdge con Lancaster che ha perfettamente lanciato Goss che ha avuto nettamente la meglio su Juan Josè Haedo (Saxo Bank) e un Farrar (Garmin) apparso comunque ancora poco brillante, seguito nell’ordine da Demare (Fdj), Renshaw, Hushovd (Bmc) e Kristoff (Katusha) mentre Ferrari (Androni) con una brusca sbandata mentre era già lanciato nella volata ha tirato giù Cavendish, che nel dopocorsa ha accusato pesantemente l’italiano, innescando una caduta in cui è stato coinvolta anche la maglia rosa Phinney (Bmc) che ha riportato diverse contusioni al piede destro ma che dovrebbe proseguire la corsa anche in virtù del giorno di riposo che attende ora i corridori. Per Goss, già vincitore
della Milano-Sanremo del 2011, si tratta del primo successo stagionale dopo ben 4 quarti posti conseguiti al Giro di Turchia cui va aggiunto quello della tappa di Herning. Nulla cambia nella generale con Phinney che guida con 9” su Thomas, 13” su Rasmussen, 15” su Boaro, 18” su Navardauskas e 22” su Larsson. Dopo il giorno di riposo e il trasferimento in Italia il Giro vivrà il primo momento chiave con la cronosquadre di 32,2 km con partenza e arrivo a Verona: per quanto si è visto nella crono di Herning potrebbero esserci distacchi piuttosto pesanti con la Garmin grande favorita e Sky, Bmc e RadioShack che dovrebbero giocarsi le piazze d’onore con la Liquigas di Basso e l’Astana di Kreuziger, che a loro volta hanno la possibilità di guadagnare terreno sulla Lampre di Cunego e Scarponi decisamente meno attrezzata per questo particolare esercizio. A pesare sul rendimento delle varie formazioni potrebbero essere le cadute che in queste ultime due giornate hanno coinvolto diversi corridori e il brusco cambiamento delle condizioni climatiche, con temperature di circa 30°C previste a Verona rispetto a quelle sotto i 10 trovate in Danimarca.

Marco Salonna

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