TUTTI A CACCIA DI CAVENDISH

maggio 4, 2012
Categoria: News

Il campione del mondo sarà il velocista da battere, anche se l’ultima sua vittoria risale a marzo. Pronti ad approfittare di una sua eventuale scarsa vena soprattutto altri sprinter anglofoni, a cominciare da Tyler Farrar. Assente Petacchi, gli italiani potranno contare su Bennati e su tanti cacciatori di tappe intermedie, quali Ulissi, Ballan e Pozzato.

Foto copertina: Mark Cavendish, il velocista più atteso sulle strade del 95° Giro d’Italia (foto Gruber Images)

In un Giro d’Italia che proporrà le prime grandi montagne soltanto sul finire della seconda settimana, i riflettori non si concentreranno esclusivamente sui pretendenti alla maglia rosa prima di allora. Fino a sabato 19 maggio, giorno del primo assaggio di Alpi, il ruolo di protagonisti della corsa sarà dunque conteso dai cacciatori di tappe, che troveranno, soprattutto dopo il rientro in Italia, la tradizionale varietà di terreni su cui misurarsi.
Nelle prime tre frazioni in linea – precedute dal prologo di Herning e inframezzate dalla cronosquadre di Verona – saranno verosimilmente i velocisti a sorridere, con Mark Cavendish condannato dal palmares allo status di favorito d’obbligo. Il campione del mondo si presenta però ai nastri di partenza del Giro con un bottino insolitamente scarno in questo 2012 – appena quattro successi, l’ultimo dei quali risalente alla Tirreno-Adriatico -, e una frattura rimediata in allenamento ha costretto al forfait Ben Swift, vagone fondamentale del treno di Cannonball. Non abbastanza per scalzare l’iridato dalla vetta della lista dei papabili vincitori per le tappe di Herning, Horsens, Fano, Frosinone, Montecatini e Cervere (difficilmente lo si vedrà fino alla frazione di Vedelago del 24), ma motivi sufficienti per alimentare le speranze dei concorrenti, capeggiati come sempre dall’eterno rivale (perlopiù battuto) Tyler Farrar.
Le più serie minacce alla leadership del britannico non sembrano purtroppo provenire dall’Italia: assente Alessandro Petacchi, a guidare la pattuglia degli sprinter nostrani sarà Daniele Bennati, che pare però lontano anni luce da un Cavendish almeno decente, malgrado sia tornato al successo in un GT alla scorsa Vuelta, dopo oltre tre anni di digiuno. Presenti con ambizioni anche Sacha Modolo, Francesco Chicchi e Giacomo Nizzolo, anche se appare piuttosto utopistico immaginarli a lottare ad armi pari con i più forti. La novità più interessante sarà rappresentata da Andrea Guardini, che dovrà però evitare di staccarsi al primo cavalcavia come gli è talvolta capitato (comprensibilmente, peraltro, trattandosi di un classe ’89).
Assai più autorevoli le candidature ad anti-Cavendish del già menzionato Farrar e di Matthew Goss, che lo scorso anno sfiorò il colpaccio proprio al Mondiale di Copenaghen, e che potrebbe trarre beneficio dal finale nervoso di alcune frazioni per sprinter. Da non sottovalutare anche il tridente Rabobank composto da Graeme Brown, Theo Bos e Mark Renshaw, lo storico apripista di Cavendish che ha deciso di mettersi in proprio, come già André Greipel in passato. Da cerchiare anche i nomi di Juan José Haedo, che sembra aver però mancato quel salto di qualità che molti prevedevano per lui qualche primavera fa, e soprattutto di Arnaud Démare, il campione del mondo Under 23 in forza alla FDJ, alla prima esperienza in un GT.
L’età che avanza e l’esplosività che viene progressivamente meno potrebbero invece costringere il predecessore di Cavendish sul trono iridato, Thor Hushovd, a concentrare le proprie energie su frazioni meno tipicamente per velocisti, come già sperimentato con successo all’ultimo Tour de France, dove per il vichingo sono arrivate due vittorie di tappa al termine di altrettante lunghe fughe. A sfavore del norvegese potrebbe giocare la concorrenza interna di Alessandro Ballan, alla prima esperienza al Giro d’Italia, che potrebbe finire per cerchiare le stesse date sul calendario, anche se gli stili di corsa dei due appaiono discretamente compatibili (facile ipotizzare che la BMC giochi la carta dell’italiano per un attacco, puntando sul norvegese in caso di volata). Più difficile potrebbe risultare la convivenza in seno alla Farnese tra Filippo Pozzato e Oscar Gatto, mentre il recente exploit sulle Ardenne dovrebbe garantire ad Enrico Gasparotto la priorità in casa Astana ai danni di Simone Ponzi. Nomi di spicco della pattuglia dei giovani italiani in caccia di consacrazione sono anche quelli di Fabio Felline, trionfatore dell’ultimo Giro dell’Appennino, e di Diego Ulissi, che in realtà un sigillo al Giro l’ha già apposto lo scorso anno, vincendo a tavolino la frazione di Tirano grazie al declassamento di Giovanni Visconti, anch’egli presente e desideroso di riscatto.
Non di livello eccelso la concorrenza straniera sui terreni nervosi, benché il trio spagnolo Vicioso – Ventoso – Flecha, il belga De Gendt e il trionfatore dell’ultimo Lombardia, Oliver Zaugg, tra gli altri, possano dire la loro su più di un traguardo.
Difficile ipotizzare chi possa contrastare gli uomini di classifica nelle tappe regine del Giro, proposte a raffica negli ultimi nove giorni. Impossibile però non menzionare in questo senso la straordinaria batteria di camosci agli ordini di Gianni Savio: da Emanuele Sella a José Serpa, passando per Jackson Rodriguez, Carlos Ochoa e Miguel Angel Rubiano. Se non saranno troppo sacrificati alla causa di José Rujano, è facile ipotizzare di vedere regolarmente uno o più di questi atleti all’attacco ad ogni pendenza.

Matteo Novarini

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