LA ETAPA DEL DÍA: ALMERÍA – ALTO DE VELEFIQUE

settembre 11, 2009
Categoria: News

Riprendono le montagne, ora proposte in maniera più massiccia rispetto a quanto offerto dalle giornate precedenti, nel corso delle quali si erano affrontare ascese più ripide ma anche più brevi. Per la Vuelta si prospettano giornate decisive e giudizi inappellabili, decretati da salite del calibro del Velefique, della Sierra Nevada e della Pandera, che saranno affrontate nel volgere delle prossime 72 ore. Tre frazioni da non perdere.

È stata una giornata di riposo quanto mai provvidenziale quelle vissuta ieri dai partecipanti della Vuelta ad Almería. Oggi la corsa proporrà l’atto primo d’un trittico d’alta montagna davvero impegnativo, tre frazioni caratterizzate dal comun denominatore dell’arrivo in salita e dalle quali la Vuelta dovrebbe uscire con un assetto definitivo all’80%. Per le eventuali rifiniture – e, perché no, un estremo tentativo di ribaltare la situazione – ci saranno poi la nervosa tappa di Córdoba, le ultime due frazioni montane disegnate sulle Sierre Madrilene (tracciate con mano più attenta e felice rispetto al passato) e la crono del penultimo giorno.
Lasciata Almería, nella frazione odierna si andrà ad affrontare un tracciato classico, il circuito del Calar Alto, sul quale si sono disputati due tapponi nel recente passato. Rispetto a questi precedenti, però, i ruoli delle tre salite previste saranno invertiti, perché l’interminabile ascensione all’osservatorio sarà affrontata quasi “en passant” mentre la parte principale sarà riservata al passo di Velefique, negli scorsi tracciati “ancella” dell’ascesa finale e ora investita dell’importante funzione di cominciare a costruire l’ossatura della Vuelta 2009, uscita con una classifica ancora aperte dalle prime frazioni di montagna. Tappe esigenti queste ultime ma meno impegnative per quanto riguarda le ascese, nonostante le pendenze particolarmente elevate che presentavano l’Aitana e lo Xorret e che non si riscontrerano sull’arrivo di oggi, dove si arriverà al massimo al 13%. Si affronterà complessivamente lo stesso numero di chilometri in ascesa di quelle giornate – una sessantina circa – che, anziché essere suddivisi a spizzichi e bocconi tra parecchie salitelle minori, stavolta saranno ripartiti fra tre corpose ascese. Spiccano i quasi 30 Km del Calar Alto, svettanti sul tracciato anche in virtù della quota di 1980 metri: si salirà, però, dal versante meno impegnativo e, anche per i quasi 60 Km che separeranno la cima del GPM (non a caso considerato “solo” di 1a categoria e non “Especial”) dal traguardo, difficilmente i big della classifica si muoveranno quassù, preferendo attendere la seconda e ultima scalata al Velefique, più adatta ai loro mezzi pur non essendo estrema. All’insù si affronteranno tutti gli ultimi 13 Km di gara, nel corso dei quali si dovranno superare 1000 metri esatti di dislivello e una pendenza media del 7,5%. Il conto dell’interminabile ascesa precedente potrebbe essere offerto fin da subito, perché è proprio nei chilometri inziali che il Velefique – già scalato quasi 120 Km prima – proporrà le sue inclinazioni maggiori: a quel punto si rivelerà davvero molto duro andare al traguardo e, dopo le schermaglie degli scorsi giorni, oggi la Vuelta potrebbe decretare i primi insindacabili giudizi.

LA TAPPA IN DIRETTA
Volete vivere “online” la tappa in corso? Collegatevi al sito http://atdhe.net/8300/watch-la-vuelta-a-espana-2009 che vi proporrà la trasmissione televisiva della frazione, in “diretta” sul vostro PC.

RECUERDOS DE LA VUELTA 1
E con questa ha azzeccato un bel 13. Stiamo parlando di Almería e della dozzina d’arrivi finora disputati alla Vuelta in questo centro, che l’ha individuata come sede di tappa fin dal 1936, secondo anno di vita della corsa spagnola. Il belga Gustaaf Deloor è stato il primo a tagliare un traguardo che non ha mai visto imporsi corridori italiani: ci siamo andati vicino con Ernesto Bono (3° nel 1962), Valerio Tebaldi (2° nel 1990) e Nicola Milani (2° nel 1996). Nel 1971 e nel 1974 Almería ha ospitato il cronoprologo delle edizioni vinte rispettivamente dal belga Bracke e dallo spagnolo Fuente.
Il Puerto de Velefique debutterà quest’anno come traguardo, dopo esssere stato GPM di passaggio nel 2004 e nel 2006, in occasione delle tappe terminate al Calar Alto: entrambi spagnoli i primi corridori a scollinare in testa, Francisco Lara ed Egoi Martínez. Quest’ultimo è in gara anche nell’edizione 2009 e, complice il pesante ritardo in classifica (quasi 21 minuti da Valverde), potrebbe puntare a bissare il successo parziale conquistato tre anni fa, almeno sul primo passaggio, per poi lasciare il palcoscenico ai primattori della Vuelta.

La Tetica di Bacares vista dal Velefique (panoramio)

La Tetica di Bacares vista dal Velefique (panoramio)


RECUERDOS DE LA VUELTA 2

Al pari di Murcia, anche Almería è stata conquistata e modificata dai mori, le cui tracce sono ancora visibili, a partire dall’attuale nome, derivante dall’arabo “Al-Meriya” (specchio del mare) e che soppiantò il “Portus Magnus” dei romani. In ogni città caduta in mano araba erano eretti due edifici “canonici”, l’Alcazar e la moschea. Il primo, castello-residenza dei sultani, è giunto ai giorni d’oggi e domina dall’alto Almería, offrendo un grandioso panorama, che abbraccia anche ampi tratti di costa. Non esiste più la moschea che, come tutti gli edifici simili, fu riadattata in chiesa dopo la “Reconquista”e trasformata nell’attuale cattedrale dopo il terremoto del 1524. Nell’occasione fu realizzato un edificio in guisa di fortezza perché, scacciati i mori, i pericoli principali continuavano ad arrivare ancora dal mare ed erano rappresentati dalle scorrerie piratesche.
“Almeriensi” celebri sono il calciatore José Ortiz Bernal (ha giocato per una stagione nel Ravenna), il compositore José Padilla Sánchez, il chitarrista José Fernández Torres (detto “Tomatito”) e il liutaio Antonio de Torres Jurado, considerato lo “Stradivari dei chitarristi”.
Il “puerto” (letteralmente porta, da intendersi come valico, punto di passaggio) di Velefique è uno dei più elevati passi stradali spagnoli: i suoi 1820 metri, nella speciale classifica redatta dagli appassionati recensori di www.altimetrias.net, lo collocano al dodicesimo posto tra le ascese “under 2000”, mentre superano questa quota solo sette arrampicate, col “non plus ultra” rappresentato dai 3367 metri della strada del Pico de Veleta, sulla Sierra Nevada. Il Velefique mette in comunicazione il piccolo comune omonimo (al censimento del 2006 contava appena 250 abitanti) con il più grosso centro di Bacares, che ha dato il nome alla “Tetica” (2080 metri), la cima sovrastante il Velefique, una delle tre elevazioni principali della Sierra de Los Filabres. La più elevata e famosa è quella del Calar Alto (2168m), per la presenza sulla sommità del “Centro Astronómico Hispano-Alemán” (abbreviato CAHA), osservatorio impiantato nel 1973 a seguito di un accordo stipulato tra i governi spagnolo e tedesco.

EL TIEMPO
Almeria è una delle mete predilette del turismo estivo, ma stavolta l’immancabile sole non la bacerà direttamente, pur continuando a far sentire i suoi influssi: per quasi tutta la giornata, infatti, il cielo della cittadina sarà coperto, ma gli effetti del sole saranno ancora tangibili, grazie a temperature che, all’ora d’avvio della tappa, stazioneranno sui 25°C. Il tasso d’umidità sarà moderatamente elevato (63%), ma non quanto i venti, che spireranno molto forti, con folate che raggiungeranno i 45 Km/h e che potrebbero infastidire non poco le operazioni di partenza. All’arrivo e sulle cime degli “alti” giornalieri, complici le quote che rasenteranno i 2000 metri, farà ovviamente più fresco: previsti 13° C sul primo passaggio dal Velefique, con le temperature che si alzeranno di tre gradi nelle fasi d’arrivo, quando il sole tornerà a fare capolino tra le nubi. Non sono previste precipitazioni.

Mauro Facoltosi

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