WIGGINS BRACCATO, SANCHEZ SPUNTA AL FOTOFINISH
Il campione britannico vede ridursi a 1” il suo vantaggio nella generale del Tour de Romandie sul murciano della Rabobank che prosegue nel suo grande momento di forma aggiudicandosi la tappa di Charmey di strettissima misura su Meersman. Ancora in versione sprinter Tiralongo che conquista un altro 3° posto dopo quello di La Chaux de Fonds e guida la pattuglia azzurra con anche Nocentini e Giampaolo Caruso nella top ten
Foto copertina: Sanchez esulta a Charmey (foto AFP)
La terza tappa del Giro di Romandia, 157,6 km da La Neuveville a Charmey con diverse asperità le più significative delle quali quelle di Sarzens e Le Chatelard a metà percorso e l’ascesa finale di circa 5 km con la vetta posta a 3 dal traguardo, avrebbe dovuto secondo le previsioni dare uno scossone alla classifica generale ma in realtà è successo poco o nulla con il Team Sky del leader Wiggins che è riuscito per larghi tratti ad addormentare la corsa per nulla preoccupato della fuga nata pochi km dopo la partenza di Smukulis (Katusha), Howard (GreenEdge), Lund (Saxo Bank), Van der Sande (Lotto-Belisol) e del campione irlandese Brammeier (Omega-QuickStep), tutti molto lontani nella generale, nè del velleitario tentativo di inseguimento sulla salita di Le Chatelard di Lloyd (Lampre), Grivko (Astana) e Gautier (Europcar), tanto che si è visto addirittura Cavendish, in grande difficoltà nelle precedenti giornate, a lungo in testa al gruppo in salita a scandire un ritmo estremamente blando.
Con il vantaggio dei cinque fuggitivi che a 50 km dal traguardo superava ancora i 5′ finalmente si sono smosse le acque con la Lampre di Pietropolli e successivamente la Rabobank di Mollema e Luis Leon Sanchez e la Garmin di Hesjedal e Daniel Martin che hanno aumentato decisamente l’andatura del plotone andando a riprendere i tre contrattaccanti e riducendo drasticamente il gap dagli uomini di testa malgrado Smukulis abbia tentato l’avventura solitaria quando mancavano 20 km. Si è dunque giunti ai piedi dell’ascesa finale dove è stata ancora la Garmin a operare un forcing che ha fatto esaurire la fuga del lettone ma che per il resto ha avuto pochissimi effetti un po’ perchè la salita si è rivelata molto pedalabile e un po’ perchè nel momento in cui Zabriskie ha terminato il suo lavoro i capitani della formazione di Vaughters non hanno proseguito nell’azione: ci hanno invece provato due grossi calibri come Kreuziger (Astana) e Spilak (Katusha), entrambi già vincitori del Tour de Romandie rispettivamente nel 2009 e nel 2010, ma non sono riusciti a guadagnare che pochi metri sul gruppo nel quale il Team Sky aveva ripreso il controllo della situazione e anche il successivo tentativo di Brajkovic (Astana) a salita ormai terminata non ha avuto esito.
Si è giunti dunque a una volata di un gruppo composto ancora da una settantina di corridori che ha visto duellare Meersman (Lotto-Belisol) e Luis Leon Sanchez con lo spagnolo che ha avuto la meglio per pochissimi cm, conquistando il suo terzo successo stagionale dopo una tappa alla Parigi-Nizza e una al recente Giro delle Asturie, e il belga che subito dopo il traguardo ha avuto qualcosa da ridire per un presunto cambio di direzione del rivale che però dalle immagini è apparso impercettibile: alle loro spalle continua a rivelare insospettate doti di sprinter Tiralongo (Astana) che ha conquistato un altro 3° posto dopo quello di La Chaux de Fonds con Talansky (Garmin) 4°, Mollema 5°, Nocentini (Ag2r) 6°, Paterski (Liquigas) 7° e Giampaolo Caruso (Katusha) 8°, mentre Wiggins che si trovava in ottima posizione per tentare di bissare il successo della prima tappa ha preferito non disputare lo sprint e concludere tranquillamente a centrogruppo. Da segnalare dopo quelli di Menchov (Katusha) e Westra (Vacansoleil) il ritiro eccellente di Fuglsang (RadioShack) a causa di problemi a un ginocchio che lo costringeranno a dare forfait anche al prossimo Giro d’Italia.
La nuova classifica generale vede Sanchez ridurre a 1” il distacco da Wiggins con Rogers a 7”, Mollema e Clement a 9”, Talansky e Kelderman a 11” e Zabriskie, Spilak e Plaza a 12”: sulla carta il britannico è quasi impossibile da battere nella crono conclusiva di Crans-Montana e gli avversari dovranno pertanto sfruttare l’ultima occasione per attaccarlo nella quarta tappa, 184 km da Bulle a Sion con l’impegnativa scalata di Veysonnaz, 17 km con una pendenza media intorno al 6% e punte oltre il 10, a 47 km dal traguardo e quella successiva di Saint Martin anche se gli ultimi 24 km in discesa e pianura potrebbero spegnere le velleità degli attaccanti.
Marco Salonna