THOMAS SULLE ORME DI WIGGINS

aprile 24, 2012
Categoria: News

Il pluricampione olimpico e grande favorito di giornata come già alla Parigi-Nizza è frenato dalla pioggia ma ci pensa il 25enne gallese a tenere alto il nome del Team Sky aggiudicandosi il prologo di Ginevra davanti a un bravissimo Nizzolo e al ritrovato Cavendish. Grande prova anche per Boaro 9° e migliore tra chi ha gareggiato con la strada bagnata

Foto copertina: Thomas sul podio del cronoprologo (foto AFP)

Si è aperta con un prologo di 3,4 km in quel di Ginevra, dove si è tornati a gareggiare, la 66a edizione del Giro di Romandia, corsa che tradizionalmente costituisce un passaggio fondamentale verso il Giro d’Italia per quei corridori che si presenteranno al via a Herning il prossimo 5 maggio e la chiusura della prima parte di stagione per chi invece non prenderà parte alla corsa rosa e avrà come obiettivo il Tour de France. In virtù di un percorso nervoso ma senza montagne insormontabili e della sia pure impegnativa crono di Crans Montana che concluderà la corsa gli uomini da battere saranno gli atleti molto forti nelle prove contro il tempo e capaci di difendersi in salita a partire dal campione uscente Evans (Bmc), sempre che abbia pienamente recuperato dopo i problemi fisici che l’hanno costretto a saltare Freccia e Liegi, e da Wiggins (Sky), già vincitore in stagione della Parigi-Nizza che potrà contare su una grandissima squadra al fianco con Porte, Rogers e Froome. Accanto a loro sono attesi nelle prime posizioni della generale Menchov e Spilak (Katusha), Kreuziger (Astana), Kloeden e Fuglsang (RadioShack), Luis Leon Sanchez e Mollema (Rabobank), Cobo (Movistar), Daniel Martin ed Hesjedal (Garmin), Peraud e Gadret (Ag2r) e Szmyd (Liquigas) mentre va fatto un discorso a parte su Ivan Basso, che dopo i buoni segnali avuti sul Pordoi al Giro del Trentino utilizzerà questo Tour de Romandie come test per decidere se prendere parte o meno al Giro d’Italia: per quanto riguarda le volate, anche se i percorsi sembrano lasciare pochi spiragli agli sprinter, l’uomo faro sarà Cavendish (Sky) che dovrà vedersela con Davis (GreenEdge), Matthews (Rabobank), Hondo (Lampre) e i nostri Belletti (Ag2r), Sabatini (Liquigas) e Nizzolo (RadioShack).
Proprio il 23enne brianzolo ha fatto valere la sua potenza su un tracciato breve come quello di Ginevra e si è rivelato la grande sorpresa di giornata facendo segnare il miglior tempo provvisorio: subito dopo l’azzurro è giunto al traguardo Thomas (Sky), grande protagonista ai recenti Mondiali su pista in cui ha conquistato una medaglia d’oro e una d’argento, che ha fatto meglio per 4” nessun altro è più riuscito a inserirsi nelle prime posizioni anche perchè la pioggia ha iniziato a cadere pregiudicando la prestazione degli ultimi 30-40 atleti al via tra cui quasi tutti i big, primo fra tutti Wiggins che ha chiuso 11° con un distacco di 9” battuto però sia pure pur pochi centesimi da un bravissimo Boaro (Saxo Bank) che ha chiuso il 9° posto ed è stato il migliore tra gli ultimi a partire. Arriva dunque il primo successo in stagione per Thomas che così come Wiggins è nato come pistard ma anno dopo anno è cresciuto anche in salita e chissà che non possa ottenere un buon piazzamento nella generale anche al prossimo Giro d’Italia; a 4” ha chiuso Nizzolo, a 6” un Cavendish finalmente brillante dopo una prima parte di stagione deludente, Rogers e Vandewalle (Omega-QuickStep) e a 8” Vermote (Omega-QuickStep) e Mollema (Rabobank), che ha confermato i grandi progressi a cronometro evidenziati già al Giro dei Paesi Baschi: l’olandese è stato il migliore tra gli uomini di classifica con Froome che ha chiuso a 13”, Luis Leon Sanchez a 14”, Kloeden a 17”, Hesjedal e Kreuziger a 18”, Fuglsang a 19” ed Evans e Szmyd a 20” mentre Basso comprensibilmente non ha preso rischi sull’asfalto bagnato chiudendo con un distacco di 25”. La prima tappa in linea, 184,5 km da Morges a La Chaux-de-Fonds, si presta ai colpi di mano con l’abbastanza impegnativo Haut de la Cote a 25 km dal traguardo e il più breve strappo di La Communal de la Sagne quando ne mancano 11, forse pochi per consentire il ritorno dei velocisti.

Marco Salonna

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