QUESTO CUNEGO E’ IN FORMA-LIEGI
Dopo la sfortuna che lo ha colpito all’Amstel il veronese dimostra di essere pronto per la Doyenne imponendosi d’autorità su Betancur e Kreuziger nell’arrivo in salita di Sant’Orsola Terme mentre lo svizzero Frank balza al comando della generale; impressiona Pozzovivo e cresce seppur lentamente Ivan Basso
Foto copertina: primo piano di Cunego vittorioso a Sant’Orsola Terme (foto Bettini)
La tre giorni di montagna che caratterizza il Giro del Trentino dopo la cronosquadre di apertura si è aperta con una frazione di 152 km da Mori a Sant’Orsola Terme con gli ultimi 9,3 km di ascesa al 5,7% precedute dalla scalata di Vigolo Vattaro nella fase iniziale e da quella ai 1449 metri del Passo Redebus a 30 km dal traguardo, resa ancor più dura dal meteo inclemente che ha avuto un peso decisivo nell’economia della gara: non è successo infatti molto per quattro quinti di corsa con Frapporti (Team Idea), Mucelli (Utensilnord), Forero (Colombia Coldeportes) e Friedemann (Champion System) in fuga dalle prime battute e la Bmc del leader Phinney e la Lampre di Cunego e Scarponi a inseguire con un ritmo regolare finchè in cima al Redebus il solo Frapporti era rimasto al comando con un margine risicato su un gruppo ancora molto nutrito anche se la maglia fucsia, non certo uno scalatore, non ne faceva più parte. La pioggia e il nevischio caduti in quota hanno però reso molto tecnica la successiva discesa con l’Astana ne ha approfittato per mettersi al comando e atleti non troppo abili a guidare la bicicletta come Basso (Liquigas), Rujano (Androni), Pozzovivo (Csf) e Di Luca (Acqua&Sapone) sono rimasti staccati dal primo gruppo, forte di una quarantina di corridori compreso Frapporti che era stato nel frattempo riassorbito, e hanno approcciato l’ascesa finale con 1′ di ritardo dagli altri uomini di classifica.
Sulle prime rampe il lavoro degli uomini di Martinelli si è esaurito ed è stata la Lampre con Marzano e Niemiec a fare il forcing mentre alle loro spalle Pozzovivo si è prodotto in un’azione impressionante staccando tutti i corridori che erano con lui, con Di Luca ultimo a cedere, e riportandosi a soli 20” dal primo gruppo che a sua volta continuava a perdere elementi: le speranze del lucano di completare l’inseguimento si sono spente a 1 km dal traguardo quando Sarmiento (Liquigas) ha operato uno scatto prontamente rintuzzato da Scarponi che si è subito portato al comando per lanciare la volata di Cunego. Il veronese è stato anticipato da Kreuziger (Astana) che ha iniziato la sua progressione a 300 metri dal traguardo ma ha atteso il momento giusto per saltarlo ai -150 e imporsi nettamente davanti all’ottimo Betancur (Acqua&Sapone) e all’atleta della Repubblica Ceca dimostrando di essere sulla strada giusta per disputare una grande Liegi-Bastogne-Liegi e conquistando il primo successo stagionale, nonchè il sesto in carriera al Giro del Trentino dove per tre anni si è aggiudicato anche la classifica generale. Al 4° posto a 3” ha chiuso Capecchi (Liquigas) davanti a Reda (Acqua&Sapone), che conferma l’ottimo stato di forma della Coppi & Bartali, a Dupont (Ag2r) e a Frank (Bmc) mentre per quanto riguarda gli altri big Pozzovivo ha chiuso a 53”, Rujano a 1′09” insieme ai compagni Sella e Serpa e Basso a 1′50”, ritardo tutto sommato contenuto se si considera che il varesino è reduce dai problemi al ginocchio che l’hanno costretto al ritiro al Giro di Catalogna e da allora non aveva più corso; dopo aver perso la ruota di Pozzovivo si è invece rialzato Di Luca che ha chiuso con un distacco di 4′13”.
La nuova classifica generale vede al comando grazie anche al vantaggio acquisito nella cronosquadre Frank, corridore poco appariscente ma capace di ottime prestazioni in salita al Giro di Svizzera della passata stagione: il 25enne di Roggliswil ha un vantaggio di 3” su Kreuziger, 7” su Betancur, 9” su Pinotti, 10” su Cunego, 16” su Reda e 19” su Capecchi ma la graduatoria cambierà radicalmente al termine della terza tappa, 167,8 km che da Pergine porteranno a Brenzone con le terribili rampe, 8,5 km con una pendenza media del 15% che a detta di molti corridori sono più dure di quelle dello Zoncolan, che portano a Punta Veleno la cui vetta sarà posta a soli 2,5 km dal traguardo.
Marco Salonna