RODRIGUEZ, UNA ”FRECCIA” A HUY
aprile 18, 2012
Categoria: 6) FRECCIA VALLONE, News
Con una fucilata delle sue sul muro finale il catalano dopo i secondi posti delle ultime due stagioni si aggiudica la classica che più gli si addice davanti al sorprendente Albasini e a un ritrovato Gilbert. Discreta prova degli azzurri con Nibali 8° e un convincente Ulissi 9° mentre deludono ancora Valverde e gli Schleck
Foto copertina: due volte il Montelupone ed ora Huy: “Purito” si beve i muri (foto Photopress.be)
La 77a edizione della Freccia Vallone, secondo grande appuntamento sulle strade delle Ardenne dopo l’Amstel Gold Race e prima della Liegi-Bastogne-Liegi, aveva in Philippe Gilbert (Bmc) e Joaquin Rodriguez (Katusha), rispettivamente primo e secondo nella passata edizione, i due favoriti d’obbligo con il belga apparso finalmente in buona condizione sul Cauberg dove ha chiuso al 4° posto e il catalano che ha deluso in Olanda ma è stato strepitoso al Giro dei Paesi Baschi e ha sempre fatto la differenza su strappi brevi e con pendenze impossibili come il Muro di Huy dove nelle ultime edizioni si è sempre decisa la corsa: bisogna risalire infatti al 2003 per trovare un epilogo differente con Astarloa che si presentò ai piedi dello strappo finale in fuga con il Aitor Osa per poi staccarlo e vincere in solitudine. Accanto a Gilbert e Rodriguez i principali candidati al successo erano Anton (Euskaltel), Uran e Nordhaug (Sky), Frank e Andy Schleck (Radioshack), Valverde (Movistar), Poels (Vacansoleil), Kiserlovski (Astana), Gesink (Rabobank) e soprattutto Vanendert (Lotto-Belisol), già 2° all’Amstel e per il primo anno capitano dopo che nelle ultime due stagioni è stato luogotenente di Gilbert. Tra i grandi assenti Evans (Bmc) colpito da una sinusite, Samuel Sanchez (Euskaltel) che ha già chiuso la prima parte di stagione e Cunego (Lampre) che ha scelto il Giro del Trentino, vincendo peraltro la tappa di Sant’Orsola Terme, per affinare la condizione in vista della Liegi: le speranze di un buon risultato in casa Italia erano dunque affidate a Nibali (Liquigas), Visconti (Movistar), Nocentini (Ag2r) e allo splendido vincitore dell’Amstel Gasparotto (Astana).
I primi attaccanti di giornata sono stati Christensen (Saxo Bank) e il nostro Ratto (Liquigas) ma il gruppo non ha concesso spazio fino al km 55 quando hanno preso il largo Bellemakers (Landbouwkrediet) e Roux (Fdj), all’inseguimento dei quali si è successivamente portato De Wilde (Accent Jobs), che pur non riuscendo mai a riportarsi primi due ha insistito nella sua azione per decine di km prima di rialzarsi e attendere il gruppo che, guidato dalla Katusha e dalla Lotto-Belisol, ha concesso un vantaggio massimo di 7′ ai due battistrada prima di iniziare a ridurre il gap.
Il primo a scatenare la bagarre all’interno del plotone è stato a 40 km dal traguardo Andy Schleck, evidentemente al servizio del fratello Frank, in compagnia di Fofonov (Astana) e Trofimov (Katusha) che però si è mantenuto a ruota degli altri due. Il motivo tattico della gara di qui in avanti è stato infatti quello della formazione russa impegnata ad annullare tutti gli attacchi sia tirando in testa al gruppo, il che ha portato anche al ricongiungimento con Bellemakers e Roux a 15 km dalla conclusione, che inserendo uomini per disturbare le azioni altrui che infatti sono state tutte di breve durata: ci hanno provato a più riprese soprattutto gli uomini della Movistar, segno che Valverde non era in giornata, dapprima con Rui Costa, poi con Visconti in compagnia di Slagter (Rabobank) e infine con Kiryienka marcato stretto da Vicioso ma i soli a guadagnare un leggero margine sono stati i due ex bikers Hesjedal (Garmin) e Nordhaug, che memore forse della caduta insieme a Cunego sul Cauberg ha preferito non attendere il muro di Huy, che hanno allungato sulla côte de Villers-le-Bouillet, e si sono presentati ai piedi dello strappo finale con una decina di secondi sul resto del gruppo forte ancora di una sessantina di unità .
Non c’è stato comunque nulla da fare per il canadese e il norvegese ripresi già sulle prime rampe sotto l’impulso di Van Den Broeck (Lotto-Belisol) che ha riportato sotto il compagno Vanendert alla cui ruota c’erano Albasini (GreenEdge), Gilbert, un pimpante Nibali e Rodriguez: ai 400 metri dal traguardo Purito però è partito a velocità doppia e ha semplicemente annichilito la concorrenza conquistando il suo primo successo alla Freccia Vallone, nonchè il primo della carriera in una grande classica, dopo i secondi posti del 2010 e del 2011. Alle spalle del dominatore catalano la lotta per le piazze d’onore è invece stata molto accesa con Albasini, mai visto in passato su questi livelli al di là della recente vittoria al Giro di Catalogna, che ha saltato Gilbert negli ultimi metri chiudendo al 2° posto davanti al campione belga, a Vanendert e al sempre protagonista delle ultime corse Kiserlovski mentre Nibali ha accusato un lieve calo nel finale chiudendo 8° dietro anche a Daniel Martin (Garmin) e Mollema (Rabobank): immediatamente alle spalle del siciliano si è piazzato un ottimo Ulissi (Lampre), che in queste condizioni sarà valida spalla per Cunego alla Liegi, con Van den Broeck 10°, Gasparotto che si è difeso al meglio su un arrivo ben più duro del Cauberg 11° e Nocentini 12°, mentre non sono mai stati protagonisti Frank Schleck 20°, Valverde che inizia probabilmente a risentire della lunga inattività dopo il grande avvio di stagione 46° e Andy Schleck addirittura 81°. Con questi uomini lontani da una condizione accettabile, Gilbert che non è il marziano visto nel 2011 e Rodriguez la cui tenuta sui lunghi chilometraggi resta un’incognita ci apprestiamo a vivere una Liegi-Bastogne-Liegi apertissima nella quale in tanti potranno dire la loro nella lotta per il successo.
Marco Salonna.