LA ETAPA DEL DÍA: MURCIA – CARAVACA DE LA CRUZ

settembre 9, 2009
Categoria: News

Tappa di transizione per la Vuelta di Spagna, che domani vivrà il suo secondo giorno di riposo. C’è la seria possibilità che il gruppo decida di prendere una giornata di relax supplettivo, consegnando anche oggi il palcoscenico ai cacciatori di tappe. Per i fuggitivi non dovrebbe essere un problema acquisire un grosso vantaggio, contando anche sulla probabile non belligeranza degli squadroni degli sprinter, chiamati fuori causa dalle difficoltà del circuito finale.

È la tappa che meglio incarna la definizione di “frazione di media montagna”. Né carne, né pesce la si potrebbe definire con un linguaggio popolare, perché non sarà una giornata favorevole ai velocisti, respinti da difficoltà che, però, nemmeno avranno il potere di stuzzicare gli uomini di classifica. E, dunque, il tracciato odierno costituirà una sorta di porta spalancata ai tentativi da lontano che, come accaduto nella giornata di ieri, avranno la possibilità di andare facilmente al traguardo, magari accumulando strada facendo un considerevole vantaggio. Nessuno si prenderà la briga di andare a riacciuffare i fuggitivi, anche perché il gruppo potrebbe prendere questa giornata come un supplemento anticipato del secondo giorno di riposo, previsto per domani. Naturalmente, nel tentativo non dovrà inserirsi un corridore troppo vicino ai piani alti della classifica, altrimenti i big reagiranno, provocando anche la fine prematura della fuga, con evidente malumore da parte dei compagni d’avventura. Ricordiamo al proposito quanto accaduto nella tappa di Bra del Giro del 1994: nel tentativo di giornata s’infilò, non riconosciuto dagli altri a causa della mantellina che ne copriva la maglia rosa, anche il capoclassifica Berzin, che fu gentilmente invitato a staccarsi e a far rientro nelle file del gruppo.
Il tracciato dell’undicesima frazione, siamo al giro di boa della Vuelta 2009, misurerà 200 Km spaccati e si comporrà di due parti distinte – un tratto in linea di 126 Km e un circuito finale di 74 Km – entrambe caratterizzate da un’ascesa valevole per la classifica del GPM. La più impegnativa sarà la prima, il Collado Bermejo, valico che ha legato il suo nome a quello di Marco Pantani, che salendo lassù conquistò l’edizione 1999 della Vuelta a Murcia: verosimilmente, sarà in vista dei suoi 17,8 Km al 5,2%, o direttamente su di essi, che scaturirà il tentativo giornaliero, magari promosso da uno scalatore che non ha brillato nelle giornate scorse e ora si trova con parecchi minuti di ritardo sulle spalle. A 50 Km dalla meta, infine, si chiuderà la seconda e ultima salita, l’Alto Campo de San Juan, che potrebbe rivelarsi il “giudice di pace” di questa frazione nonostante le facili pendenze complessive: i 10,7 Km al 5,3% dell’ascesa celano al loro interno alcuni tratti sensibilmente più pendenti, come il muretto al 15% che sarà superato a circa 1500 metri dalla vetta. Chi scollinerà in testa avrà dalla sua parte l’altimetria che, prima d’iniziare la discesa, proporrà un lungo tratto in quota. La stessa planata verso Caravaca de la Cruz, che si concluderà a circa 2 Km dalla meta, non è delle più indicate per gli inseguimenti, perché presenterà parecchi tratti nei quali costringerà a pedalare. Non è detto, però, che questo finale decida la corsa favorevolmente per gli uomini in avanscoperta: infatti, il caldo, il non trascurabile chilometraggio giornaliero e le ultime stilettate del Campo de San Juan potrebbero causare l’esaurimento delle forze dei fuggitivi, che sarebbero ripresi dal gruppo “per consunzione”. In tal caso si prospetta un finale interessante perché, tagliati comunque fuori i velocisti (almeno la maggior parte di essi), si assisterebbe a una volata “spuria”, nella quale si contenderanno il successo gli sprinter rimasti accanto a corridori avvezzi ad altri traguardi: è il caso di uomini come Cancellara o lo stesso Valverde, che potrebbe sfruttare quest’occasione per allontanare il fastidioso sentore di fiato sul collo del diretto avversario Evans, facendo leva sul fatto che l’australiano allo sprint è un’autentica frana. In un finale del genere il corridore spagnolo non avrebbe difficoltà a mettere in riga nemmeno i velocisti, come riuscì a fare nel 2008 a Plumelec sul traguardo della prima tappa del Tour, in un finale nettamente meno impegnativo rispetto a questo.

LA TAPPA IN DIRETTA
Volete vivere “online” la tappa in corso? Collegatevi al sito http://atdhe.net/8300/watch-la-vuelta-a-espana-2009 che vi proporrà la trasmissione televisiva della frazione, in “diretta” sul vostro PC.

RECUERDOS DE LA VUELTA 1
Un solo precedente in questo centro murciano, risalente al recente passato della Vuelta, che vi ha fatto scalo il 14 settembre del 2004, a capo d’una frazione meno complicata rispetto a quella disegnata quest’anno. Infatti, il gruppo riuscì ad arrivare compatto al traguardo, dove Petacchi bruciò allo sprint l’australiano O’Grady e Marco Zanotti. Non ci fu, però, vittoria per il velocista spezzino perché, circa un minuto prima, era arrivato solitario l’americano Zabriskie, coronando col successo un lunghissimo assolo durato ben 160 Km (su 166 di tappa).

Visione invernale di Caravaca de la Cruz, dominata dal santuario-fortezza della Vera Croce (www.solorural.com)

Visione invernale di Caravaca de la Cruz, dominata dal santuario-fortezza della Vera Croce (www.solorural.com)

RECUERDOS DE LA VUELTA 2
Caravaca de la Cruz è ritenuta dalla Chiesa Cattolica la quinta città santa al mondo, affiancandola a Roma, Gerusalemme, Santiago de Compostela e a un’altra località spagnola poco conosciuta, Santo Toribio de Liébana, con la quale condivide l’onore di conservare, fin dal XII secolo, una reliquia della Santa Croce. I fedeli accorono numerosi al santuario – promosso a Basilica Minore nel 2008 con decreto di Papa Benedetto XVI – ospitato all’interno di una fortezza eretta dall’ordine dei Templari in posizione dominante l’abitato di Caravaca, della quale rappresenta la principale emergenza monumentale. Da vedere anche i musei archeologico e conventuale: il primo è allestisto all’interno della sconsacrata chiesa della Soledad, il secondo nel monastero delle “Monjas Carmelitas”, fondato nel 1576 da Santa Teresa d’Avila.
D’origine “caravaqueña” è il calciatore Miguel Ángel Ferrer Martínez, noto col soprannome di “Mista”.

EL TIEMPO
Il caldo continuerà a imperversare sulle strade spagnole, sia alla partenza, sia all’arrivo, nonostante questo sia in quota, a un’altezza di circa 800 metri. Al via da Murcia la temperatura sarà di 26° C, condita da un’umidità del 62% e da venti moderati, che spireranno da nord-est a una velocità di 18 Km/h. A Caravaca la situazione sarà abbastanza stazionaria per quel che riguarda le temperature, rese più sopportabili dalla diminuzione considerevole del tasso d’umidità, che scenderà fino al 34%. Non muterà nemmeno l’intensità del vento che, però, si girerà e prenderà a soffiare da sud-est.

Mauro Facoltosi

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