VOECKLER COGLIE L’ATTIMO, GILBERT SI ACCENDE A SPRAZZI
Il fuoriclasse vallone si fa vedere in testa al gruppo come mai in precedenza in questa stagione ma la Freccia del Brabante va all’alsaziano dell Europcar che scatta con perfetto tempismo a 35 km dalla conclusione e approfitta della caduta del grande favorito Sagan e del controllo tra gli inseguitori per giungere solitario al traguardo di Overijse davanti a Freire e Serry. In evidenza anche Favilli che chiude 13°
Foto copertina: Voeckler si impone nella “Freccia dei Brabante” (foto AFP)
Con la 52a edizione della Freccia del Brabante si apre di fatto la seconda fase della stagione delle classiche del Nord che culminerà il prossimo 22 aprile con la Liegi-Bastogne-Liegi. Si gareggia infatti in territorio fiammingo ma le caratteristiche del percorso, 196 km da Leuven a Overijse, ricordano molto quelle dell’Amstel Gold Race con ben 28 collinette da superare non troppo lunghe nè con grandi pendenze e quasi tutte in asfalto ma senza soluzione di continuità soprattutto nel circuito finale di 12 km da ripetere per 5 volte. Gli uomini più attesi al via erano il vincitore uscente Gilbert (Bmc), a caccia di una buona prestazione in una stagione che non lo ha visto neppure lontano parente dell’atleta dominante del 2011, lo spagnolo Freire (Katusha) che si è imposto in tre edizioni consecutive tra il 2005 e il 2007 e il campione slovacco Sagan (Liquigas), sulla carta l’uomo da battere dopo le grandi prestazioni realizzate in tempi recenti: accanto a loro Santambrogio e Van Avermaet (Bmc), Spilak (Katusha), Moser e Ratto (Liquigas), Meersman e Vanendert (Lotto-Belisol), Ciolek (Omega-QuickStep), Boom, Breschel e Luis Leon Sanchez (Rabobank), De Gendt e Hoogerland (Vacansoleil), Gatto (Farnese), Voeckler e Turgot (Europcar) e il rientrante Andy Schleck (RadioShack).
La corsa è vissuta sulla fuga di Ovechkin (RusVelo), Belkov (Katusha) e Schorn (NetApp) che hanno guadagnato fino a 5′ sul gruppo guidato da Bmc e Rabobank e hanno proseguito di comune accordo fino all’ingresso del circuito finale quando l’austriaco ha staccato uno dopo l’altro i due russi rimanendo soli al comando: alle loro spalle mentre la pioggia ha fatto la sua comparsa sul percorso si è scatenata la bagarre anche perchè il tracciato senza praticamente un metro di pianura rendeva difficile organizzare un inseguimento di squadra e Gilbert è stato tra i più attivi operando una serie di allunghi che hanno man mano ridotto il gruppo a una quarantina di unità con anche Sagan, Freire e un sorprendente Favilli (Farnese) sempre nelle prime posizioni. A circa 50 km dal traguardo ha provato ad andarsene Pineau (Omega-QuickStep) che però è stato poco dopo costretto al ritiro a causa di una caduta in discesa; stessa sorte è capitata nelle tornate successive a Ciolek e soprattutto a Sagan che fino a quel momento era apparso il più pimpante di tutti anche se apparentemente lo slovacco ha riportato solo lievi escoriazioni che non dovrebbero impedirgli di prendere parte all’Amstel Gold Race.
La svolta della gara si è avuta a 35 km dal traguardo quando Voeckler ha tentato uno scatta e dopo un tentennamento iniziale vedendo che nessun altro reagiva ha proseguito nell’azione; all’inseguimento si è portato un gruppo comprendente Devenyns (Omega-QuickStep), Ten Dam (Rabobank), Serry (TopSport-Vlaanderen), Duarte (Colombia-Coldeportes), Howes (Garmin), Vanendert, Van Avermaet e Freire e la presenza del tre volte campione del mondo, di gran lunga superiore agli altri in caso di arrivo allo sprint, ha fatto sì che non ci fosse piena collaborazione agevolando l’azione di Voeckler che ha raggiunto e superato lo stremato Schorn e ha continuato ad aumentare il vantaggio fino al traguardo cogliendo il primo successo stagionale con 1′11” su Freire e Serry e 1′14” su Duarte che ha tentato di avvantaggiarsi nel finale per cogliere la piazza d’onore ma è stato risucchiato negli ultimi metri. 5° a 1′17” ha chiuso Van Avermaet davanti a Howes, Vanendert, Devenyns e Ten Dam mentre il grosso del gruppo è stato regolato da Matthews (Rabobank), Anderson (Spidertech) e a un Gilbert 12° appena davanti a Favilli che si è forse fatto sorprendere nel momento in cui il gruppetto con Freire si è lanciato all’inseguimento di Voeckler ma che ha offerto comunque una gran bella prestazione; quanto al vallone ha pagato gli sforzi nel finale e pur essendo apparso in decisa crescita rispetto alle ultime uscite probabilmente è troppo tardi per lui per essere ai massimi livelli nelle classiche delle Ardenne ormai alle porte, a partire dall’Amstel Gold Race in programma domenica 15 aprile.