SANCHEZ CORONA IL SUO SOGNO, CUNEGO BRILLA
Nonostante una tenace difesa di Rodriguez il capitano dell’Euskaltel fa suo
per la prima volta in carriera il Giro dei Paesi Baschi e lo fa aggiudicandosi
anche la crono conclusiva davanti al sorprendente Mollema e a Tony Martin.
Grande prova del veronese della Lampre che si esalta sull’asfalto bagnato
chiudendo 5° dietro a Pinotti e si candida a un ruolo da protagonista sulle
Ardenne
Foto copertina: il podio del Giro dei Paesi Baschi 2012 (Susanne Goetze / cyclinginside.com)
Come da tradizione il Giro dei Paesi Baschi si è concluso con una cronometro
che si è disputata lungo un percorso di 18,9 km con partenza e arrivo da Oñati,
caratterizzata da una parte iniziale e una finale, quest’ultima la stessa che
nella quinta tappa ha visto il duello tra Rodriguez (Katusha) e Sanchez
(Euskaltel), molto impegnative con strappi secchi e discese tecniche rese
ancora più pericolose dalla pioggia che ancora una volta si è abbattuta sui
corridori e nel mezzo una decina di km adatti agli specialisti con lunghi
rettilinei. Il primo a partire è stato Travis Meyer (GreenEdge) che grazie
anche a condizioni meteo più clementi rispetto a quelle trovate in seguito ha
fatto segnare un ottimo tempo migliorato poi per 2” da Clement (Rabobank) che
ha chiuso in 29′10” mentre al terzo posto provvisorio a 6” dall’olandese si è
installato Moreno Moser (Liquigas) che a poco più di 21 anni ha dimostrato non
solo di andare forte a cronometro ma anche di avere ottime doti di recupero in
una corsa a tappe di così alto livello come il Giro di Paesi Baschi che fanno
ben sperare per il futuro. Via via si sono susseguiti gli arrivi ma per lungo
tempo nessun altro è riuscito a inserirsi nelle prime posizioni con specialisti
come Malori (Lampre), reduce però dalla lunga fuga nella tappa precedente, e
Peter Velits (Omega-QuickStep) lontani dai migliori mentre non se l’è cavata
male, considerando le sue difficoltà con la strada bagnata Ulissi (Lampre) che
ha chiuso a 35” da Clement.
Il primo a battere il tempo dell’olandese è stato Pinotti (Bmc) che dopo una
partenza controllata ha fatto la differenza nella seconda metà gara chiudendo
in 29′03” e dimostrando di essere pienamente tornato ad alti livelli dopo le
già ottime prestazioni nel Critèrium International: a differenza che in Corsica
ha deluso invece Rogers (Sky) che ha pagato 1′05” rispetto al bergamasco
mentre uno scalatore puro come Navarro (Saxo Bank) ha fatto decisamente meglio
perdendo 22” e dimostrando che il tracciato era adattissimo ai non
specialisti. Proprio questo fattore ha impedito a Tony Martin (Omega-
QuickStep), che un anno fa con una grandissima prestazione in quel di Zalla
aveva conquistato il Giro dei Paesi Baschi, di fare la differenza: il campione
del mondo si è dimostrato infatti molto impacciato nelle curve e la sua grande
potenza nei tratti rettilinei è stata sufficiente a portarlo a segnare il
miglior tempo provvisorio con 8” su Pinotti ma non a creare quel gap sugli
tale da potergli consentire di recuperare i 56” di distacco che aveva nella
generale dalla maglia gialla Rodriguez (Katusha) o quantomeno di poter arrivare
sul podio. Chi invece è riuscito a balzare al 3° posto nella generale è stato
Mollema (Rabobank), già sul gradino più basso del podio all’ultima Vuelta, che
all’intertempo di metà gara aveva 6” su Martin e ne ha conservato 1 al
traguardo sufficiente per portarlo al comando mentre i vari Péraud (Ag2r),
Spilak (Katusha) e Kiryienka (Movistar) sulla carta molto adatti al percorso
sono stati autori di prestazioni discrete ma nulla più.
Subito dopo Mollema è arrivato al traguardo Horner (RadioShack) che è apparso
giorno dopo giorno in calando di condizione e non ha ripetuto il successo del
2010 in quel di Orio chiudendo a 46” dall’olandese mentre dopo di lui ha
chiuso Cunego (Lampre) che è apparso tutt’altro corridore rispetto a quello che
a cronometro aveva perso nella passata stagione il Giro di Svizzera e due
posizioni nella generale al Tour de France: agile e scattante nei tratti in
salita e decisissimo nelle curve pur perdendo comprensibilmente qualcosa nel
tratto centrale a lui meno favorevole il veronese ha disputato una delle
migliori crono della carriera chiudendo a 10” da Mollema e, pur essendo
scavalcato nella generale dall’atleta della Rabobank, ha a sua volta superato
uno dopo l’altro un deludente Hesjedal (Garmin), Van den Broeck (Lotto-
Belisol), Henao (Sky), Scarponi (Lampre) e Nordhaug (Sky); discreta comunque
anche la prova del marchigiano che ha perso 49” da Mollema e 39 dal compagno
di squadra e molto positiva quella del norvegese che ne ha accusati 33 mentre
ha dovuto dire addio alle ambizioni di podio Kiserlovski (Astana) ha pagato il
grande sforzo della giornata precedente chiudendo con un distacco di 1′08” e
precipitando in classifica.
L’attenzione si è dunque spostata su Sanchez e Rodriguez, i due mattatori di
questa settimana di corsa: sulla carta l’atleta dell’Euskaltel era nettamente
favorito su Purito che ha sfoderato una prova di altissimo livello per le sue
caratteristiche ma ciò non è bastato per difendere i 9” che aveva di vantaggio
nella generale sul campione olimpico che a metà gara ha fatto segnare un tempo
di 4” superiore a quello di Mollema e nella seconda parte ha fatto la
differenza andando a vincere anche la crono con 6” sull’olandese, 7” su
Martin, 15” su Pinotti, 16” su Cunego e 21” su Rodriguez con Moser ottimo 9°
a 28”. Dopo anni di tentativi falliti per poco il 34enne nativo di Oviedo è
dunque riuscito a conquistare la corsa che ama di più con 12” su Rodriguez,
42” su Mollema, 47” su Cunego e 54” su Martin mentre Scarponi ha chiuso 8° a
1′19”: saranno proprio i due corridori della Lampre le carte migliori del
nostro ciclismo per le classiche delle Ardenne e a tal proposito vale la pena
ricordare che anche nel 2008 Cunego terminò al 4° posto il Giro dei Paesi
Baschi per poi dominare l’Amstel Gold Race. Per quanto riguarda le altre
classifiche Sanchez ha conquistato anche la graduatoria a punti mentre quella
dei traguardi volanti è andata a Pinotti e quella di miglior scalatore a
Christensen (Saxo Bank).
Marco Salonna