LA RIVINCITA DI PURITO

aprile 6, 2012
Categoria: News

Battuto da Samuel Sanchez nell’arrivo di Eibar-Arrate Joaquin Rodriguez fa il vuoto nelle ultime tremende rampe dell’Alto de Ibardin infliggendo 9” al campione olimpico e 12″ a Henao. Tiene bene Tony Martin mentre Scarponi è 7° e precede Cunego nel derby Lampre

Foto copertina: “Purito” a pochi passi dal successo ad Ibardin (foto EFE)

La quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi, 151 km da Eibar a Bera-Ibardin, costituiva l’ultima chance per gli scalatori di guadagnare terreno sui cronomen prima dei 18 km contro il tic-tac in quel di Oñati non tanto per i quattro gpm di cui tre di 2a categoria disseminati lungo il percorso e neppure per i primi 5 pedalabili km dell’ascesa che portava al traguardo quanto per le ultime centinaia di metri che presentavano pendenze fino al 18%.
Nonostante la pioggia abbia nuovamente caratterizzato lo svolgimento della competizione i corridori sono partiti di gran carriera e sono stati percorsi quasi 50 km prima che riuscissero ad andarsene Petrov (Astana), Paterski (Liquigas), Garcia (Caja Rural), Madrazo (Movistar) e Ulissi (Lampre): la presenza del toscano distanziato nella generale di soli 59” dalla maglia gialla Sanchez (Euskaltel) ha fatto sì che la formazione basca non concedesse più di tanto spazio e questo unito allo scarso accordo tra i battistrada ha fatto sì che alla spicciolata prima Sulzberger e Clarke (GreenEdge), poi l’enfant du pays Vila (Utensilnord) e infine quando ormai mancavano 25 km al traguardo il campione danese Nicki Soerensen (Saxo Bank) e Albasini (GreenEdge) riuscissero a rientrare: il recente vincitore del Giro di Catalogna ha fatto il diavolo a quattro sugli strappetti che precedevano la salita finale rimanendo con i soli Soerensen e Petrov ma il gruppo in testa al quale le maglie arancioni dell’Euskaltel sono state rimpiazzate prima da quelle celesti dell’Omega-QuickStep di Tony Martin e poi con maggior decisione da quelle rosse della Katusha di Rodriguez ha annullato il gap a 4 km dalla conclusione quando già la strada aveva cominciato a salire verso Ibardin.
Potendo contare su una grande superiorità nella crono conclusiva Martin, distanziato in classifica di soli 12” da Sanchez, ha messo il compagno Peter Velits a scandire un ritmo sostenuto ma regolare finchè gli uomini della RadioShack non hanno preso l’iniziativa prima con Monfort e poi con Frank Schleck, entrambi abbastanza lontani nella classifica generale: sembrava il preludio a un attacco di Horner ma lo statunitense non ha avuto la stessa gamba di Eibar e non si è mosso mentre lo hanno fatto all’inizio del tratto più duro prima Poels (Vacansoleil) che si è però piantato dopo poche decine di metri e poi Henao (Sky) ma Rodriguez già vincitore per due volte sul muro di Montelupone alla Tirreno-Adriatico e in due tappe con arrivi molto simili all’ultima Vuelta si è dimostrato ancora una volta imbattibile in questo tipo di arrivi saltando il 24enne colombiano ai 200 metri dalla conclusione e ha continuato a incrementare il vantaggio vincendo con 9” su Sanchez e 12” su Henao e su un ottimo Kiserlovski (Astana) mentre 5° a 16” ha chiuso Nordhaug (Sky), una delle rivelazioni di questo avvio di stagione, davanti a Scarponi (Lampre), Van den Broeck (Lotto-Belisol), Poels ed Hesjedal (Garmin): era molto atteso anche Cunego (Lampre) ma il veronese ha sofferto nelle ultime rampe chiudendo 12° a 21” subito davanti a Martin che ha limitato i danni in un finale non adatto a lui e a un deludente Horner.
Con questo successo, il secondo in stagione dopo la tappa di Offida alla Tirreno-Adriatico, Rodriguez strappa la maglia gialla a Sanchez e conduce ora con 9” sul campione olimpico, 21” su Horner e 24” su Kiserlovski ed Henao mentre Scarponi è 10° a 28” e Cunego 12° a 33” con lo stesso tempo di Martin che vista la condizione mostrata in questi giorni non dovrebbe avere problemi a spodestare Purito nella crono conclusiva: prima però andrà in scena la quinta tappa, 183 km da Bera a Oñati che vista la classifica ormai allungata potrebbe essere adatta a una fuga da lontano.

Marco Salonna

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