SAMUEL SANCHEZ IMPERATORE DI ARRATE

aprile 5, 2012
Categoria: News

Per il terzo anno di fila il capitano dell’Euskaltel taglia a braccia alzate il traguardo di Eibar battendo allo sprint Rodriguez e Horner e conquista anche la maglia gialla oltre a guadagnare 12” sugli altri uomini di classifica tra cui Cunego e Scarponi 5° e 7° al traguardo e il pericolosissimo Tony Martin

Foto copertina: il successo di Sanchez sulla “mitica” salita di Arrate (foto Bettini)

Dopo due frazioni che hanno detto abbastanza poco per quanto riguarda la lotta per la classifica generale il Giro dei Paesi Baschi è entrato nel vivo con la terza tappa, 164 km da Vitoria-Gasteiz a Eibar-Arrate, traguardo ormai tradizionale di questa corsa sul quale si arriva per il quarto anno consecutivo e che ospiterà anche una frazione della prossima Vuelta España: i 5,8 km all’8,4% di pendenza dell’Alto de Usartza la cui vetta era posta a 2 km dall’arrivo hanno infatti sempre fatto emergere gli atleti più forti, prova ne sia che nel 2009 si è imposto Contador e nelle ultime due edizioni Samuel Sanchez, e anche prima il tracciato era decisamente duro con un altro gpm di 1a categoria e quattro di seconda prima della scalata finale.
Per il secondo giorno consecutivo si è gareggiato con condizioni atmosferiche avverse che comunque non hanno condizionato più di tanto i corridori tra i quali non c’era più Gesink (Rabobank) che non ha preso il via a causa di un virus intestinale: la corsa ha avuto nella sua prima parte un andamento ordinario con la fuga di Mucelli (Utelsinord), già a lungo all’attacco nella tappa di Güeñes, Veikkanen (Fdj), Christensen (Saxo Bank), Piedra (Caja Rural) ed Herrada (Movistar), che pur essendo compagno di squadra della maglia gialla Rojas si è lanciato all’attacco e ha dato impulso all’azione, chiaro segnale che il campione spagnolo di difendere il primato. Sull’Alto de Ixua, la cui vetta era posta a 40 km dal traguardo, il leader della generale ha perso infatti contatto dal gruppo guidato dalla Lampre di Cunego e Scarponi e dalla Lotto-Belisol di Van den Broeck e con lui hanno ceduto atleti che ci si attendeva protagonisti come Kruijswijk (Rabobank) e il vincitore della Sanremo Gerrans (GreenEdge) mentre Herrada è rimasto solo al comando: all’inseguimento dello spagnolo che in quel momento aveva un vantaggio di poco inferiore ai 3′ si sono posti Vicioso e Giampaolo Caruso (Katusha) con un’azione chiaramente studiata dall’ammiraglia per rendere più dura la corsa e favorire i capitani Rodriguez e Moreno, che si sono portati dapprima su Christensen e successivamente sull’atleta della Movistar ma prima dell’ascesa finale sono stati riassorbiti da un gruppo nel quale avevano preso decisamente in mano la situazione gli uomini dell’Euskaltel.
I primi km dell’Alto de Usartza sono stati affrontati ad andatura blanda finchè Horner (RadioShack), sempre grande protagonista nelle ultime stagioni su queste strade, ha rotto gli indugi seguito da Kiserlovski (Astana) con Rodriguez che si è preso riportato sui due e ha lanciato un violento attacco in contropiede: solo il 41enne statunitense è riuscito a tenere la ruota di Purito mentre alle loro spalle Cunego ha tentato di rinvenire ma così come gli altri non è riuscito a tenere il ritmo di Samuel Sanchez che ha raggiunto il duo di testa con cui è transitato in vetta, mentre alle loro spalle si li uominiè formato un gruppetto con il veronese, Scarponi, Kiserlovski, Spilak (Katusha), Mollema (Rabobank), il promettente colombiano Henao (Sky) e soprattutto Tony Martin (Sky), mai così in palla in salita in questo stagione e che avrà dalla sua la crono conclusiva di Oñati.
Nel tratto finale pianeggiante gli inseguitori sono arrivati a un soffio da Sanchez, Rodriguez e Horner ma nel momento cruciale è mancato l’accordo e i tre di testa hanno riguadagnato terreno con l’americano che sentendosi battuto in ogni caso ha fatto il grosso del lavoro badando a mettere fieno in cascina per la classifica generale: così come un anno fa il campione olimpico di Pechino sfruttando le sue doti di guida della bicicletta e la perfetta conoscenza del percorso ha approcciato molto forte le ultime due curve guadagnando quei metri tali da permettergli di imporsi agevolmente davanti a Rodriguez e Horner mentre a 12” Mollema che ha regolato davanti a Cunego, Martin e Scarponi un gruppetto inseguitore che nel finale si è rinfoltito con il rientro tra gli altri di Péraud (Ag2r), Hesjedal (Garmin), Moreno e Van Den Broeck. I due atleti della Lampre sono apparsi competitivi ma è mancato loro qualcosa a livello di cambio di ritmo anche se va detto che non era facile rimanere con i tre scatenati che si sono giocati il successo; i grandi sconfitti del giorno sono invece Frank Schleck (RadioShack) e Anton (Euskaltel), giunti insieme a un discreto Pinotti (Bmc) a 50”, Monfort (RadioShack) e Rogers (Sky) che ne hanno persi 59 e Peter Velits (Omega-QuickStep) che ha accusato addirittura 3′57” mentre l’ex leader Rojas ha proseguito con il proprio passo terminando a oltre 16′.
La nuova classifica generale rispecchia quella della tappa con Sanchez in giallo con lo stesso tempo di Horner e Rodriguez ed Hesjedal 4° a 12” insieme ad altri 15 corridori tra cui Martin, Cunego e Scarponi: la quarta tappa, 151 km da Eibar a Bera-Ibardin, costituirà una nuova occasione per gli scalatori di guadagnare terreno sui rivali con tre gpm di 2a categoria nella parte centrale del percorso e soprattutto gli ultimi 6 km di salita con le rampe più impegnative fino al 18% proprio nel tratto finale.

Marco Salonna

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