LA ETAPA DEL DÍA: ALICANTE – MURCIA
Tappa apparentemente facile quella che oggi porterà i corridori da Alicante a Murcia. Il profilo lascia intedere un percorso appetibile ai velocisti ma il finale, invece, dovrebbe respingerli e richiamare ancora alla ribalta i primattori della Vuelta. Su Murcia s’innalza la Cresta del Gallo, ostacolo insidioso sia in salita, quando in discesa: se lo ricorda bene Sastre che, nel 2001, sulla prima accusò 15” di ritardo e nella seconda, tentando un disperato recupero, cadde in una pietraia. Se davanti si ritroveranno i corridori di vertice, sicuramente si prospetterà un altro finale nel quale ci si giocherà la maglia amarillo sul filo dei secondi.
Terminato il primo round in montagna, la Vuelta proporà una tappa apparentemente tranquilla, disegnata in una terra geologicamente accidentata ma tenendosi a debita distanza dalle salite, che torneranno a popolare il percorso nel prossimo fine settimana. Al confronto con i grafici delle frazioni disputate nelle ultime due giornate, l’altimetria odierna ricorda un soufflè che s’è improvvisamente smontato, grazie ad una fase centrale in lento falsopiano che, in un’ottantina di chilometri, condurrà dal livello del mare fino a quasi 600 metri di quota. Nel finale, invece, a 12 Km dalla meta il programma giornaliero proporrà lo scollinamento sulla Cresta del Gallo, antico vulcano spento da millenni ma in grado d’attizzare la corsa. Quel che, a una prima occhiata, pare un ostacolo della risma del Poggio sanremese, sarà invece una difficoltà da affrontare con cautela. I velocisti saranno sicuramente respinti, come successo in tutte e tre le occasioni nelle quali gli organizzatori hanno “imperlato” il finale murciano con quest’ascesa. Non è un caso che sia coronata da un GPM di seconda categoria, che sì incontrerà al termine di 4,4 Km d’arrampicata al 6,7%. Ma anche gli uomini di classifica dovranno correre guardinghi e non solo per il pericolo di qualche scatto insidioso da parte dei più diretti avversari. Infatti, i 4300 metri della planata verso Murcia sono molto insidiosi e lo sa bene Carlos Sastre che, nella tappa del 2001, a una delle ultime curve, mentre scendeva a tutta per recuperate il distacco di 15” accusato in vetta, deragliò in uno dei tratti più difficili (gli ultimi 700 metri della discesa hanno una pendenza del 10,7%) finendo in un terrapieno pietroso. Quel giorno si disputarono il successo in ventotto, regolati allo sprint dal polacco Konecny, che precedette gli spagnoli D. Etxebarria e Edo, un velocista che era riuscito a rimanare agganciato al gruppo nel finale. Il futuro vincitore del Tour taglierà il traguardo con 3’26” di ritardo. Memori di questo precedente, che colpì uno dei beniamini di casa, gli organizzatori quest’anno si sono premuniti di avvisare i corridori per tempo del pericolo insito nel tracciato di gara, segnalandolo non nei consueti dispacci consegnati giornalmente al raduno di partenza, ma addirittura – caso piuttosto raro – direttamente sulla tabella di marcia: “descenso con curvas muy pronunciadas. Precaución”
Un finale, dunque, che merita attenzione e che potrebbe riservare delle sorprese. I piani alti della classifica sono molto ravvicinati e si potrebbe assistere a un altro scambio di posizioni tra i corridori di vertice, magari un terzo cambio di leader consecutivo, con la maglia contesa a suon di abbuoni.
Infine, una curiosità. In Spagna come in Francia la legge consente di intitolare a personaggi ancora in vita vie, piazze e impianti sportivi (ricordate l’arrivo di tappa a Torrelavega nel 2006, presso il velodromo Oscar Freire?). Ebbene, la tappa odierna terminerà su un’avenida dedicata al “rey” Miguel Indurain. Nel 1986 il navarro, che ancora non era diventato il grande campione che abbiamo conosciuto, s’impose nella 6a edizione della Vuelta a Murcia, una delle più importanti corse a tappe nazionali.
LA TAPPA IN DIRETTA
Volete vivere “online” la tappa in corso? Collegatevi al sito http://atdhe.net/8300/watch-la-vuelta-a-espana-2009 che vi proporrà la trasmissione televisiva della frazione, in “diretta” sul vostro PC.
RECUERDOS DE LA VUELTA 1
Alicante accoglierà oggi il suo sesto arrivo di tappa, una storia iniziata del 1936, quando la Vuelta aveva un anno di vita e fissò nella città valenciana il traguardo della settima tappa: era il 12 maggio e quel giorno s’impose allo sprint lo spagnolo Mariano Cañardo Lacasta. Undici anni dopo toccherà all’italiano Robert Vercellone trionfare in quel di Alicante, una gioia che sarà riservata anche a un altro nostro corridore: nel 1994, in quello che finora è stato l’ultimo arrivo in questo centro, s’imporrà il toscano Simone Biagi, protagonista della fuga di giornata assieme allo spagnolo Diaz Rodriguez.
Il palmares vueltano di Alicante impallidisce davanti al “curriculum” di tutto rispetto che può permettersi di sfoderare Murcia. Le referenze iniziano fin dal primo anno di Vuelta, quando fu sede d’arrivo della nona frazione, conquistata dallo spagnolo Salvador Cardona. Un’esperienza ripetuta in altre 23 occasioni, due delle quali “firmate” da corridori italiani, Umberto Drei nel 1950 e Mario Cipollini nel 2002.
RECUERDOS DE LA VUELTA 2
Politicamente capoluogo della provincia omonima, Alicante è più famosa per essere una delle capitali del turismo del Mediterraneo, centro principale della “Costa Blanca” La lucentezzz di queste terre colpì gli antichi romani che, infatti, la chiamarano “Lucentum”, mandando in disuso il vecchio nome d’origine greca di “Akra Leuka”, di quasi simile matrice (significava “cima bianca”). Come in altri casi, anche ad Alicante i divertimenti balneari si affiancano ad interessanti pagine culturali. Una delle principali è costituita dal Castello di Santa Barbara, che la tradizione racconta eretto da Amilcare Barca, padre del celebre condottiero cartaginese Annibale. Una passeggiata sulla centralissima Calle Mayor permetterà di visitare la concattedrale di San Nicola di Bari e il Museo “La Asegurada”, che accoglie interessanti dipinti del XX secolo, tra i quali opere di Picasso, Mirò, Dalì e Kandinskij. A 8 Km dalla costa alicantina si trova l’isola di Tabarca, la più grande della regione: circondata da una riserva marina istituita nel 1986, è abitata da famiglie di lontana origine genovese, qui giunte nel ‘700 e provenenti dall’isola tunisina di Tabarka, dove risiedavano dal 1540 e sulla quale erano stati fatti prigionieri in quegli anni dal “bey” di Tunisi.
“Alicantini” celebri sono il calciatore Francisco Nicolás Veza Fragoso (soprannominato “Paqui”) e il danzatore Antonio Gades, che è stato uno dei principali interpreti del flamenco nel secolo scorso.
Murcia, settima città spagnola per numero d’abitanti, è capitale sia della provincia sia della “comunidad” omonime, titolo che ha conseguito non solo per la sua storia – iniziata nell’VIII secolo con la fondazione di “Medina Mursija” da parte degli arabi – ma anche per la sua posizione geografica, situata com’è nel bel mezzo di una fertilissima “huerta” (letteralmente “orto”). A parte alcuni tratti delle mura (visibili in un museo allestito all’interno della chiesa di Santa Eulalia), nessun ricordo “visivo” è rimasto della dominazione araba, essendo la moschea eretta dagli antichi dominatori stata trasformata nell’attuale cattedrale, come avvenuto in altri centri dopo la “Reconquista”. È questo, oggi, il principale monumento cittadino, impreziosito da una magnifica facciata e da un campanile alto 92 metri. Da non perdere una visita al Museo Salzillo, ospitato in un altro edificio religioso non più officiato, la “Capilla de Jesús”: vi si possono ammirare un presepe popolato da 520 personaggi e i “pasos”, le enormi statue che sono portate in processione il Venerdì Santo.
Nativo di questo centro è Alejandro Valverde. “Murciani” come lui sono il filosofo arabo Ibn ‘Arabī, il politico settecentesco José Moñino (noto col titolo di conte di Floridablanca), lo scrittore Diego de Saavedra Fajardo, l’ingegnere Juan de la Cierva y Codorníu (inventore dell’autogiro), l’attore Francisco Rabal (lavorò, tra gli altri, con Tognazzi e Vianello nel film “I tromboni di Frà Diavolo”), il tennista Nicolás Almagro Sánchez, il cestista Francisco José Murcia Sánchez, i calciatori Daniel Aquino Pintos e Alberto Tomás Botía Rabasco.
EL TIEMPO
“L’estate sta finendo… ma non certo qua…” Abbiamo rivisitato la nota canzone dei Righeira per illustrarvi la situazione meteorologica locale, che continuerà a presentare i connotati estivi tipici di queste latitudini, che perdurano più a lungo rispetto a casa nostra. Quando i corridori si raduneranno ad Alicante una serie di nubi sparse adombrerà parzialmente il sole, ma non impediranno alle temperature di rasentare i 27° C, parzialmente mitigate dal vento moderato (fino a 18 Km/h), ma non certo dal tasso d’umidità (66%), che faranno percepire quasi 30° C. Abbastanza simile la situazione che accadrà a Murcia nelle ore d’arrivo, ma la calura sarà resa più sopportabile dall’aumento dell’intensità del vento, che contribuirà anche ad asciugare l’aria.
Mauro Facoltosi