FEDRIGO, IL RITORNO DEL CASTIGA-ITALIANI

marzo 26, 2012
Categoria: News

Dopo un 2011 condizionato da problemi alla schiena l’ex campione nazionale francese si ripresenta ai massimi livelli tornando a trionfare a due anni di distanza in cima al Col de l’Ospédale davanti al nostro Nocentini, a Nordhaug e a Evans che dal canto suo conserva senza patemi la maglia gialla e si aggiudica la classifica generale davanti al transalpino e a Rogers con Nocentini 5°

Foto copertina: non è un “Ospedale” di dolore quello di Pierrick Fedrigo (foto ASO)

Per la prima volta nelle ultime edizioni il Critérium International si è concluso con un arrivo in salita sullo stesso Col de l’Ospédale, 14,3 km con pendenza media del 6,2%, su cui si era comunque arrivati anche nel 2010 e nel 2011 con i successi rispettivamente di Fédrigo su Machado e Samuel Sanchez e di Frank Schleck su Kiryienka e Taaramae: peraltro l’ascesa finale non era l’unica difficoltà di giornata dal momento che nei primi 80 dei 179 km della tappa con partenza da Porto Vecchio erano previste altre quattro salite, la più significativa delle quali il Col de Bacinu immediatamente dopo la partenza.
Gli oltre 80 km che separavano la vetta della penultima salita, la Côte de Sartène, dall’inizio di quella finale hanno comunque bagnato le polveri a molti e i soli Talansky (Garmin), Bennett (RadioShack) e Montaguti (Ag2r), già autore di una discreta prova nella crono di Porto Vecchio, si sono lanciati in avanscoperta fin dal Col de Bacinu con Vogondy (Cofidis) che si è agganciato qualche km più avanti: il gruppo ha lasciato fare concedendo un vantaggio massimo di 5′40” ma una volta tornati in pianura ha iniziato grazie al lavoro della Bmc della maglia gialla Evans e della Fdj di Fédrigo a ridurre il gap dai fuggitivi, rimasti nel frattempo in tre per il cedimento piuttosto inatteso di Talansky, atleta molto dotato sia a cronometro che in salita che sulla carta sarebbe dovuto essere il più forte tra i quattro.
In ogni caso anche per Vogondy, Bennett e Montaguti non c’è stato nulla da fae sulle prime rampe del Col de l’Ospédale quando dopo una breve tirata di Froome (Sky) l’Euskaltel di Anton ha preso il comando delle operazioni operando un forcing che ha ridotto ben presto il gruppo a una ventina di unità provocando il cedimento tra gli altri di Voigt (RadioShack), Rolland (Europcar), Gadret (Ag2r), del terzo della generale Geschke (Project 1T4I) e inaspettatamente anche di Frank Schleck (RadioShack) che dopo una Vuelta Andalucia in cui sembrava già in buona condizione non si è ripetuto ad alti livelli nè alla Parigi-Nizza nè in questo Critérium International quando manca ormai meno di un mese alle classiche delle Ardenne su cui il lussemburghese punta molto.
A 8 km dal traguardo Geniez (Project 1T4I), che si era rivelato proprio su questa salita nella passata stagione chiudendo al 5° posto, ha tentato l’azione solitaria guadagnando una ventina di secondi e alle sue spalle Anton ha operato un primo allungo con Moinard (Bmc) bravo a replicare e a portarsi al comando in funzione del suo capitano Evans e un secondo ben più deciso ai -3 che ha fatto sì che Geniez venisse raggiunto e solo l’australiano, costretto questa volta a rispondere in prima persona, Nordhaug e Rogers (Sky), Nocentini (Ag2r), Levarlet (Saur-Sojasun) sono riusciti a reggere il rimo mentre hanno perso contatto tra gli altri Péraud e Dupont (Ag2r), Lovkvist (Sky) e soprattutto Monfort (RadioShack), che alla vigilia era 4° a soli 2” da Evans. Nordhaug, mai visto in passato così davanti quando la strada sale, ha rilanciato ulteriormente l’azione e sullo slancio è poi partito Nocentini al quale ha replicato il solo Evans: sembrava essere l’azione decisiva ma a 800 metri dal traguardo Fédrigo e Nordhaug sono riusciti a rientrare e nello sprint a quattro il francese, che già al Tour de France aveva beffato nell’ordine i nostri Commesso, Pellizotti e Cunego, ha preceduto nell’ordine l’aretino, il norvegese e l’australiano tornando a vincere in cima al Col de l’Ospédale a due anni di distanza, quando si aggiudicò anche la classifica generale: a 8” sono giunti Levarlet, Le Mevel, Anton e Rogers, a 20” Péraud e a 21” il gruppetto con Monfort mentre Frank Schleck non è andato oltre il 39° posto a 3′45”.
Il successo finale è andato a Evans che dopo i dubbi suscitati nelle prime deludenti apparizioni stagionali ha dimostrato di essere sulla strada giusta per essere protagonista sulle Ardenne e poi difendere il titolo al Tour de France: l’ex biker ha preceduto di 8” Fédrigo e Rogers, a sua volta tornato competitivo dopo un 2011 da dimenticare, di 9” Nordhaug e Nocentini, di 23” Monfort e di 38” Anton e ha vinto anche la classifica a punti mentre Montaguti grazie alla lunga fuga si è guadagnato la maglia a pois di miglior scalatore e Gautier (Europcar) è stato il miglior giovane.

Marco Salonna

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