HARELBEKE? PER BOONEN E’ GP E5
Il campione belga centra il pokerissimo nella corsa fiamminga facendo dapprima il diavolo a quattro in salita e poi imponendosi di strettissima misura allo sprint su Freire con Eisel sul gradino più basso del podio. Ottime prove dei nostri Pozzato, Ballan e Gatto autore di una lunghissima fuga mentre una foratura e una caduta mettono fuori gioco Cancellara
Foto copertina: Boonen lanciato a tutta verso il traguardo di Harelbeke (foto Bettini)
La 55a edizione del Gp E3 Harelbeke, corsa che ha acquisito sempre maggior prestigio internazionale nelle ultime stagioni tanto da venire inserita nel World Tour, si è disputata come di consueto su strade che per larghi tratti ricalcheranno quelle del Giro delle Fiandre con 13 muri da scalare negli ultimi 100 km, primo dei quali il Grammont che in questa stagione è stato escluso dal percorso della Ronde e a seguire i vari Taaienberg, Oude Kwaremont, Paterberg e infine il Tiegemberg la cui vetta era posta a 15 km dal traguardo: al via tutti i grandi nomi per le classiche del Nord a partire dai due favoritissimi Cancellara (RadioShack), che si è imposto nelle ultime due edizioni, e Boonen (Omega-QuickStep) vittorioso dal 2004 al 2007, passando per Sagan (Liquigas), Boasson Hagen (Sky), Gilbert e il rientrante Hushovd (Bmc), Freire (Katusha), Vanmarcke (Garmin), Hoste (Accent Jobs) e Breschel (Rabobank) mentre l’Italia puntava su Bennati (Radioshack), Ballan (Bmc), Oss (Liquigas) e soprattutto Pozzato (Farnese), apparso in grande spolvero alla Dwars Doors Vlaanderen e che nel 2009 è stato l’ultimo azzurro a imporsi nel Gp Harelbeke.
Sono stati propro i gialli di Luca Scinto i grandi protagonisti della prima gara mettendo ben tre uomini nella fuga nata al km 65: oltre a Dockx (Lotto-Belisol), Gazvoda (Ag2r), Morkov (Saxo Bank), Gaudin (Europcar), Sijmens (Cofidis) e Delfosse (Landbouwkrediet) si sono lanciati infatti in avanscoperta Hulsmans, Ascani e Gatto che sulla carta avrebbe dovuto essere l’ultimo uomo per Pozzato ma ha preferito tentare l’azione da lontano. Gli uomini di testa hanno guadagnato fino a 6′30” ma l’Omega-QuickStep non ha lasciato spazio e il gap si è ridotto a 1′30” a 60 km dal traguardo, quando lungo le rampe del Taaienberg Boonen ha acceso la battaglia tra i big sferrando un violento attacco al quale hanno risposto immediatamente Vanmarcke, Cancellara, Hoste, Leukemans (Vacansoleil) e un brillante Paolini (Katusha); subito dopo lo scollinamento sono rientrati anche Ballan, Boasson Hagen e Degenkolb (Project 1T4I) e poco dopo un’altra decina di atleti tra cui Sagan, Oss e Pozzato che aveva affrontato lo strappo un po’ indietro ma l’azione è naufraga e si è riformato un gruppo di circa 60 corridori del quale non faceva però più parte un irriconoscibile Gilbert scivolato immediatamente nelle retrovie.
Quella successiva è stata sostanzialmente una fase di studio con i battistrada, rimasti in 6 per il cedimento di Sijmens, Gazvoda e Delfosse, che mantenevano un vantaggio di poco inferiore al minuto e outsider come Hoste, Langeveld (GreenEdge) e per un breve tratto anche Freire e mezze punte al servizio dei rispettivi capitani come Bennati e Gallopin (Radioshack), Chavanel (Omega-QuickStep) e Oss che hanno tentato di sganciarsi ma senza successo: sul Paterberg posto a 40 km dalla conclusione Gatto è rimasto solo al comando e Boonen ha operato una nuova accelerata anche se meno incisiva della precedente alla quale ha replicato immediatamente il solito Vanmarcke con Cancellara che è risalito dalle retrovie e i nostri Ballan, Oss, Pozzato e Paolini sempre nelle prime posizioni ma nuovamente quel che restava del gruppo si è ricompattato ai piedi dell’Oude Kwaremont, là dove Cancellara aveva costruito la sua vittoria nella passata stagione.
Era dunque atteso un forcing del campione elvetico lungo i 2200 metri del muro più lungo della corsa e puntualmente è arrivato con i soli Boonen, Pozzato, Vanmarcke e Sagan, che fin lì non si era mai visto nelle primissime posizioni, in grado di tenere la ruota del diretto di Berna che però nel momento di massimo sforzo è stato vittima di una foratura e ha perso ulteriore terreno quando nel momento di sostituire la ruota è stato investito da Barredo (Rabobank) che rinveniva dalle retrovie; subito dopo lo scollinamento Boonen e compagnia non hanno proseguito nell’azione e Cancellara ha potuto rientrare insieme a un’altra trentina di corridori tra cui Freire, Devolder (Vacansoleil) e Hondo (Lampre) e a prezzo però di un dispendioso inseguimento senza contare il fatto che la parte più impegnativa del tracciato era ormai alle spalle.
Del marcamento tra i big hanno approfittato Chavanel, Muravyev (Astana) e Spilak (Katusha), che ha successivamente perso contatto dagli altri due, che si sono lanciati alla rincorsa di un Gatto che stava tenendo molto bene e l’hanno ripreso in cima al Tiegenberg mentre dietro gli altri uomini dell’Omega-QuickStep rompevano i cambi rendendo difficoltoso l’inseguimento; malgrado il grande sforzo effettuato il vicentino era ancora in piena lotta per il successo essendo il più veloce tra i tre ma è a sua volta incappato in una foratura e ha dovuto dire addio ai sogni di gloria. Nel tratto finale pianeggiante la Liquigas con Koren e Oss che si è messo a disposizione di Sagan si è portata al comando riuscendo a recuperare i 30” che separavano il gruppo da Chavanel e Muravyev e si è dunque arrivati allo sprint con Boonen che lanciato da Terpstra si è lanciato per primo e ha resistito per pochissimi centimetri alla rimonta di Freire: il tre volte campione del mondo iberico ha fatto valere la sua scaltrezza ma riesce difficile pensare che possa essere protagonista anche al Giro delle Fiandre ma lo stesso discorso non vale per il 31enne di Mol che è giunto al suo sesto successo stagionale e al quinto in carriera nel Gp di Harelbeke, superando così Rik Van Looy fermo a 4 vittorie, e che si è dimostrato complessivamente il più forte al di là della sfortuna che ha coinvolto Cancellara. Nettamente più distanziati gli altri con Eisel (Sky) 3° davanti a Duque (Cofidis), Vanmarcke, Degenkolb, Pichot (Europcar) e Ballan che al di là dell’8° posto finale ha corso sempre da protagonista e viste le cattive condizioni di Gilbert e Hushovd può aspirare al ruolo di capitano unico a Fiandre e Roubaix dove anche il Pozzato visto in queste ultime prove potrà aspirare quantomeno al podio: prima però andrà in scena la Gand-Wevelgem e l’uomo da battere sarà ancora Boonen che si è aggiudicato l’edizione del 2011.
Marco Salonna