TUTTO COME UN ANNO FA: CANCELLARA DOMINA, L’AUSTRALIA VINCE

marzo 17, 2012
Categoria: 1) MILANO - SANREMO, News

Il fuoriclasse elvetico risponde all’attacco di Nibali, ottimo terzo al traguardo, e Gerrans sul Poggio e tira praticamente da solo negli ultimi 6 km per poi venire beffato in volata dal 31enne di Melbourne, secondo canguro ad aggiudicarsi la Sanremo dopo il suo attuale compagno di squadra Goss nel 2011. A Sagan la volata dei battuti, subito fuori gioco Cavendish.

Foto copertina: il successo di Gerrans alla Milano – Sanremo (foto Bettini)

I 106 anni di storia e il percorso sulla carta non impegnativo ma proprio per questo di difficile interpretazione hanno fatto della Milano-Sanremo una corsa dal fascino misterioso con atleti veloci in volata come il campione del mondo Cavendish (Sky), Farrar (Garmin), Freire (Rabobank), Petacchi (Lampre), Greipel (Lotto-Belisol), Boonen (Omega-QuickStep) e il vincitore dell’edizione 2011 Goss (GreenEdge), altri in grado di fare la differenza con un’azione da finisseur come Gilbert (Bmc), Pozzato (Farnese) e Nibali (Liquigas) e altri ancora in grado di fare entrambe le cose come Cancellara (Radioshack), Boasson Hagen (Sky) e Sagan (Liquigas) senza contare gli innumerevoli altri nomi più o meno illustri candidati a un posto al sole in una corsa apertissima come poche altre.
Alla vigilia si temeva per le condizioni meteo e invece la gara si è disputata con un clima primaverile e solo un leggero vento contrario una volta approdati in Liguria con Cheng Ji (Project 1T4I), Suarez (Colombia-Coldeportes), Gruzdev (Astana), Pagani (CSF), Laengen (Team Type 1), Oroz (Euskaltel), De Negri (Farnese), Morkov (Saxo Bank) e Berdos (UtensilNord) che hanno vissuto la loro giornata di gloria andando in fuga dopo pochi km e guadagnando fino a 13′ sul plotone ridottisi a poco più di 4 sotto la spinta principalmente di Sky e Farnese all’imbocco della salita delle Manie, primo punto chiave del percorso posto al km 204 di gara. Sull’ascesa introdotta nel 2008 che aveva prodotto grandissima selezione un anno fa gli uomini della Liquigas si sono portati al comando con un’andatura in realtà non molto sostenuta ma sufficiente per mettere in difficoltà una cinquantina di atleti tra cui Farrar e soprattutto Cavendish, che in ogni caso era apparso poco brillante già alla Tirreno-Adriatico malgrado il successo di tappa in quel di Donoratico. a questo punto il ritmo si è improvvisamente alzato nei km successivi con Bmc, Katusha, Farnese e Omega-QuickStep a tirare a tutta per impedire il rientro del britannico sia dietro con gli uomini della Sky a supportare il loro leader che non è però più riuscito a rientrare: queste accelerazioni si sono fatte sentire nelle gambe dei corridori nel finale della corsa e ancor prima in quelle di Petacchi, indebolito da un’infezione intestinale che ne aveva messo in forse la partecipazione alla Sanremo, che ha alzato bandiera bianca sul Capo Berta.
Una volta ripresi i fuggitivi iniziali e tagliato fuori definitivamente Cavendish è seguita una lunga fase di attendismo proseguita sulla Cipressa affrontata a ritmo relativamente blando con ancora la Liquigas in testa e i soli Hoogerland (Vacansoleil) e Vila (Utensilnord) a tentare di andarsene venendo però immediatamente riassorbiti e si sarebbe arrivati senza colpo ferire all’imbocco Poggio se non fosse per la caduta che ha coinvolto direttamente Gilbert, che sembrava finalmente in buona giornata dopo un avvio di stagione in cui è stato la brutta copia dell’atleta dominante nel 2011, e indirettamente Di Luca (Acqua&Sapone) che è rimasto intruppato in un gruppo di una trentina di unità dicendo addio a ogni speranza di ben figurare.
Sulle prime rampe è stato ancora la Liquigas con Agnoli, successivamente raggiunto e superato da Madrazo (Movistar) a smuovere le acque in vista di un attacco di Nibali che puntualmente è avvenuto a 1 km dallo scollinamento: il recente vincitore della Tirreno-Adriatico si è alzato sui pedali con grande potenza e solo il campione australiano Gerrans (GreenEdge) è riuscito a prenderne immediatamente la ruota mentre Cancellara rimasto inizialmente sorpreso ha operato una progressione impressionante lasciando sul posto tutti gli altri, riportandosi sui primi due in cima al Poggio e prendendo il comando. Con il diretto di Berna a disegnare le curve in discesa e a mulinare i lunghi rapporti, senza ricevere nessun cambio dai compagni d’avventura se non uno brevissimo da Gerrans mentre Nibali si è mantenuto a ruota sperando nel rientro di Sagan, nei 3 km che separavano la fine della stessa dal traguardo di via Roma è apparso subito chiaro che i tre atleti di testa si sarebbero giocati il successo malgrado il grande impegno degli uomini della Katusha nel gruppetto degli inseguitori. Cancellara ha semplicemente tirato dritto fino agli ultimi 200 metri incurante dei due uomini che aveva a ruota ma nulla ha potuto allo sprint di fronte alla maggiore freschezza di Gerrans che ha portato a casa un successo insperato dopo la caduta che ne aveva condizionato il rendimento alla Parigi-Nizza e oltre a essere il secondo australiano di fila a vincere la Sanremo dopo il successo del suo attuale compagno di squadra Goss, che dal canto suo non è mai stato in corsa, può essere considerato il primo corridore con caratteristiche non da sprinter nè da passista veloce ad aggiudicarsi la Classicissima dopo Tchmil nel 1999, chiaro segnale di una corsa che alla lunga si è rivelata più impegnativa del previsto. Nibali non ha avuto chances e ha dovuto accontentarsi del terzo posto davanti a Sagan che ha regolato Degenkolb (Project1T4I), un ritrovato Pozzato, ultimo azzurro a imporsi nella Sanremo nel 2006, e Freire nella volata per il 4° posto, cui non hanno partecipato Van Avermaet (Bmc) e Boonen volati in terra senza conseguenze nell’ultima curva: con il senno del poi viene da pensare che se Nibali non fosse scattato sul Poggio e fosse rimasto al fianco di Sagan probabilmente lo slovacco avrebbe avuto maggiori chances. I corridori saranno ora attesi dalle sfide della campagna del Nord con la Gand-Wevelgem, il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix in rapida successione dal 25 marzo all’8 aprile.

Marco Salonna

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