UNO-DUE RADIOSHACK MA LA ”TIRRENO” E’ DI NIBALI
Fabian Cancellara vince secondo pronostico la crono di San Benedetto del Tronto bissando il successo del 2011 e alle sue spalle giunge un bravissimo Bennati ma la formazione di Bruyneel non riesce a mantenere il primato nella generale con lo Squalo che corona un lungo inseguimento superando Horner per 14”
Foto copertina: è Vincenzo Nibali il vincitore della Tirreno-Adriatico 2012 (foto Bettini)
Per il secondo anno consecutivo la Tirreno-Adriatico si è conclusa con una cronometro di 9,3 km sul lungomare di San Benedetto del Tronto, percorso in entrambe le direzioni con partenza e arrivo in Viale Marinai d’Italia e giro di boa in Piazza Salvo d’Acquisto dove era posto anche il rilevamento intermedio al km 4,9: la corsa è entrata subito nel vivo con le partenze di Rasmussen (Garmin) e Tuft (GreenEdge) e se il danese ex campione mondiale su pista non ha brillato il canadese ha fatto segnare un ottimo tempo resistendo per pochi centesimi all’assalto del vicecampione italiano di specialità Boaro (Saxo Bank) ma uno strepitoso Bennati (RadioShack), non nuovo comunque a ottime prestazioni nelle prove contro il tempo, ha fatto meglio per 4” superando nettamente specialisti come Grabsch (Omega-QuickStep), Millar (Garmin) e Malori (Lampre) finchè il suo compagno Cancellara, grande favorito di giornata e vittorioso un anno fa sullo stesso percorso, non ha tradito le attese facendo la differenza soprattutto nella seconda parte caratterizzata da un forte vento contrario e fermando il cronometro a 10′36”, vale a dire 3” in più rispetto al 2011 ma 12” meglio di Bennati. L’ottima giornata della RadioShack è stata confermata da Roulston che si è installato a 17” dal campione svizzero appena davanti a Stannard (Sky) ma per lungo tempo nessun altro è riuscito a portarsi nelle prime posizioni: va comunque sottolineata la buona prova di Sagan (Liquigas), che malgrado gli sforzi dei giorni precedenti ha concluso con un distacco di 23”, e di Garzelli (Acqua&Sapone), molto atteso in questa Tirreno-Adriatico ma condizionato da una bronchite, che ne ha persi 24 mentre il più volte tricolore della specialità Pinotti (Bmc) in cerca del miglior colpo di pedale dopo il lungo stop in seguito alla caduta di Macugnaga all’ultimo giro d’Italia ha disputato una prova onorevole perdendo 21” e superando di gran lunga il suo capitano Evans ancora lontano dalla condizione che gli permise nella passata stagione di indossare la maglia azzurra a San Benedetto del Tronto.
Via via hanno iniziato a partire gli uomini ben piazzati nella generale e tra questi si sono distinti Peter Velits (Omega-QuickStep), autore comunque di una Tirreno al di sotto delle aspettative, che ha chiuso a 20” da Cancellara e soprattutto Cameron Meyer (GreenEdge), apparso molto cresciuto anche in salita nei giorni scorsi, che con un grande recupero nella seconda parte si è portato al 3° posto a 16” dallo svizzero; discreta anche la prestazione di Nocentini (Ag2r) che ha difeso la sua 4a piazza dagli assalti di Hoogerland (Vacansoleil), Rodriguez (Katusha) e Scarponi (Lampre) ma la vera lotta era quella tra il leader Horner (RadioShack), Kreuziger (Astana) e Nibali (Liquigas), separati alla vigilia da soli 6”. Fin dal rilevamento intermedio è comunque apparso chiaro che il siciliano, penalizzato da una cronosquadre di apertura in cui la Liquigas aveva concesso 38” alla RadioShack e 25” all’Astana, avrebbe completato l’inseguimento alla maglia azzurra iniziato a Chieti e proseguito con il trionfo di Prati di Tivo e il secondo posto di Offida: al km 4,9 infatti lo Squalo poteva già vantare un vantaggio di 11” su Horner e 13” su Kreuziger che al traguardo, dove ha concluso in 9a posizione a 20” da Cancellara, sono diventati 20 sullo statunitense e 27 sul ceco, autore di una crono molto deludente per le sue possibilità , più che sufficienti per assicurargli il primato e un successo nella classifica finale di una corsa a tappe che mancava dalla Vuelta del 2010.
La prova contro il tempo è stata dunque vinta da Cancellara con 12” su Bennati, 16” su Meyer, Tuft e Boaro, 17” su Roulston e 18” su Stannard mentre nella generale Nibali si è imposto con 14” su Horner, 26” su Kreuziger, 53” su Nocentini e 1′00” su Hoogerland e ha avuto la meglio anche nella classifica a punti; il miglior scalatore è stato Pirazzi (Csf) mentre la maglia di miglior giovane è andata a Poels (Vacansoleil). L’attenzione si sposta ora su una Milano-Sanremo che quest’anno come non mai vedrà tantissimi atleti battersi per tagliare a braccia alzate il traguardo di Via Roma da Cavendish a Boasson Hagen, da Cancellara a Freire passando per Sagan, Greipel, il campione uscente Goss e perchè no lo stesso Nibali, non nuovo ad azioni sul Poggio e nella successiva discesa che vista la condizione che ha mostrato in questa settimana potrebbero portarlo fino al successo.
Marco Salonna