PURITO IL MARCHIGIANO COLPISCE ANCORA, NIBALI BRACCA HORNER
Dopo essersi imposto a Montelupone nel 2008 e 2009 Joaquin Rodriguez la spunta anche a Offida con un’azione da finisseur negli ultimi 2 km ma alle sue spalle giunge lo Squalo che grazie agli abbuoni si porta a 6” dallo statunitense e a 1” da Kreuziger in vista della crono conclusiva
Foto copertina: Rodriguez soddisfatto subito dopo aver tagliato il traguardo di Offida (foto Bettini)
La sesta e penultima tappa della Tirreno-Adriatico, 181 km da Offida ad Offida, si è disputata lungo un percorso senza praticamente un metro di pianura e con un circuito finale di 16 km da ripetere per 6 volte caratterizzato dallo strappo di Ponte delle Pietre, 2,4 km al 7,3% con la vetta a 4 km dal traguardo e gli ultimi 2 km anch’essi tutti all’insù seppure con pendenze più dolci, ed era dunque l’ultima occasione per Kreuziger (Astana) e Nibali (Liquigas), staccati rispettivamente di 5” e 12” dalla maglia azzurra Horner (RadioShack), di sferrare l’attacco al 41enne statunitense prima della crono finale di San Benedetto del Tronto. Dopo un’ora e mezza a velocità sostenutissima in cui in tantissimi hanno tentato la sortita finalmente al km 67 è nata la fuga Betancur (Acqua&Sapone), Laverde (Colombia-Coldeportes), Vichot (Fdj), Amador e Samoilau (Movistar), Pauwels (Omega-QuickStep) e Selvaggi (Vacansoleil) e sono stati proprio i biancoverdi di Amadio insieme agli uomini della Farnese di Oscar Gatto condurre l’inseguimento di un plotone rimasto orfano tra gli altri di Gilbert (Bmc), Boasson Hagen (Sky) e Goss (GreenEdge) che non hanno preso il via e di Cavendish (Sky) che ha abbandonato nel corso della tappa. Malgrado alcuni degli uomini di testa fossero atleti di alto spessore e il percorso e il tracciato non agevolasse gli inseguitori non si è mai avuta l’impressione che i battistrada potessero arrivare fino al traguardo e nel corso della tornata conclusiva sono stati tutti ripresi con Betancurt, Vichot, Amador e Pauwels ultimi ad arrendersi.
Una volta avvenuto il ricongiungimento si è aperta la battaglia per il successo di tappa e la classifica generale con Devolder e Poels (Vacansoleil) che sono stati i primi a sferrare l’attacco sull’ultimo passaggio a Ponte delle Pietre ma l’azione più importante è stata quella di Di Luca (Acqua&Sapone), sfortunatissimo nella tappa di Prati di Tivo in cui ha concluso 15° a 1′15” da Nibali malgrado avesse iniziato la salita finale con un distacco superiore per essere rimasto attardato nella precedente discesa: alla ruota dell’abruzzese è riuscito a portarsi il solo Scarponi (Lampre), che giorno dopo giorno è apparso in crescita di condizione, ma immediatamente dopo lo scollinamento sono rientrati Horner, Kreuziger, Gatto, Poels, Pozzovivo (Csf), Rodriguez (Katusha), Nocentini e Riblon (Ag2r) e il duo Liquigas composto da Nibali e da un Sagan che per quanto visto a Chieti avrebbe potuto vincere facilmente ma che questa volta si è messo completamente a disposizione del siciliano andando a chiudere dapprima su Di Luca e Scarponi e successivamente sul contrattacco di Riblon e Pozzovivo. Nulla ha potuto però lo slovacco di fronte allo scatto di Rodriguez che ha approfittato di un momento di distrazione dei compagni di gruppetto per involarsi a 1 km dal traguardo, guadagnare una cinquantina di metri e resistere al ritorno degli inseguitori, andando a conquistare il terzo successo in terra marchigiana alla Tirreno-Adriatico dopo quelli di Montelupone nel 2008 e nel 2009: alle sue spalle Nibali si è dimostrato nuovamente il più forte tra gli uomini di classifica precedendo Di Luca e Horner nella volata per il 2° posto e guadagnando 6” di abbuono sullo statunitense e su Kreuziger giunto 7° alle spalle di Nocentini, ritrovato ad alti livelli dopo un 2011 difficile e di Poels.
Quando manca solo la crono di 9,3 km di San Benedetto del Tronto la lotta per il primato è dunque apertissima con Horner ancora in maglia azzurra con 5” su Kreuziger e 6” su Nibali mentre sono ormai tagliati fuori tutti gli altri con Nocentini 4° a 45”, Scarponi 5° a 47”, Hoogerland 6° a 48” e Rodriguez 7° a 50”: lo statunitense ha indicato nel ceco dell’Astana il suo rivale più temibile ma per quanto visto nelle ultime tre tappe l’impressione è che Nibali abbia qualcosa in più e possa riportare la Tirreno-Adriatico in Italia dopo il successo di Evans nella passata stagione mentre il successo di tappa difficilmente sfuggirà a Cancellara che potrà far valere la sua potenza nei lunghi rettilinei che caratterizzano il percorso della crono.
Marco Salonna