LUIS LEON SANCHEZ RUGGISCE A SISTERON
Resistendo al ritorno del gruppo per una manciata di secondi, lo spagnolo corona una lunga fuga conquistando la 6a tappa della Parigi – Nizza sul traguardo di Sisteron, bruciando Jens Voigt in un tiratissimo sprint. Beffato Haussler, vincitore della volata dei battuti davanti ad un ottimo Elia Viviani. Sempre in giallo Bradley Wiggins, davanti a Westra e Leipheimer.
Foto copertina: Luis Leon Sanchez brucia Jens Voigt sul tragardo di Sisteron (foto AFP)
Doveva essere sulla carta l’occasione per il primo e verosimilmente unico arrivo di gruppo della Parigi – Nizza, dopo che la 2a frazione, la sola sin qui adatta agli sprinter, era stata martoriata dal vento che aveva sparpagliato gruppetti sulla via di Orléans. Ma se quattro giorni fa era stata una sorpresa vedere appena ventuno atleti giocarsi la vittoria di tappa, quest’oggi è stata addirittura una coppia a presentarsi a Sisteron per disputarsi la frazione, con un pugno di secondi di margine su un gruppo che ha reagito tardivamente a quella che pareva una fuga facilmente controllabile.
Luis Leon Sanchez e Jens Voigt, protagonisti del tentativo della prima ora insieme a Simon Geschke, Frederik Veuchelen, Mickael Cherel, Anthony Geslin e Daniel Navarro, erano infatti stati mantenuti dal plotone ad un massimo di 4’ e mezzo di vantaggio, lasciando immaginare che difficilmente le formazioni di uomini quali Haussler, Viviani, Guarnieri e Bole si sarebbero fatte beffare. Lo strappo della Cote des Marquises, 1300 metri al 6,8%, collocati ad una dozzina di chilometri dal termine, ha però rallentato la rimonta del gruppo, che già procedeva con più affanno del previsto. I sette di testa si sono intanto frazionati, con Voigt e Sanchez capaci di avvantaggiarsi, mentre i cinque ex compagni di avventura venivano inesorabilmente inghiottiti dalle squadre dei velocisti.
Mentre gli stessi sprinter realizzavano che i loro sforzi sarebbero stati buoni al più per il gradino più basso del podio, la coppia al comando lanciava la volata per la vittoria, sulla carta a pronostico chiuso a favore di Sanchez. Un pronostico alla fine rispettato dalla strada, ma non senza che Voigt costringesse agli straordinari l’iberico, contro ogni previsione suggerita da caratteristiche e carta d’identità dei contendenti. 14’’ più tardi, Haussler ha raccolto un amaro 3° posto, prevalendo allo sprint su un convincente Elia Viviani e su Grega Bole, rimasto un po’ chiuso nei metri finali. Nei dieci, per quel che concerne i colori italiani, anche Jacopo Guarnieri, preceduto dal norvegese Kristoff, dai francesi Dumoulin e Feillu e dall’olandese De Kort.
Se la lotta per il traguardo parziale ha sorpreso, non altrettanto è avvenuto nella sempre apertissima sfida per la maglia gialla, rimasta sulle spalle di Bradley Wiggins, che può gestire 6’’ su Lieuwe Westra e 10’’ su Levi Leipheimer. Assai meno rilassanti per il capoclassifica promettono di essere le due frazioni conclusive, con la cronoscalata del Col d’Eze in programma per domenica quale probabile momento chiave della corsa. Già domani il britannico dovrà comunque essere vigile, in virtù delle quattro salite in programma tra Sisteron e Nizza, l’ultima delle quali – il Col de Vence – di 1a categoria. A favore del tri-olimpionico giocherà tuttavia la smisurata passione di Christian Prudhomme per tappe con decine e decine di chilometri tra la cima dell’ultimo colle e l’arrivo: dopo aver disseminato il Tour 2012 di nefandezze simili, il direttore della Grande Boucle ha infatti pensato bene di concedere 55 km tra l’ultimo GPM e il traguardo della Promenade des Anglais. Improbabile dunque che i big, alla vigilia del gran finale, vogliano dissipare energie preziose, anche se una graduatoria corta come quella attuale, aperta sulla carta almeno fino alla 10a piazza di Robert Kiserlovski (1’21’’ il suo ritardo), obbliga a non escludere a priori dei ribaltamenti.
Matteo Novarini