LA LAMPRE C’E', MEERSMAN DI PIU’
Sembra fatta per il primo successo stagionale della formazione blu-fucsia che dopo un gran lavoro per tutta la seconda parte della tappa porta Bole in testa sul rettilineo finale di Rodez ma il campione sloveno viene rimontato dal belga della Lotto-Belisol che conquista il successo parziale mentre Wiggins mantiene senza patemi la maglia gialla
Foto copertina: Meersman vince a Rodez (foto Bettini)
La quarta tappa della Parigi-Nizza, 178 km da Brive-la-Gaillarde a Rodez, si prestava a diverse possibili interpretazioni con un percorso in cui le difficoltà altimetriche non mancavano con cinque gran premi della montagna di cui due di seconda categoria ma anche ampi spazi per recuperare e un finale particolare con la Côte de Bourran uno strappo di 400 metri all’8% di pendenza prima degli ultimi 2 km completamente pianeggianti: con una classifica già molto allungata ci si poteva attendere un gruppetto nutrito di fuggitivi che avrebbe marciato fino al traguardo e invece ad andare in avanscoperta dopo 10 km senza neppure faticare troppo per avere il via libera dal plotone sono stati i soli Fédrigo (Fdj), Mate (Euskaltel), De Clercq (Lotto-Belisol), il pluricampione mondiale su pista Howard (GreenEdge) e Péraud (Ag2r), atleta che alla vigilia puntava ad ottenere un ottimo piazzamento nella generale ma che è rimasto fuori dalle zone alte dopo aver perso terreno nella tappa di Orléans per via dei ventagli. Malgrado l’asperità più importante, la Côte de Fangas, fosse posta nella parte iniziale del percorso nessun altro si è mosso alla caccia dei 5 uomini di testa che hanno potuto guadagnare fino a 5′20” finchè prima la Rabobank di Luis Leon Sanchez, già 4° nella tappa di Lac de Vassivière, e poi la Lampre non hanno sostituito la Sky della maglia gialla Wiggins in testa al gruppo: il lavoro dei blufucsia ancora a secco di successi in questo 2012 non era per Cunego che troverà nei prossimi giorni terreni più adatti ai suoi mezzi ma per Bole, corridore veloce e resistente sulle brevi salite che già in passato si è tolto diverse soddisfazioni lungo le strade francesi.
Il vantaggio dei battistrada ha iniziato così a scendere fino al ricongiungimento avvenuto ai piedi della Côte de Aubert de Cres la cui vetta era posta a 15 km dal traguardo: qui si è scatenata la bagarre nel gruppo e ne hanno fatto le spese tra gli altri Boonen (Omega-QuickStep), Kittel (Project 1T4I), Basso (Liquigas) che ormai interpreta questa Parigi-Nizza solo come allenamento in vista delle prossime prove e un Hushovd (Bmc) ancora in ritardo di condizione mentre davanti si è mossa la maglia a pois De Gendt (Vacansoleil) la cui azione però è durata solo qualche km e non ha avuto altri effetti se non quello di incrementare il vantaggio nella speciale classifica, così come non ha avuto esito il contropiede di Di Gregorio (Cofidis) mentre una caduta ha tagliato fuori Gerrans (GreenEdge), uno degli uomini da battere per il successo parziale.
Sulla Côte de Bourran, comunque troppo breve per poter fare la differenza, gli uomini della Movistar che fino a quel momento non avevano mai messo il naso avanti si sono posti al comando con Rojas a scandire un ritmo altissimo per Valverde e a chiudere sullo scatto di Kloeden ma poi sono stati nuovamente i Lampre a prendere in mano la situazione con Cunego in testa a tirare in prima persona e Pietropolli che ha aperto la strada a Bole: il campione sloveno si è trovato in posizione ideale per disputare lo sprint ma è partito forse troppo lungo e Meersman (Lotto-Belisol), già 3° nella tappa di Lac de Vassivière, è riuscito a saltarlo e a conquistare il secondo successo stagionale dopo una tappa alla Volta ao Algarve; Bole ha quindi dovuto accontentarsi della piazza d’onore davanti a Westra (Vacansoleil), Florencio (Katusha) e Hivert (Saur-Sojasun) mentre Valverde non è riuscito a prendere il rettilineo finale nelle posizioni di testa e non è andato oltre l’8° posto subito davanti a Gavazzi (Astana) al terzo piazzamento nei 10 consecutivo.
Le prime posizioni della generale restano immutate con Wiggins che deve difendere 6” su Leipheimer, 11” su Van Garderen, 14” su Chavanel, 18” su Monfort e Westra e 20” su Valverde mentre Gavazzi è 11° a 44”: i corridori sono però ora attesi dalla tappa regina, 178,5 km da Onet-le-Château a Mende con arrivo sulla montagna resa celebre dall’impresa di Jalabert al Tour del 1995 e intitolata al campione di Mazamet senza contare il fatto che prima degli ultimi 3 km al 10% i corridori dovranno affrontare altre cinque salite tra cui l’insidiosa Côte de l’Estrade a 30 km dal traguardo e la Côte de Chabrits immediatamente prima dello strappo finale.
Marco Salonna