QUESTA OMEGA E’ DAVVERO BOONEN
Ennesima prestazione monstre della formazione di Lefevere che attacca sfruttando il vento laterale mettendo 4 uomini su 21 nel primo gruppo e vince anche la tappa con il belga che supera allo sprint Rojas e Degenkolb mentre un attivissimo Wiggins strappa la maglia gialla a Larsson rimasto nel secondo gruppo
Foto copertina: la grinta di Boonen a Orleans (foto Bettini)
La seconda tappa della Parigi-Nizza, 185,5 km da Mantes-la-Jolie a Orléans, era indubbiamente la più agevole tra le 8 proposte in questa edizione dal punto di vista altimetrico ma già prima della partenza si temeva per il forte vento laterale che avrebbe potuto condizionare la corsa come puntualmente è accaduto: i primi 90 km sono stati infatti percorsi ad andatura blanda con il solo Kaisen (Lotto-Belisol) a tentare l’azione solitaria guadagnando fino a 3′ ma subito dopo il rifornimento l’Omega-QuickStep su un tratto particolarmente esposto alle raffiche ha scatenato la bagarre con Boonen, Leipheimer, Chavanel e Maes portando fuori un gruppo di 30 corridori che sono poi divenuti i 21 che hanno tirato dritto fino al traguardo mentre Kaisen è stato ripreso e staccato. Oltre ai quattro atleti della formazione belga sono rimasti davanti Monfort (Radioshack), Wiggins e Thomas (Sky), Valverde e Rojas (Movistar), Ravard (Ag2r), Gavazzi e Kiserlovski (Astana), Westra (Vacansoleil), Jeannesson (Fdj), Klier e Vanmarcke (Garmin), Phinney e Van Garderen (Bmc), Spilak e Vicioso (Katusha) e Degenkolb (Project 1T4I) mentre il resto del gruppo si è disintegrato per poi ricomporsi in due grandi blocchi composti ciascuno da un’ottantina di unità : nel primo sono rimasti la maglia gialla Larsson (Vacansoleil), Menchov (Katusha), Cunego (Lampre), Coppel (Saur), Frank Schleck (RadioShack), Voeckler (Europcar), il campione uscente Tony Martin (Omega-QuickStep) e Viviani (Liquigas) che per pochissimo ha mancato l’aggancio con i 21 di testa mentre nel secondo da subito staccatissimo sono rimasti Andy Schleck (RadioShack), in assoluto uno dei primissimi a perdere terreno, Pèraud (Ag2r), Taaramae (Cofidis), Anton (Euskaltel) e Basso (Liquigas), vittima di una caduta senza conseguenze nella prima parte di gara.
Il gruppo di testa ha proseguito ad andatura altissima con Boonen e Wiggins, che è andato anche a prendere 3” di abbuono all’ultimo sprint intermedio assicurandosi la maglia gialla anche in caso di un eventuale rientro di Larsson, tra i più attivi mentre il primo gruppo inseguitore ha impiegato diversi km a trovare l’accordo e quando la Saur-Sojasun e la Rabobank hanno iniziato a a tirare con convinzione il vantaggio di Wiggins e compagni aveva ormai superato i 2 minuti ed è rimasto tale anche quando davanti il ritmo è rallentato e si è iniziato a pensare al successo di tappa: nuovamente l’Omega-QuickStep ha però preso in mano la situazione dapprima con Chavanel e poi con Maes che in coincidenza con lo striscione dell’ultimo km ha dapprima chiuso sullo scatto di Vanmarcke, l’unico che ha provato ad anticipare lo sprint, e poi ha lanciato perfettamente Boonen che ha dapprima resistito al tentativo di rimonta di Degenkolb e poi ha allungato andando a imporsi nettamente davanti al campione spagnolo Rojas e al tedesco che ha forse risentito dello sforzo profuso per rientrare dopo una foratura a circa 10 km dal traguardo mentre Vanmarcke che ha forse peccato di generosità ha chiuso ai piedi del podio e Gavazzi unico azzurro nel primo gruppo ha raccolto un onorevole 5° posto, mentre il gruppo con Larsson e Cunego ha limitato i danni chiudendo con un distacco di 2′29” comunque sufficiente per tagliare fuori questi uomini dai giochi per il successo finale e quello con Basso e Andy Schleck è sprofondato addirittura a 10′58”. Per Boonen si tratta del quinto successo stagionale mentre sono addirittura 17 quelli complessivi dell’Omega-QuickStep, di gran lunga la formazione leader in questa speciale graduatoria.
La lotta per la classifica generale è dunque già ristretta a non più di una decina di atleti con Wiggins che guida con 6” su Leipheimer, 7” su Boonen, 11” su Van Garderen, 14” su Chavanel, 18” su Monfort e 21” su Phinney mentre Valverde è 11° a 30” e avrà una ghiotta occasione per guadagnare terreno sui rivali nella terza tappa, la Vierzon-Le Lac de Vassivière di 194 km di cui gli ultimi 5 tutti all’insù con una pendenza media del 4%.
Marco Salonna