RAMIREZ, IL GIORNO PIU’ BELLO
Il 33enne andaluso conquista il successo più importante della carriera proprio sulle strade di casa battendo allo sprint i compagni di fuga Mate e Routley mentre il gruppo regolato da Freire arriva a un soffio dai primi tre senza però riuscire a completare l’aggancio.
Foto copertina: Javier Ramirez alza le braccia sul traguardo di Benalmadena (foto Bosco Martin)
La prima tappa della Vuelta Andalucia, 197,9 km da Zahara de los Atunes a Benalmádena, si poteva suddividere in due tronconi con la prima parte piuttosto nervosa e caratterizzata da tre gpm sia pure di 3a categoria e la seconda interamente pianeggiante: al km 4 è nata la fuga che ha caratterizzato la corsa ad opera del canadese Routley (Spidertech) e di tre andalusi, Ramirez (Andalucia), Mate (Cofidis) e Dominguez (Nsp) vogliosi di mettersi in evidenza sulle strade di casa, mentre Niermann (Rabobank) ha tentato a sua volta di agganciarsi ma senza successo. La composizione del quartetto faceva pensare che si trattasse del classico tentativo di pochi uomini tipico delle prime frazioni di una corsa a tappe e facilmente neutralizzabile dal gruppo ma gli inseguitori hanno lasciato fare e i battistrada hanno potuto acquisire fino a 11′30” di vantaggio e soprattutto hanno potuto farlo senza spendere troppe energie.
Finalmente una volta iniziato il lungo tratto pianeggiante che dalla cima dell’ultima salita, l’Alto de Jimena, portava al traguardo la Project 1T4I della maglia rossa Gretsch, la Saur di Coppel e la RadioShack di Bennati e Irizar hanno iniziato a spingere, anche perchè a rischio non c’era solo il successo parziale ma anche la classifica generale qualora i quattro di testa fossero giunti con troppo vantaggio al traguardo: il gap inizialmente è sceso rapidamente ma in seguito anche i battistrada hanno aumentato l’andatura ed è stato tutto più difficile per gli inseguitori.
A provare a dare uno scossone a 20 km dal traguardo, quando il vantaggio dei quattro era intorno ai 3′, è stata la Rabobank che aveva in Gesink, Mollema e Kruijswijk tre possibili candidati al successo finale e in Matthews forse l’uomo più veloce in caso di arrivo allo sprint, ma non c’è stato nulla di fare e sia pure di un soffio i fuggitivi, rimasti in tre per il cedimento di Dominguez, sono riusciti ad approdare Benalmádena ancora davanti e nella volata ha avuto la meglio Ramirez su Mate e Routhley, mentre il gruppo giunto a soli 3” è stato regolato da Freire (Katusha) su Lobato (Andalucia), Cardoso (Caja Rural), Matthews e Bennati. Per Ramirez, compagno d’allenamento di Contador e che come il madrileno sembrava destinato a una brillante carriera nel momento in cui entrambi passarono pro alla corte di Manolo Saiz, si tratta del terzo successo da professionista nonchè indubbiamente quello di maggiore spessore dopo che in passato si era imposto nel Memorial Sanroma del 2008 e in una tappa al Giro del Cile in questa stagione.
La classifica generale rimane invariata con Gretsch al comando con 2” su Irizar, 3” su Coppel, 6” su Matthews, 8” su Bille e 10” su Brandle ma verrà rivoluzionata al termine della seconda tappa, 144,7 km da Malaga a Alto Santuario Virgen de Araceli con l’impegnativo Puerto de Torcal nella fase iniziale e soprattutto gli ultimi 5 km in salita con punte del 18% anche se alternate a tratti molto più agevoli.
Marco Salonna