BOZIC, DUECENTO METRI DI FUOCO

settembre 4, 2009
Categoria: News

Lo sloveno della VacanSoleil vince la 6a tappa della Vuelta 2009, 176,8 km con partenza e arrivo a Xativa, precedendo nettamente Farrar e Bennati allo sprint, al termine di una tappa disputata in un clima torrido. Finale combattutissimo, con attacchi da parte di Ballan, Breschel, De La Fuente, Gilbert, Moncoutié e Hoogerland. Greipel resta leader, ma domani la cronometro di Valencia riscriverà la classifica generale.

La Vuelta 2009 ricorda sempre più un Tour de France. Già nei giorni scorsi abbiamo parlato della prima settimana molto piatta, già ieri abbiamo accennato al gran caldo, che oggi è tornato a tormentare i corridori. Oggi, sul traguardo di Xativa, guardando la volata di Borut Bozic, 29enne sloveno di Idrija, a 50 km dal confine italiano, ci è poi sembrato di essere tornati indietro nel tempo di due mesi, a quando, sulle strade di Francia, Mark Cavendish monopolizzava gli sprint, vincendo regolarmente con una bicicletta di vantaggio o più. Quando mancavano 230 metri al traguardo, e già speravamo che Daniele Bennati potesse fare bottino pieno, forte di un invidiabile piazzamento a ruota di Tyler Farrar, accanto all’aretino e allo yankee è sfrecciato un proiettile in maglia gialloblu, che ha preso di prepotenza la testa del gruppo, e nei primi metri ha sostanzialmente levato di ruota l’uomo Garmin. Negli ultimi metri, Bozic ha pagato la fisiologica flessione dovuta ad una volata tanto lunga, che gli è costata però soltanto una minima parte del margine accumulato, e gli ha comunque consentito di tagliare il traguardo a braccia alzate, con una bicicletta e mezzo di margine su Farrar.

Prima dello show di Bozic, e di un finale incertissimo, di cui tra poco diremo, la tappa era cominciata sui binari usuali. Talmente usuali, anzi, che non solo il canovaccio, per 160 km, è stato identico a quello dei giorni scorsi, ma addirittura due dei quattro fuggitivi della prima ora, José Antonio Lopez Gil e Matthé Pronk, avevano già tentato la fortuna ieri. I due, in compagnia di Bingen Fernandez e Aitor Perez Arrieta, hanno allietato per quanto possibile il sonnacchioso, bollente (altra giornata da 35°) pomeriggio degli spettatori, arrivando a toccare un vantaggio massimo di 5’40’’, e presentandosi agli ultimi 50 km con un margine ancora superiore ai 3’.

La reazione del gruppo, guidata dal Team Columbia, non ha comunque tardato ad arrivare e a sortire i suoi effetti, finché Fernandez e Lopez Gil, ultimi a mollare, cui si era aggiunto Tiralongo, autore di un improbabile contrattacco, hanno alzato bandiera bianca a 17 km al traguardo, quando il circuito finale attorno a Xativa era iniziato da 14. 2 km più tardi, quando ormai lo sprint a ranghi compatti appariva quasi inevitabile, una salitella di poco più di 2 km ha acceso le voglie di Alessandro Ballan, che è evaso dal gruppo con una fiondata cui solo Matti Breschel è riuscito a replicare. Il duo italo-danese ha costruito in breve un margine intorno ai 15’’, che è rimasto più o meno stabile per 2-3 km. Proprio quando da dietro sono rientrati David De La Fuente e Philippe Gilbert, che avrebbero potuto far aumentare sensibilmente le possibilità di successo degli attaccanti, l’azione dei promotori del tentativo è scemata, e i due nuovi arrivati non hanno voluto prendere in mano la situazione.

Nemmeno il tempo di poter sentenziare “gruppo compatto”, che subito Gilbert, la cui brillantezza era già risultata più che evidente ieri, è partito al contrattacco. Il belga aveva probabilmente speso troppo per ricucire il gap da Ballan e Breschel, ma il suo scatto è stato comunque utile a spianare la strada al contropiede di David Moncoutié, partito ai -4. Al francese si è aggiunto un chilometro più tardi l’olandese Johnny Hoogerland, e la coppia è riuscita a mantenere un lieve margine sul plotone sino all’ultimo chilometro, quando la strada, fino ad allora un saliscendi ininterrotto, si è fatta definitivamente piatta, permettendo al plotone di chiudere.

Il volatone che così tanti atleti avevano tentato di scongiurare è così diventato l’unico epilogo possibile, e Bozic ha avuto via libera per prodursi nel personalissimo show che abbiamo descritto in apertura. Per lo sloveno si tratta della sesta affermazione stagionale, dopo le tre tappe consecutive al Giro del Belgio e i singoli successi parziali ottenuti al Giro della Polonia e a quello del Limosino. Grazie ai 20’’ di abbuono, Bozic si è installato al 6° posto in classifica generale, a 23’’ da Andre Greipel, rimasto in maglia amarillo malgrado il modesto 9° posto odierno. Boonen resta 2° a 6’’, Bennati rimane 3°, ora a 9’’, ma è ora affiancato da Farrar. I primi uomini di classifica sono Ivan Basso e Alejandro Valverde, che coabitano in 7a posizione.

Bozic sfreccia sul traguardo di Xativa (foto EFE - articolo e copertina)

Bozic sfreccia sul traguardo di Xativa (foto EFE - articolo e copertina)

Malgrado una classifica cortissima (53 corridori in 1’), il nome del corridore che domani pomeriggio, al termine della 7a frazione, vestirà le insegne del primato, pare già scritto. È infatti praticamente impossibile pensare ad un favorito diverso da Fabian Cancellara per i 30 km a cronometro attorno a Valencia che tra meno di 24 ore segneranno l’inizio della vera Vuelta 2009, e altrettanto improbabile pare l’eventualità che l’elvetico non recuperi i 18’’ che lo separano dal capoclassifica. Per quanto l’incertezza per quel che concerne il successo di tappa sia prossima allo zero, i motivi di interesse per la prova contro il tempo di domani però non mancano, anzi. In primo luogo, la crono riscriverà i distacchi che separano i pretendenti al successo finale, con corridori quali Evans e Vinokourov che saranno chiamati a mettere tra sé e gli scalatori un margine discretamente consistente, in previsione delle molte montagne che seguiranno. In seconda battuta, sulla condizione di buona dei candidati alla maglia oro madrilena aleggiano ancora parecchi dubbi, che domani verranno in buona parte spazzati via.

Nella storia di questa Vuelta ancora tutta da scrivere, però, una cosa è certa: le giornate d’oro dei velocisti, dopo la scorpacciata di pianura di questa prima settimana, sono terminate. Da domani a lunedì 14 settembre, la scena sarà tutta per i big, che si confronteranno in cinque tappe di alta montagna (tutte con arrivo in salita), una cronometro e altre tre tappe intermedie da prendere con le molle. L’appuntamento, per Bozic, Greipel, Farrar & co., è a Puertollano, tra undici giorni.

Matteo Novarini

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