MORENO COME ARGENTIN, MOSER COME FRANCESCO: SUO IL LAIGUEGLIA
Con un’azione da finisseur che ricorda quelle dei due campioni degli anni ‘80 il 21enne della Liquigas, ultimo rampollo della dinastia di Palù di Giovo, si aggiudica la corsa del Ponente ligure davanti a Rubiano e Montaguti.
Foto copertina: Moreno Moser anticipa tutti sul traguardo del Laigueglia (foto Riccardo Scanferla)
La 49a edizione del Trofeo Laigueglia, vinto in passato da campioni come Merckx, Bitossi, Maertens, De Vlaeminck, Saronni, Armstrong, Museeuw e Bartoli, si è snodata lungo un percorso di 196,5 km con partenza e arrivo nella cittadina del savonese e caratterizzato dall’ascesa del Passo Balestrino, da quella di Paravenna da ripetere per due volte, da quella di Testico e a 5 km dal traguardo da uno strappo di 1500 metri che da Andora porta in località Pinamare con il Capo Mele ad interrompere la discesa che separava la vetta dal traguardo. Le stelle di quest’edizione del Laigueglia erano Cunego (Lampre) e Basso (Liquigas), entrambi all’esordio stagionale, e Pozzato (Katusha), che malgrado da meno di una settimana sia stato operato alla clavicola fratturata in Qatar ha scelto di rientrare subito alle corse per non perdere giorni di preparazione in vista di Sanremo, Fiandre e Roubaix: accanto a loro il campione uscente Pietropolli (Lampre), Capecchi (Liquigas), Belletti e Montaguti (Ag2r), i fratelli Haedo (Saxo Bank), Gavazzi, Gasparotto e Ponzi (Astana), Pineau (Omega-QuickStep), Giampaolo Caruso e Vicioso (Katusha), Offredo (Fdj), Malacarne (Europcar), Ginanni e Garzelli (Acqua&Sapone), Sella e Serpa (Androni), Duarte (Colombia Coldeportes), Modolo e Pozzovivo (Csf) e Baliani (Nippo).
Dopo una serie di attacchi la fuga buona è nata al km 19 ad opera di Ermeti (Androni) e Balloni (Farnese) sui quali si è portato dapprima Dodi (Team Idea) e al termine di un lungo inseguimento anche Garofalo (Nippo) e Osoriu (Colombia-Coldeportes) mentre Fanelli (Utensilnord) è arrivato fino a 20” dagli uomini di testa ma non ha potuto completare l’aggancio ed è rimasto a lungo nella terra di nessuno prima di lasciarsi riassorbire da un gruppo che ha accumulato un distacco massimo di 8′25” in vetta al primo passaggio sulla salita di Paravenna. Sono stati gli uomini della Liquigas e in seconda battuta quelli di Lampre e Astana ad incaricarsi dell’inseguimento finchè al km 162 il plotone, ridotto a una sessantina di unità e di cui non facevano più parte Ginanni, Garzelli, Ponzi e Pozzato, non è tornato compatto se si eccettua un allungo di Malacarne che ha guadagnato una trentina di secondi sulla seconda ascesa di Paravenna ma è stato ben presto riassorbito.
Dopo un breve allungo di Durasek (Adria Mobil) la corsa si è accesa sulle rampe che portavano a Testico quando Brutt (Katusha) ha attaccato portandosi dietro Rogina (Adria Mobil), Rocchetti (Utensilnord), un Moreno Moser (Liquigas) che si è mantenuto a ruota senza collaborare e piuttosto sorprendentemente anche Modolo che ha scelto di non attendere l’eventuale sprint: in ogni caso anche quest’azione non ha avuto successo e il gruppo pur perdendo ulteriori elementi ha annullato il gap nella successiva discesa sotto la spinta dei Lampre che hanno anche chiuso sullo scatto di Reda (Omega-QuickStep); a 5 km dal traguardo dunque erano davanti 50 corridori e tutto si sarebbe deciso nel finale.
Lungo lo strappo verso Pinamare la Liquigas ha tenuto un’andatura sostenutissima con Longo Borghini e il gruppo si è ridotto a una ventina di unità ma nessuno ha tentato di andarsene; l’allungo decisivo è avvenuto invece a 3 km dalla conclusione quando Moser è riuscito a fare il vuoto e grazie anche al supporto dei compagni Capecchi e Nerz che rompevano i cambi dietro è riuscito ad accumulare un leggero margine di vantaggio e mantenerlo fino al traguardo: il solo Montaguti ha tentato di riportarsi sul neoprofessionista trentino ma è stato bloccato dai crampi e il 21enne nipote di Francesco, figlio di Diego e fratello di Leonardo Moser ha tirato dritto fino al traguardo resistendo al ritorno degli inseguitori e completando una giornata perfetta per la Liquigas visto il successo di Nibali in Oman; lo sprint per il secondo posto è stato vinto da Rubiano (Androni) davanti a Montaguti, Brambilla (Csf), Gavazzi, Frapporti (Team Idea) e Gasparotto in un gruppo di cui faceva parte anche Cunego mentre Basso si è ritirato nel finale dopo essere stato comunque sempre nelle primissime posizioni. Data la cancellazione del Giro di Sardegna il prossimo appuntamento con il calendario italiano sarà il Giro del Friuli il 1° marzo.
Marco Salonna