LO SQUALO TORNA A MORDERE A GREEN MOUNTAIN

febbraio 18, 2012
Categoria: News

Vincenzo Nibali reduce da un 2011 costellato di piazzamenti ma senza vittorie attacca sulla salita finale, giunge solitario al traguardo e per appena 1” non riesce a conquistare la maglia gialla che va a Peter Velits ultimo a cedere la ruota del siciliano.

Foto copertina: Vincenzo Nibali impegnato sulle rampe dell’ascesa finale (foto AFP)

Come accaduto nel 2011 in cui ad imporsi fu Gesink che perfezionò l’opera nel giorno successivo aggiudicandosi la prova a cronometro il Giro dell’Oman aveva il suo momento clou sulla Green Mountain, salita di 6 km al 10% di pendenza media che giungeva al termine di una frazione di 157 km senza particolari asperità prima di quella conclusiva partita da Sultan Qaboos University. La corsa è vissuta sulla fuga di due velocisti come Henderson (Lotto-Belisol) e Eisel (Sky), due atleti già visti spessissimo all’attacco in quest’avvio di stagione come Clarke (Astana) e Kohler (Bmc), l’olandese Timmer (Project 1T4I) e il nostro Gatto (Farnese), ancora lontano dalla condizione che gli ha permesso di vincere 4 corse tra cui una tappa del Giro nel 2011; il gruppo non si è comunque preoccupato eccessivamente un po’ per il vento contrario che ha frenato l’azione dei fuggitivi e un po’ perchè tra di essi non c’erano uomini pericolosi in classifica ed è stato sufficiente l’aumento dell’andatura nel momento in cui le squadre si preoccupavano di portare i capitani davanti all’imbocco dell’ultima salita per annullare un gap che non aveva comunque mai superato ai 3′30”.
Tutto si è dunque deciso come prevedibile negli ultimi 6 km e visto il forcing iniziale della Katusha ci si aspettava che fosse Rodriguez a lanciare l’attacco ma il catalano non si è mosso ed è rimasto sui pedali quando è stato Nibali (Liquigas) il primo a muoversi a 5 km dal traguardo. L’unico a resistere al messinese è stato il 3° della Vuelta 2010 Peter Velits (Omega-QuickStep) che però a seguito di un’ulteriore accelerata del siciliano ha dovuto alzare bandiera bianca mentre alle loro spalle si è formato un gruppetto guidato dal duo Fdj Casar-Jeannesson, già protagonisti nell’ultimo Tour de France quando furono fondamentali scendendo dal Galibier nel riportare il gruppetto di Evans su quello di Contador e Andy Schleck. Nibali ha proseguito nella sua azione guadagnando fino a 30” su Velits, che alla vigilia lo precedeva di 15” nella generale, ma nel finale lo slovacco ha reagito chiudendo a soli 10” dallo Squalo e questo sforzo ha fatto sì che al termine fosse lui a indossare la maglia gialla seppur con appena 1” di vantaggio, mentre dietro ai due duellanti Casar ha chiuso 3° a 25”, Jeannesson 4° a 30”, uno strepitoso Gallopin (RadioShack) 5° a 37” e molto più brillante del presunto capitano di giornata Fuglsang che ha accusato un ritardo di 1′46”, Slagter (Rabobank) 6° a 47” e Rodriguez solo 7° a 55” appena davanti a un Cancellara (RadioShack) che già nella passata stagione si dimostrò molto a suo agio sulla Green Mountain anche perchè più avanti nella preparazione rispetto ad altri in vista delle classiche del Nord; l’arrivo era invece proibitivo per la maglia gialla Greipel (Lotto-Belisol) che è salito con il suo passo e ha accusato un ritardo di 8′08”. Oltre a far ben sperare per le corse future Nibali è tornato a conquistare un successo che, a parte quello ottenuto nella cronoscalata del Nevegal in seguito alla squalifica di Contador, mancava dal settembre 2010 con la classifica finale della Vuelta mentre l’ultima occasione in cui il siciliano tagliò per primo il traguardo risale al Trofeo Melinda che precedeva la corsa a tappe iberica.
Come detto solo 1” separa Velits da Nibali e vedremo se ci sarà battaglia per gli abbuoni nell’ultima tappa, 130,5 km pianeggianti da Al Khawd a Matrah Corniche; le altre posizioni sono invece abbastanza consolidate con Gallopin 3° a 17”, Casar 4° a 21” e Jeannesson e Slagter 5° e 6° a 30”.

Marco Salonna

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