DA CUMMINGS A PORTE E’ SKY-SHOW A MALHAO
Come accaduto un anno fa è lo squadrone britannico a dominare la tappa regina della Volta ao Algarve con Wiggins, Froome e la maglia gialla Boasson Hagen che si mettono a disposizione dell’australiano che vince per distacco davanti agli idoli di casa Machado e Rui Costa e ipoteca il successo finale
Foto copertina: il successo di Porte sull’Alto do Malhao (foto José António Fernandes)
Dopo tre tappe non facili ma interlocutorie la fase decisiva della Volta ao Algarve si è aperta con la quarta frazione, 194,6 km da Castro Marim all’Alto de Malhão con tre gran premi della montagna in rapida successione nel finale e il tradizionale arrivo in salita che nelle passate edizioni della corsa ha visto i successi di Colom, Contador e Cummings, che in questa stagione è passato dalla Sky alla Bmc ma non ha potuto tentare il bis a causa di una caduta nelle fasi iniziali della corsa che lo ha costretto al ritiro.
Dopo 28 km dalla partenza è nata una fuga importante ad opera di Riblon (Ag2r), Burghardt (Bmc), Maaskant (Garmin), Klostergaard (Saxo Bank), Vanspeybrouck (Topsport Vlaanderen), McLaughlin (An Post-Sean Kelly), Gonçalves (Onda) e della grande speranza azzurra per le classiche Trentin (Omega-QuickStep) ma il Team Sky ha deciso che non doveva esserci spazio per nessuno e ha iniziato a condurre il plotone con un’andatura sostenutissima che è continuata per tutto il resto della tappa: sulla carta data la buona posizione in classifica di Boasson Hagen, Froome, Porte e Wiggins e le loro qualità di cronomen in vista della prova contro il tempo conclusiva di Portimão i britannici avevano interesse a mantenere lo status quo ma probabilmente sentendosi battuti dal campione del mondo della specialità e vincitore della passata edizione dell’Algarve Tony Martin (Omega-QuickStep) hanno scelto di fare la corsa dura per mettere in difficoltà il tedesco.
L’azione degli uomini in maglia nera ha comunque fatto sì che i fuggitivi venissero ben presto ripresi, che il tentativo di contrattacco di Barredo (Rabobank) e Kadri (Ag2r) durasse pochi km e che il gruppo iniziasse sulle varie salite a perdere elementi con Kloeden (RadioShack) tra i primi a farne le spese oltre ai pochi velocisti presenti in gara. Sulla penultima ascesa di giornata, l’Alto de Cavalos la cui vetta era posizionata a 14 km dal traguardo, prima Lovkvist e poi in prima persona la maglia gialla Boasson Hagen e il 2° dell’ultima Vuelta Froome hanno effettuato il forcing riducendo il gruppo a una trentina di unità e a quel punto sembrava che il capitano di giornata dovesse essere Wiggins ma il pluricampione olimpico e mondiale su pista una volta esauritosi il lavoro dei compagni si è portato a sua volta al comando spianando la strada a Porte che ha replicato all’attacco di Machado (RadioShack) e Rui Costa (Movistar) all’inizio della salita finale, 3 km al 7% di pendenza media, e ha operato una serie di scatti fino a rimanere da solo al comando e vincere con 8” sui due portoghesi, 24” su Hoogerland e Poels (Vacansoleil) e Van den Broeck (Lotto-Belisol), 31” su Talansky (Garmin), 35” su Mendes (LA-Antarte) e 40” su Martin e Wiggins: questo successo potrebbe aprire nuove frontiere in chiave grandi Giri per l’australiano cresciuto ciclisticamente nel nostro Paese che fin qui aveva ottenuto un 6° posto al Giro 2010 indossando per diversi giorni la maglia rosa e diversi altri piazzamenti in brevi corse a tappe ma che in salita non aveva mai prodotto performances di questo livello.
Porte è ora l’uomo da battere in una Volta ao Algarve che lo vede al comando con 12” su Machado, 14” su Rui Costa e 34” su Hoogerland, Poels e Van den Broeck anche se sia Martin 10° a 50” che Wiggins 12° a 52” sono ancora pienamente in gioco almeno per gli altri due posti sul podio; in attesa della crono conclusiva la quarta tappa, 186,3 km da Vilamoura a Tavira, dovrebbe veder tornare alla ribalta le ruote veloci malgrado la presenza di uno strappo a una decina di km dal traguardo.
Marco Salonna