LA ETAPA DEL DÍA: XÀTIVA – XÀTIVA

settembre 4, 2009
Categoria: News

Ultima giornata per velocisti prima del week end di “fuoco” (e non solo per le temperature) che proporrà le prime frazioni chiave della Vuelta 2009. Non sarà facile, però, arrivare tutti assieme sul traguardo di Xàtiva, complici un finale particolarmente tortuoso e difficile, che sicuramente tarperà le ali a diversi velocisti e, invece, le metterà a molti coraggiosi attaccanti, destinati ad avere più margini di movimento rispetto al Gilbert che abbiamo visto in avanscoperta nel finale di Vinaròs. Curve e strappi fino al 17% potrebbero rimandare di dieci giorni la sfida tra gli sprinter: solo alla 16a tappa la Vuelta riproporrà un traguardo tarato sulle loro potenzialità

Una tappa col veleno nella coda. Non poteva essere tracciata altrimenti la frazione che si snoderà attorno alla città dei Borgia, il casato della tremenda Lucrezia, passata alla storia come avvelenatrice d’amanti (sembra, però, che si tratti solo di leggenda, creata dal “gossip” rinascimentale). A prima vista quello di Xàtiva pare un traguardo ancora alla portata dei velocisti e c’è un 50% di probabilità che sarà così. Oramai da oltre un decennio i velocisti hanno affinato i loro mezzi, sia meccanici che umani, ed hanno preso ad imporsi al termine di tappe che presentano tracciati per loro un tempo ritenuti proibitivi. Le prime volte, forse, si pensò ad una particolare congiunzione “astrale” favorevole, poi si capì che non si trattava di casi isolati, ma della realtà di un ciclismo sempre più al passo con i tempi. Esemplari, per fare un esempio, i successi di Cipollini a Matera, nelle due tappe che il Giro d’Italia propose nella città lucana nel 1998 e nel 2000, con la prima frazione che presentava un tracciato che organizzatori ed esperti avevano definito di “media montagna”, tutto su è giù e curve a go-go.
Tornando al presente, la sesta tappa sarà per molti, ma non per tutti. Molti sprinter, infatti, saranno inevitabilmente respinti dal finale “velenoso”, che proporrà un circuito di 32 Km denotato da tre brevi ascese. La più impegnativa è la prima, l’Alto de Beniganim, 4,5 Km al 4,5% ma con uno strappo finale venifico; proprio in vetta c’è un muretto di circa 500 metri al 14%, che potrebbe rimanere nelle gambe e respingere molti pretendenti al successo, anche perché i chilometri successivi saranno poco idonei agli inseguimenti. Non ci sarà strada bella e comoda, com’era stato nel finale di ieri, ma si dovrà poi superare un altro “alto”, il Serragrosa, considerato “no puntuable” (non conteggiato per la classifica del GPM) e come il precedente caratterizzato da una stilettata feroce ma più aspra (17%), che spicca nel mezzo di 2,2 Km di facile ascesa (5,2% la media). E non sarà l’ultima difficoltà perché nei rimanenti 10 Km si dovranno scavalcare altri due, più docili, dentini (sul primo non si dovrebbe andare oltre l’8%), tra l’altro seguendo strade non proprio lineari. Dulcis in fundo, una lieve pendenza, 2% al massimo, s’incontrerà anche nel rettilineo che precederà l’ingresso sul vialone d’arrivo.
Un elenco di caratteristiche che ci permette di rivalutare leggermente il giudizio su questa frazione: pur non scartando la possibilità di un arrivo allo sprint, riteniamo più probabile la possibilità di un attacco di un finisseur, certamente destinato ad avere vità più facile rispetto a quello inscenato ieri dal belga Gilbert sull’Alto de Ermita.

RECUERDOS DE LA VUELTA 1
Vanta un solo precedente alla Vuelta la città di Xàtiva, risalente a cinque edizioni fa. Nel 2004 vi si svolse il raduno di partenza di una delle frazioni più attese, quella che si concluse con la vittoria del nostro Leonardo Piepoli in vetta all’Aitana, il monte sulla quale la corsa spagnola tornerà tra quarantottore.

Il castello dei Borgia (panoramio)

Il castello dei Borgia (panoramio)

RECUERDOS DE LA VUELTA 2
Nota anche col toponimo castigliano di Játiva, Xàtiva è un centro che è riuscito a mantenere integro il suo aspetto di tranquilla e antica città di provincia, nonostante i numerosi attacchi subiti nel corso della storia: i primi assediatori furono i greci, imitati da fenici, romani (che la chiamarono “Saetabis”), arabi e quindi dalle truppe di Filippo V di Borbone, che la misero a ferro e fuoco. Oggi continua a dominare la città l’imponente castello del XV secolo che appartenne alla famosa famiglia Borgia (originariamente Borja) e che costituisce una delle attrattive locali, assieme alla chiesa romano-gotica dell’Hermita de San Feliu e alla Fiera di Xàtiva, che si tiene sin dal 1250 nel mese d’agosto e che è stata dichiarata di interesse turistico nazionale.
“Setabensi” celebri sono, ovviamente, i più noti rappresentanti della famiglia Borgia qui nati, ovvero i due pontefici Callisto III (Alfonso de Borja y Cabanilles) e Alessandro VI (Roderic de Borja i Borja), passato alla storia come il più nefasto dei papi, corrotto e cinico. Ricordiamo anche il pittore José de Ribera, noto col soprannome “lo Spagnoletto”.

EL TIEMPO
Si prospetta una giornata ancora più “caliente” di quella che l’ha preceduta. A Xàtiva si gareggerà su strade particolarmente “infuocate” fin dalle ore della partenza, che avverrà con temperature già superiori a 30°C. Su questi livelli si manterranno fino alla conclusione della tappa, anzi “peggioreranno”: quando scopriremo il vincitore della sesta frazione, i termometri dovrebbero segnalare qualcosa come 34°C. Fortunatamente in quei frangenti dovrebbe alzarsi un moderato vento, quasi assente nelle ore precedenti, che mitigherà il tasso d’umidità, abbassandolo fino al 32% dopo che, al mattino, si sarà sfiorato il 90%. Il bel tempo avrà, però, le ore contate: le previsioni annunciano pioggia per la crono di Valencia, poi il sole tornerà a baciare le Spagna e le temperature a virare verso l’alto quando la Vuelta affronterà le prime montagne.

Mauro Facoltosi

Commenta la notizia