SPUNTA DEMARE NEL TOUR OF ”4” DI BOONEN
Il leader dell’Omega-QuickStep fa poker nella generale dopo i successi del 2006, del 2008 e del 2009 mentre il campione del mondo under 23 di Copenhagen approfitta della confusione creata dalla caduta di Cavendish per aggiudicarsi lo sprint di Doha davanti a Galimzyanov e Renshaw.
Foto copertina: il quarto podio di Tom Boonen al Qatar (foto AFP)
Malgrado la lotta per la classifica generale fosse ormai decisa con Boonen (Omega-QuickStep) in vantaggio di 31” sul suo più diretto rivale Farrar (Garmin) la sesta e ultima frazione del Tour of Qatar, 120 km da Sealine Beach Resort a Doha Corniche con un circuito finale di 6 km all’interno della capitale da ripetere per 11 volte, non è stata una passerella e come nelle giornate precedenti la bagarre si è scatenata fin dalle prime battute con Marangoni (Liquigas), Ladagnous (Fdj), Mouris (GreenEdge), Lodewijk (BMC), Gallopin (Radioshack), Ojavee (Champion Systems) e Tjallingi (Rabobank) che, dopo una prima ora corsa a 56 di media complice il vento a favore, hanno preso il largo accumulando fino a 2′20” su un gruppo che guidato dapprima dall’Omega-QuickStep e successivamente dalla Sky del grande favorito di giornata Cavendish ha comunque sempre tenuto sotto controllo la situazione fino al ricongiungimento avvenuto a 14 km dalla conclusione.
Nelle ultime fasi le varie squadre dei velocisti, tra cui la Farnese di un Guardini voglioso di ripetere il successo del 2011 sullo stesso traguardo, si sono alternate all’avanguardia del plotone; è stato infine sorprendentemente Delage (Fdj) a prendere il comando e il suo compagno Demare, 20enne neocampione mondiale under 23, a lanciare per primo lo sprint mentre Cavendish, che in quel momento si trovava in 5a posizione ma piazzato in modo ideale per saltare il francese negli ultimi metri, si è toccato con Farrar finendo in terra per fortuna senza gravi conseguenze e danneggiando anche lo statunitense e quelli che si trovavano alle loro spalle: Demare ha così potuto proseguire indisturbato andando a conquistare il suo primo successo tra i pro mentre alle sue spalle Galimzyanov (Katusha) e Renshaw (Rabobank), deludenti nelle giornate precedenti, hanno conquistato le piazze d’onore davanti a Kluge (Project 1T4I), Kristoff (Katusha), Farrar e Oss (Liquigas), di gran lunga il migliore dei nostri in un Tour of Qatar che per il resto ha visto l’Italbici quasi costantemente nelle retrovie con Guardini che anche nello sprint conclusivo non è andato oltre il 20° posto, 5 piazze dietro a Boonen che si è limitato a controllare in chiave classifica generale.
Salgono infatti a 4 dopo quelli del 2006, del 2008, del 2009 i successi del campione del mondo di Madrid che al di là del feeling particolare con questa corsa e dell’eccellente supporto avuto dall’Omega-QuickStep ha dimostrato di aver superato i problemi anche extraciclistici che ne avevano condizionato il rendimento nelle ultime stagioni e si candida a un ruolo di assoluto protagonista nelle classiche del Nord insieme a un Cancellara (RadioShack) che a sua volta ha impressionato mentre per la Sanremo l’uomo da battere non potrà che essere Cavendish al di là della caduta di Doha. Dietro a Boonen, che ha conquistato anche la classifica a punti, si è piazzato Farrar con 28” di distacco seguito da Flecha a 33”, Steegmans a 34” e Veelers a 1′00” mentre la maglia bianca di miglior giovane è andata a Navardauskas (Garmin) e quella di miglior scalatore non è stata neppure assegnata alla luce dei percorsi completamente pianeggianti: tutt’altra storia sarà al Giro dell’Oman, in programma dal 14 al 19 febbraio con un arrivo in salita e altre frazioni impegnative.
Marco Salonna