CAV, BUONA LA PRIMA
Superato l’attacco febbrile dei giorni scorsi il campione del mondo torna a disputare uno sprint e batte in rimonta Boonen che dal canto suo incrementa il suo vantaggio su Farrar in una classifica generale che vede uscire dalle zone alte Sagan, Appollonio e Hushovd tagliati fuori da un ventaglio a 30 km dal traguardo
Foto copertina: la prima vittoria stagionale del campione del mondo Cavendish (foto AFP)
La terza tappa del Giro del Qatar, 146,5 km da Dukhan ad Al Gharafa Stadium, nella parte nord-occidentale di Doha, era una tipica frazione come se ne vedono tante in questa corsa caratterizzata da percorso totalmente piatto, chilometraggio breve, temperature ben al di sopra di quelle viste in questi giorni in Europa, strade larghe in mezzo al deserto e soprattutto un forte vento che è stato il vero protagonista della giornata, più ancora di Ignatiev (Katusha), Lemair (Bridgestone), Ojavee (Champion System) e Sohrabi (Lotto-Belisol), quest’ultimo uno dei primi iraniani a correre in Europa e peraltro in una formazione di alto livello come quella di Marc Sargeant. I quattro hanno raggiunto un vantaggio massimo di 5′25” al km 66 ma ben presto la Garmin ha iniziato a fare il diavolo a quattro in testa al gruppo e già prima del ricongiungimento con i battistrada hanno iniziato a formarsi i primi ventagli finchè a 30 km dal traguardo, sotto l’impulso anche di Omega-QuickStep e Rabobank, ha avuto luogo la spaccatura definitiva del gruppo: davanti sono rimasti in 35 con quasi tutti i migliori ma purtroppo nessun italiano, infatti sia Appollonio che l’intera Liquigas compreso Sagan e l’intera Farnese sono rimasti nel secondo plotone insieme tra gli altri a Davis (GreenEdge), Kemps (Champion System), Henderson (Lotto-Belisol) e Galymzyanov (Katusha) mentre l’iridato di Melbourne Hushovd (BMC) navigava ancora più indietro supportato dal solo Phinney; le due formazioni italiane hanno messo grande impegno nell’inseguimento ma davanti la velocità si è mantenuta sostenutissima e non c’è stata possibilità di rientrare.
Le grandi manovre per la volata hanno visto la Garmin in prima fila con Fischer e Hunter nel ruolo di ultimi uomini per Farrar ma ai 500 metri un grandissimo Steegmans (Omega-QuickStep) ha portato davanti Boonen alla cui ruota si è piazzato Cavendish (Sky), che tra l’altro era rimasto attardato in uno dei primi ventagli ed era rientrato con l’aiuto di Eisel e Flecha: come già avvenuto nella frazione inaugurale di Doha Golf Club il belga è partito lunghissimo ma questa volta nulla ha potuto di fronte alla progressione del britannico che, sia pure ancora non al massimo della condizione per via dell’influenza che ne aveva messo in dubbio la partecipazione al Giro del Qatar, ha gradualmente affiancato il rivale fino a saltarlo negli ultimi 50 metri. Sul gradino più basso del podio si è piazzato l’emergente lituano Kruopis (GreenEdge) davanti a Renshaw (Rabobank), Degenkolb (Project 1T4I) e a un deludente Farrar mentre il gruppo con Sagan, Appollonio, Pozzato e Guardini ha chiuso con un ritardo di 1′29” e quello di Hushovd addirittura di 10′57”.
Grazie agli abbuoni Boonen ha rafforzato la leadership e ora guida la generale con 6” su Farrar, 8” su Cavendish e 12” su Vansummeren, Dekker e Hunter: malgrado ci siano ancora 32 corridori con un distacco inferiore al minuto la lotta per il successo finale sembra ormai affare per i primi tre che si sfideranno nuovamente allo sprint in quel di Madinat Al Shamal al termine di una frazione di 144 km con il via da Al Thakhira e caratteristiche pressochè analoghe a quella precedente.
Marco Salonna