BOONEN-QATAR, BINOMIO VINCENTE
Per la nona stagione consecutiva il belga dell’Omega-QuickStep si aggiudica una tappa nell’emirato del Medio Oriente superando nettamente nello sprint di Doha il britannico Blythe e lo slovacco Sagan con il nostro Oss buon 5° e Cavendish che febbricitante non partecipa alla volata
Foto copertina: la vittoria di Boonen nella tappa d’apertura del Tour del Qatar (foto ASO)
Il Qatar è una terra di ampi deserti ma non certo di montagne, a differenza dell’Oman dove i corridori si sfideranno nella successiva corsa a tappe che avrà luogo dal 14 al 19 febbraio, e per questa ragione le squadre che si sfideranno lungo le 6 frazioni pressochè interamente pianeggianti nei dintorni di Doha hanno presentato un roster infarcito di velocisti: su tutti il campione del mondo Cavendish (Sky), il vincitore dell’edizione 2011 Renshaw (Rabobank) e l’iridato di Madrid Boonen (Omega-QuickStep) affiancati da Hushovd (Bmc), Kemps (Champion System), Farrar e Hunter (Garmin), McEwen e Cooke (GreenEdge), Galimzyanov (Katusha), Sagan e Oss (Liquigas), Henderson (Lotto-Belisol), Degenkolb (Project 1T4I), Chicchi (Omega-QuickStep) e Guardini (Farnese), che nella passata edizione si è aggiudicato la tappa conclusiva di Doha Corniche, mentre ha dato forfait all’ultimo momento Greipel (Lotto-Belisol); non si possono dimenticare Gilbert (Bmc) e Cancellara (RadioShack) che sprinter puri non sono ma possono inventare qualcosa in qualsiasi momento mentre l’Italia punta le sue chances anche su Pozzato (Farnese), in cerca di rilancio dopo la stagione difficile nelle fila della Katusha.
La prima tappa, 142 km da Barzan Towers a Doha Golf Club, è vissuta sulla fuga di Adam Hansen (Lotto-Belisol) scattato praticamente non appena abbassata la bandierina: l’estroso corridore australiano, non nuovo ad azioni di questo tipo, ha accumulato un vantaggio di 6′40” in 20 km ma la reazione degli inseguitori è stata immediata, soprattutto perchè il gruppo in seguito a una caduta di Vermeltfoort (Rabobank) e complice il vento laterale, sia pure meno forte rispetto ad altre occasioni in Qatar, si è spezzato in due tronconi e si è ricompattato solo dopo 30 km in cui l’Omega-QuickStep ha tirato a tutta per impedire il rientro degli inseguitori; l’andatura sostenuta ha fatto comunque sì che Hansen venisse ripreso al km 80 e di lì in poi nulla più di rilevante è successo a parte la volata per il secondo sprint intermedio vinta da Farrar mentre nel primo si era imposto il fuggitivo.
Gli ultimi km hanno visto alternarsi in testa la Garmin di Farrar, la Farnese di Guardini e la Sky che con Cavendish non al top della condizione a causa di uno stato febbrile aveva nel molisano Appollonio l’uomo deputato a disputare lo sprint; tuttavia dopo il triangolo rosso dell’ultimo km il treno dell’Omega-QuickStep non ha lasciato spazio agli altri e Steegmans ha portato fino ai 300 metri Boonen che si è lanciato perfettamente e non ha avuto avversari ad impensierirlo con Blythe (Bmc) che ha occupato la piazza d’onore davanti a Sagan, Farrar e Oss, segnale che qualcosa non ha funzionato nella strategia della Liquigas; Appollonio ha chiuso 8° dietro a Renshaw e Kristoff (Katusha) mentre non è riuscito a disputare lo sprint Guardini come pure Henderson e Galimzyanov, incappati rispettivamente in una foratura e in una caduta negli ultimi km. Per Boonen, giunto al secondo successo stagionale dopo una tappa del Tour de San Luis, si conferma il feeling speciale con il Giro del Qatar corsa in cui ha vinto in carriera 18 tappe e in cui dalla stagione 2004 ha sempre centrato almeno una volta il bersaglio oltre ad essersi aggiudicato anche la classifica generale nel 2006, nel 2008 e nel 2009.
Il belga comanda la classifica generale con 4” su Blythe, 6” su Sagan, 7” su Farrar e Hansen, 8” su Appollonio e Haller (Katusha), 9” su Renshaw e Maes (Omega-QuickStep) e 10” sul resto del gruppo ma tutto cambierà al termine della seconda tappa, una cronosquadre di 11 km in quel di Lusail che avrà nella RadioShack, nella BMC e nella Garmin le formazioni da battere.
Marco Salonna