VIVA VIVIANI!
Gioia e amarezza albergano in casa Liquigas dopo la sesta giornata di gara al Tour de San Luis. Se da una parte si festeggia per il successo allo sprint di Elia Viviani, dall’altra ha fatto vivere momenti di paura il colombiano Sarmiento, protagonista di una brutta caduta che, pare, si risolverà con una frattura alla clavicola. Musi solo lunghi, invece, per il veronese Guardini che puntava al successo e ha dovuto accontentarsi del terzo posto. Nessun problema per il leader della generale Leipheimer, che ha controllato la corsa con facilità, nonostante il gran caldo e la presenza di un colle di prima categoria.
Foto copertina: il successo di Viviani (foto Bettini)
Dopo i due successi iniziali di Chicchi, la sesta tappa del Tour San Luis regala altri sorrisi ai ciclisti italiani. Impegnativa e esigente, corsa con 40° di temperatura e con un GPM di 1a categoria a indurire le gambe e annebbiare i riflessi, ha visto il successo strameritato di Elia Viviani.
Il velocista della Liquigas, scaltro come deve essere un velocista di razza, ha avuto la meglio nella volata a ranghi compatti su Haedo, Guardini, Ventoso e Boonen, piazzatisi nell’ordine alle spalle del veronese, che così ha raccontato la sua vittoria: «Questa mattina avevo sensazioni positive e volevo ad ogni costo riprovarci: le prime tappe sono state un boccone amaro da digerire. Qui in Argentina, nonostante siamo a gennaio, è possibile confrontarsi con ottimi velocisti. La condizione non è certo al top ma il livello agonistico è alto. Oggi è stata necessario essere più “acrobatici” per trovare spazio: alla fine ho pensato solo a spingere e nessuno è più riuscito a rimontarmi. Sono felice, molto, perché arrivare alla vittoria dopo solo sei giorni di corsa è una grande iniezione di fiducia: vorrei lo fosse anche per tutti i miei compagni che oggi sono stati magnifici. Un pensiero particolare per Sarmiento, rimasto stato vittima di una brutta caduta».
In quanto al sudamericano, neo acquisto del team italiano, dopo le prime cure ricevute in corsa è stato ricoverato d’urgenza in ospedale dove gli esami hanno escluso danni ben seri mentre si ipotizza una sospetta frattura alla clavicola.
Se in casa Liquigas la gioia e la tristezza si alternano nei pensieri dello staff, in casa Farnese Vini-Selle Italia, la seconda è sicuramente maggiore, rispetto alla prima, dovuta semplicemente a ciò che poteva essere e che, invece, non è stato. La volata era, infatti, un primo ottimo test per Andrea Guardini, il velocista veronese, che si è piazzato “solo” terzo. “Avrei voluto vincere per fare il regalo di compleanno a Scinto. Oggi (ieri per chi legge) infatti il nostro Diesse compie gli anni, sarebbe stato il miglior regalo. Ci accontenteremo di festeggiare intanto con questo podio” . Subito dopo l’arrivo alle parole del corridore si sono aggiunte quelle del Team Manager Luca Scinto: “Complimenti a tutti i ragazzi, in particolare a Cristian Benenati e Pierpaolo De Negri, hanno lavorato benissimo per Andrea, che è stato davvero grintoso. Ora speriamo di riprovarci e di avere ancor più successo”.
Oggi all’ultima tappa della gara argentina si replica, poichè il tracciato disegnato attorno alla città di San Luis e lungo 167 chilometri è fatto apposta per le ruote veloci che, con il beneplacito del leader della generale Levi Leipheimer, potranno divorare l’asfalto nell’ultimo chilometro di gara.
Mario Prato