A PECHINO GLORIA SOLO PER LA CECCHINI

gennaio 16, 2012
Categoria: Giro di pista, News

Trasferta sull’anello che ha ospitato l’ultima olimpiade per capire se qualche progresso iniziamo a farlo. I risultati, però, non lasciano molto spazio alla speranza. Arriva una sola buona notizia dalla corsa a punti femminile grazie alla giovane Elena Cecchini, che vince la coppa del mondo di specialità in una prova che alle olimpiadi non c’è più.

Foto copertina: Elena Cecchini (www.corrieredellosport.it)

Anche la terza tappa di Coppa del Mondo si è rivelata al di sotto delle aspettative, sia a livello di partecipazione globale sia come risultati dei nostri atleti. Ci si chiede se l’attuale formula della coppa del mondo sia davvero la più azzeccata per il mondo della pista, con il risultato di campioni che saltano le prove o che partecipano solo all’ultima tappa per preparare il campionato del mondo, unico e vero obiettivo dei pistard di livello in ogni stagione assieme, ogni 4 anni, alle olimpiadi.
Forse si potrebbero ridurre ancora le tappe di coppa assegnandone una per continente (Africa esclusa) e facendo saltare ogni anno la tappa del continente che ospita i campionati del mondo, nel contempo dando però ulteriore peso alla coppa del mondo con una maglia che possa essere portata anche nelle altre manifestazioni e con punti che diventino determinanti per la qualificazione a mondiali e olimpiadi in base alla classifica finale e non alle singole tappe.
Andando a vedere i risultati della tappa di Pechino vediamo come i nostri atleti già nel corso della prima giornata non abbiano mostrato segni di crescita. Nell’inseguimento a squadre, specialità dal passato glorioso e su cui si lavora da diversi anni, nonostante l’innesto nel quartetto del professionista Marco Frapporti l’Italia non si è neppure lontanamente avvicinata ai tempi che contano. A vincere la prova è stato il Team RusVelo, che conferma la crescita del movimento russo in questa disciplina dopo la vittoria ottenuta a Calì lo scorso mese, davanti ai quartetti giovani (si guarda al futuro) di Australia e Nuova Zelanda.
Nello scratch, prova non olimpica inserita nel programma, vittoria per il giovane talentuoso Russo Sveshnikov che guadagna un giro su tutti e vince lasciando al gruppo la volata per i posti di rincalzo che vanno allo spagnolo Torres Barcelo e al bielorusso Lisousk. Ciccone, impegnato nella prova con le Fiamme Azzurre, non è andato oltre il 14° posto mentre Buttazzoni si è ritirato.
Nell’inseguimento individuale maschile vittoria per il neozelandese Latham con 4′25”964, risultato che gli è valso anche la classifica finale di coppa del mondo di specialità. L’azzurro Frapporti non ha concluso la sua prova in quanto è stato squalificato, errore perdonabile per il nostro atleta alla sua prima esperienza in coppa del mondo, anche se a certi livelli queste cose dovrebbero essere più uniche che rare.
L’omnium maschile si è giocato sul duello fra l’australiano O’shee e il francese Coquard, vinto dal primo grazie al passo falso di Coquard nell’inseguimento che è costato i 3 punti necessari per far meglio dell’avversario. Bertazzo conclude 18° ma vince lo scratch grazie al giro di vantaggio che riesce a conquistare.
La Madison vede al via della finale due 2 coppie italiane, quella della nazionale e quella delle Fiamme Azzurre, dopo che entrambe hanno superato la qualificazione. A dominare letteralmente la corsa è la coppia della Repubblica Ceca Blaha-Hacecky che vince con un giro di vantaggio sul Belgio e con 2 giri su tutte le altre coppie, guidate dalla Spagna. La classifica finale di coppa del mondo della Madison viene vinta dalla Svizzera grazie al quinto posto in questa tappa. Gli azzurri Buttazzoni- Bertazzo non concludono la prova, mentre i “Fiamme Azzurre” Ciccone e Masotti concludono all’8 posto.
La velocità a squadre maschile è stata vinta dai russi del Moscow Track Team davanti alla Cina, anche se i tempi fatti segnare hanno dimostrato il livello basso della competizione a cui non ha preso parte nessuno fra i velocisti migliori. Al terzo posto si è piazzata la Nuova Zelanda, che ha superato il Venezuela nella finalina.
Nel keirin vittoria quasi scontata del velocista più famoso presente in Cina, il francese Pervis, che ha superato il russo Borisov e l’australiano Taylor; Francesco Ceci e Fabio Masotti (stranamente impegnato in questa disciplina) non ganno, invece, superato il primo turno.
La velocità maschile ha sorriso ancora alla Francia con il giovane talento Concord che ha superato i numerosi velocisti cinesi al via della prova e, in finale, ha avuto ragione 2 a 0 di Zhang. Al terzo posto si è piazzato il riusso Dmitriev, che è così balzato al comando della coppa del mondo di specialità anche se con un vantaggio limitato sugli avversari. Per questo sarà quindi necessario attendere l’ultima tappa per vedere chi vincerà la Coppa del mondo. Gli azzurri Ceci e Cazzaro non hanno superato le qualificazioni: se da Cazzaro ci si poteva attendere l’ultimo posto (non è uno specialista della velocità), da Ceci questi risultati deludenti stanno ormai diventando troppi per essere uno specialista delle prove veloci. Probabilmente è giunto il tempo di provare a fare un po’ di ricambio fra i velocisti provando a portare alle prove di coppa atleti giovani con la speranza che possano crescere e puntare sulla pista, anche in modo da costruire una base solida in vista delle olimpiadi del 2016.
Nella corsa a punti femminile la nostra Elena Cecchini grazie al quinto posto ottenuto in gara conquista la Coppa del mondo di specialità che si disputava in due sole tappe (nella prima tappa la Cecchini era arrivata terza). Il risultato è di prestigio anche se arriva dopo due prove non ottime ma di alto livello e, comunque, fatte da una atleta molto giovane, al primo anno di elite e alla prima partecipazione in coppa del mondo. Peccato davvero che questa disciplina da sempre amica dei colori azzurri (ricordiamo negli ultimi anni i grandi risultati della Bronzini e della Cucinotta) non faccia più parte del programma olimpico.
L’inseguimento a squadre femminile ha visto una finale che contrapponeva le favorite bielorusse allo strano terzetto ucraino, composto anche da una velocista. Fra la sorpresa generale il terzetto bielorusso ha sbagliato la partenza e le ucraine ne hanno così approfittato, partendo a tutta e raggiungendo le rivali prima che queste potessero riorganizzarsi.
L’omnium femminile va alla russa Romanyuta, che ha vinto facile sulla cinese Li, mentre al terzo posto si è piazzata la polacca Wojtyra. L’azzurra Scandolara ha, invece, concluso al 17° posto dopo una prestazione senza infamia e senza lode.
I 500 m da fermo, prova ormai snobbata da quasi tutte le migliori atlete veloci, sono andati alla cubana Rodriguez col tempo di 34”657.
La velocità a squadre femminile, come da pronostico, è andata alle padrone di casa cinesi che hanno preparato al meglio questo appuntamento e in qualificazione hanno fatto segnare un tempo che si è avvicinato al record del mondo. Alle loro spalle s’incontrano una Bielorussia non al meglio e un team cinese, il Max Succes Procycling, che ha superato un altro team cinese a dimostrazione di quanto questa nazione continui a far sul serio nel ciclismo su pista, in particolare nella velocità.
Nella velocità individuale la Guo, che ha superato in 2 volate su 2 la Krupeckaite, si è confermata già in forma. Va fatto notare che tra le prime 16 classificate ben 7 atlete erano cinesi (con Li medaglia di bronzo), risultato sbalorditivo anche se ottenuto in una tappa che, come già detto, non vedeva al via tutte le migliori.
La Guo ha vinto anche il keirin superando ancora la Krupeckaite mentre al terzo posto si è piazzata la venezuelana Larreal. Le azzurre Frisoni e Tagliaferro sono state eliminate ai ripescaggi del primo turno e anche qua si potrebbe fare lo stesso discorso fatto per i velocisti perchè la Frisoni si è persa dopo le belle prestazioni di alcune stagioni fa mentre la Tagliaferro non è una specialista della velocità. Forse cercare nuove interpreti per queste discipline è la cosa giusta da fare per sperare in un futuro migliore.

La prossima tappa di Coppa del Mondo si terrà a Londra il prossimo mese e in questa occasione troveremo al via i migliori atleti di tutte le specialità, che non rinunceranno alla possibilità di testarsi sull’anello che assegnerà l’alloro olimpico la prossima estate.

Matteo Colosio

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