HERNING (crono) – CIAK, SI “GIRO”: VIA COL VENTO

maggio 5, 2012
Categoria: News

Una crono veloce ma non troppo. Sarà questo il primo atto del Giro 2012, che prenderà le mosse dalla ventosa Danimarca con una frazione contro il tempo di circa 9 Km. Naturali favoriti i passisti alla Cancellara, che dovranno però fare i conti con il rischio di folate e con una prima parte di tracciato ricca di spigolosità.

Sarà un Giro “thriller” quello che scatterà il 5 maggio 2012 da Herning, un’edizione della corsa rosa che terrà gli spettatori incollati ai teleschermi fino al “the end” milanese in virtù della partecipazione, che si preannuncia nuovamente all’altezza anche se non si conoscono ancora i nomi di coloro che si schiereranno al via, e di un percorso più accessibile rispetto a quelli massacranti proposti da Zomegnan negli ultimi anni. Il cambio ai vertici RCS si è fatto sentire e ha permesso di confezionare un’edizione meno bloccata e che potrebbe per davvero essere da cineteca, anche per continui richiami al mondo del grande schermo. A partire da “Via col vento”, celebre pellicola il cui titolo ben identificherà il leitmotiv delle prime tre giornate di gara. La scelta di partire dalla Danimarca, decimo start del Giro fuori dai confini nazionali, se da una parte vorrà dire pianura a go-go dall’altra introdurrà la malefica insidia del vento, in grado di far giungere il gruppo alla prima tappa realmente importante, la cronosquadre di Verona, con diversi elementi già in rilevante passivo. Il precedente della tappa della Grande-Motte al Tour del 2009, con Armstrong e un gruppetto di attaccanti in grado di “rubare” 40 secondi a tutti grazie al vento, rappresenterà un memorandum che i partecipanti al Giro 2012 dovranno tenere bene in testa, se non vorranno complicarsi la vita fin da subito.
Già le strade della crono d’apertura potrebbero presentare questa problematica perché l’assenza di asperità consente spesso ai venti di spirare dal Mare del Nord sin nelle lande più interne, quelle dove si trova Herning, uno dei centri danesi più conosciuti in campo ciclistico. Questa cittadina è, infatti, nota agli appassionati per essere il paese natale di Bjarne Riis, vincitore del Tour 1996, ma qui la passione ciclistica è precedente all’avvento dell’attuale direttore sportivo del Team Saxo Bank, passato professionista nel 1986. Non era ancora una celebrità quando, nel 1992, si decise di organizzare la prima edizione del Grand Prix Midtbank (in seguito nominato Grand Prix Herning), corsa in linea che sopperisce alla mancanza di salite con l’inserimento di alcuni tronconi sterrati e che il campione di casa ha fatto sua per tre anni consecutivi, dal 1996 in giallo al 1998, mentre per noi italiani è ancora “tabù”, col solo Michele Bartoli che l’ha sfiorata nel 2004, quando si è piazzato secondo dietro il danese Høj. Una gara che, anno per anno, è riuscita a scalare i vertici del calendario, fino a raggiungere la categoria 1.1, un grado sotto le corse più prestigiose.
Sarà, dunque, in questa fucina di passione ciclistica che si disputerà il primo tempo del Giro 2012, una cronometro di 8,7 Km caratterizzata da un tracciato veloce ma non troppo. Il vento, infatti, non sarà l’unica insidia di una tappa nella quale i passistoni alla Cancellara, naturali favoriti per la conquista della prima maglia rosa, passeranno i primi 2 Km di gara a tirar sovente i freni. Questo perché il tratto iniziale presenterà 7 curve a gomito raccordate da brevi rettilinei che costringeranno tutti a inevitabili rallentamenti e a successivi rilanci dell’azione. Al contrario, la parte rimanente della crono presenterà un aspetto decisamente più filante, non priva di curva (una decina) ma ben distanziate le une dalle altre: rovescio della medaglia il maggior rischio di trovarsi a fare i conti con il vento, visto che in quei frangenti si pedalerà quasi sempre fuori dal nucleo urbano più fitto. La barretta del ciak sarà abbassata sull’ampia Møllegade e, percorsi appena 200 metri, la prima curva introdurrà i “girini” nel centro di Herning, uno dei principali della regione dello Jutland centrale, fattosi conoscere nella seconda metà del XVIII secolo per le sue industrie tessili e oggi divenuto uno dei più importanti poli fieristici della Scandinavia. Le attrattive per i tifosi che saliranno lassù per applaudire i corridori non sono moltissime e per apprezzare la più interessante occorrerà lasciare momentaneamente il Giro e il centro per trasferirsi nella frazione di Birk, a circa 3 Km di distanza, dove un interessante stabile industriale dismesso, concepito negli anni ’60 per offrire agli operai una diversa prospettiva sul luogo di lavoro, è stato trasformato nell’HEART, area espositiva incentrata su due ricchi musei dedicati all’arte contemporanea che espongono, tra le altre opere, alcune realizzazioni dello scultore italiano Giacomo Manzù.
I “girini”, invece, se non saranno troppo presi dall’agone avranno appena il tempo di alzare un attimo lo sguardo verso l’Herning Kirke, chiesa eretta nel l’800 in sostituzione di un precedente edificio medioevale, sotto la quale sfrecceranno quasi al termine del tratto più raggomitolato, proprio mentre saranno impegnati nell’affrontare una delle spigolosità del tracciato.
Bisognerà imboccare la larga Nørregade per sgusciar fuori dal centro e trovare strade più consone ai grossi calibri dei passisti, poiché da qui in avanti si pedalerà prevalentemente sulla rete di strade che funge da immediata circonvallazione al centro. Ci sarà, comunque, da digerire ancora un tratto più lento degli altri, quando il tracciato tornerà brevemente a puntare verso il centro, subito dopo aver registrato i primi ragguagli cronometrici e aver scoperto per chi, questa partenza, sarà già ad handicap. In questo caso l’insidia non si chiamerà curva ma falsopiano, poiché la strada tenderà a tirare sempre un pelo – con una pendenza dell’ordine dell’1%, non di più – per circa mezzo chilometro, raggiungendo la “Cima Coppi” giornaliera a circa 60 metri di quota, nei pressi del centro congressi e della stazione ferroviaria, costeggiata la quale ci si ributterà sui viali che girano attorno ad Herning e che non saranno più lasciati fin sul traguardo, collocato sulla H.P. Hansens Vej, nel cuore di una vasta zona residenziale ricca di spazi verdi situata a nord ovest del centro e che guarda verso una dei numerosi laghetti che punteggiano il suolo danese, il Fuglsang Sø. Un nome che è tutto un programma: che sia proprio l’omonimo danese, che correndo in casa sarà ancor più motivato, a sopravanzare tutti i più quotati cronoman e a far gioire i suoi connazionali con la conquista della prima maglia rosa?

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Foto copertina: Herning, l’obelisco del Carl-Henning Pedersen og Else Alfelts Museum, l’istituzione che accoglie alcune opere di Giacomo Manzù (www.kulturarv.dk)

Il rettilineo di partenza, sulla Møllegade (Street View / Google)

Il rettilineo di partenza, sulla Møllegade (Street View / Google)

La prima secca curva (Street View / Google)

La prima secca curva (Street View / Google)

Herning Kirke (panoramio)

Herning Kirke (panoramio)

L’innovativo stabile industriale dismesso oggi divenuto uno dei due poli dell’HEART (hammervall.dk)

L’innovativo stabile industriale dismesso oggi divenuto uno dei due poli dell’HEART (hammervall.dk)

Il rettilineo d’arrivo, sulla H.P. Hansens Vej (Street View / Google)

Il rettilineo d’arrivo, sulla H.P. Hansens Vej (Street View / Google)

Bagnanti sulle rive del Fuglsang Sø; sullo sfondo un quartiere di Herning (panoramio)

Bagnanti sulle rive del Fuglsang Sø; sullo sfondo un quartiere di Herning (panoramio)

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