ANCORA UNA VOLTA PRIMO DEGLI ITALIANI
ottobre 9, 2011
Categoria: Approfondimenti
Ancora una volta Davide Rebellin ha dimostrato di essere il più bravo degli italiani in gara. I due anni di sospensione non hanno intaccato il suo fisico, che è ancora in grado di dare emozioni, quelle che trapelano dal racconto di Francesco Gandolfi che, prima ancora che nostro giornalista, da anni è uno dei più appassionati tifosi del corridore veneto.
Foto copertina: si legge la determinazione sul volto di Rebellin, impegnato nell’edizione 2011 del Giro dell’Emilia (foto Bettini)
Questa volta la quarta posizione conquistata sul San Luca rappresenta qualcosa che è molto più di un piazzamento, che trascende il valore attribuito alla posizione registrata sull’ordine d’arrivo. L’ho visto lì, davanti ai miei occhi, sempre nelle primissime posizioni, passare sulla linea del traguardo tornata dopo tornata, giro dopo giro. Esattamente come quattro anni fa. Oggi, tuttavia, qualcosa era cambiato. Molto più determinato, molto più concentrato, sempre fluido ed elegante nella pedalata, ma più affaticato in volto. Arriva l’ultimo giro, i “Grandi” sanno di aver sbagliato i conti e che quel giovane venuto dalla Colombia non si farà riprendere così facilmente ma, ecco, Joaquim Rodriguez, il Purito, scattare con rabbiosa disperazione sul tratto più duro del San Luca, quello delle Orfanelle, il pezzo terribile al 20% che a molti ciclisti, affrontandolo, pare di vederlo quel Santo cui è dedicata la salita. Ed ecco, però, allo stesso tempo, spuntare dalle retrovie un caschetto bianco, il quale proprio non ci sta a farsi surclassare su quelle che furono le sue strade ed infatti, poco a poco, si avvicina allo spagnolo, lo riprende e, con la stessa autorevolezza e fermezza di un tempo mai dimenticato, lo stacca a sua volta. I giovani nel frattempo, tuttavia, sono già scappati e la forza per riacciuffarli non è certamente pari alla volontà di farlo. La corsa finisce così. Sul podio, comunque, ci sale lo stesso. Stremato, sfinito ma, ancora una volta, primo degli italiani. E questo risultato è stato reso indimenticabile dai commenti di un gruppo nutrito di vecchi cicloamatori della zona riunitosi intorno al palco delle premiazioni che, se da un lato ha speso parole di elogio sulle qualità e sulla serietà del ciclista (rigorosamente in un colorito dialetto bolognese!), dall’altro lato non si è risparmiato nell’esprimere la più assoluta amarezza circa la situazione opprimente del nostro ciclismo. Questo vuole sottolineare il fatto che, Rebellin, non è solo o soltanto il primo degli italiani ma resta anche, e soprattutto, il primo nel cuore degli italiani (almeno di quelli che di ciclismo se ne intendono!).
Francesco Gandolfi